Negli ultimi anni, il tema dei risarcimenti per perdite subite a causa di investimenti consigliati dalle banche ha acquisito grande rilevanza. Più sentenze giudiziarie hanno sancito che gli istituti bancari possono essere ritenuti responsabili quando non rispettano i propri obblighi di trasparenza e informazione. Capiamo allora:
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Investimenti sbagliati consigliati dalle banche, sentenza storica -
Gli obblighi delle banche verso i risparmiatori
Investimenti sbagliati consigliati dalle banche, sentenza storica
Una sentenza storica, quella della Corte di Cassazione n. 35789 del 6 dicembre 2022, ha stabilito che le banche hanno il dovere di fornire ai clienti informazioni chiare, complete e dettagliate sui rischi associati agli strumenti finanziari proposti. Se questo obbligo viene violato, i risparmiatori possono ottenere un risarcimento per le perdite subite.
Il caso più recente e emblematico si è verificato a Parma, dove un risparmiatore è stato risarcito per aver subito perdite legate a fondi comuni d’investimento consigliati dalla sua banca. In questa vicenda, il tribunale ha rilevato che l’istituto non aveva fornito una corretta profilatura del cliente né aveva adeguatamente spiegato i rischi degli strumenti finanziari suggeriti.
Più esattamente, il risparmiatore di Parma è stato risarcito con 7.000 euro dalla banca che gli aveva fatto sottoscrivere quote di un fondo comune d’investimento non adeguato al suo profilo di rischio. Nonostante avesse dichiarato una propensione al rischio di livello medio, la banca gli aveva proposto un prodotto finanziario con caratteristiche troppo rischiose, violando i principi di corretta profilatura e consulenza.
La vicenda risale al 2018, quando il cliente aveva investito in un fondo Amundi. Dopo essersi accorto della natura inadeguata dell’investimento e non avendo ottenuto risposte soddisfacenti dalla banca, si è rivolto all’Arbitro per le controversie finanziarie con l’assistenza di un avvocato di Confconsumatori. Con la decisione 7781 del 2024, l’Acf ha riconosciuto la responsabilità della banca, evidenziando che la sola consegna del documento informativo non esime l’istituto dall’obbligo di proporre prodotti adeguati al cliente.
Gli obblighi delle banche verso i risparmiatori
Le banche hanno il compito di garantire la massima trasparenza nelle operazioni finanziarie. Gli istituti devono valutare con attenzione il profilo di rischio di ciascun cliente, assicurandosi che gli strumenti proposti siano adeguati alla sua situazione economica e agli obiettivi di investimento. Dvono fornire informazioni chiare, specifiche e aggiornate sui prodotti finanziari, spiegandone le caratteristiche, i rendimenti potenziali e i rischi connessi.
Nel caso in cui le banche non rispettino questi obblighi, possono essere considerate responsabili dei danni subiti dal cliente. Questo vale soprattutto quando il risparmiatore, sulla base di consigli sbagliati o insufficientemente informati, ha investito in strumenti non adeguati al proprio profilo. Le sentenze giudiziarie degli ultimi anni hanno rafforzato la posizione dei consumatori, stabilendo che l’omissione o la scarsa qualità delle informazioni fornite sono una violazione del contratto fiduciario tra banca e cliente.
Per i risparmiatori che ritengono di aver subito perdite a causa di investimenti consigliati dalla banca, esiste la possibilità di ottenere un risarcimento. La prima cosa da fare è raccogliere tutta la documentazione relativa all’investimento, inclusi contratti, schede informative e comunicazioni ricevute dall’istituto. Quindi dimostrare che il consiglio ricevuto non era in linea con il proprio profilo di rischio o che le informazioni fornite erano insufficienti o fuorvianti.
Una volta raccolte le prove, è consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in diritto finanziario o a un’associazione di tutela dei consumatori. In alternativa, come abbiamo visto con la vicenda di Parma, è possibile ricorrere ad altri strumenti di risoluzione delle controversie, come la mediazione o l’arbitrato.
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