Roma cede i terreni di Pietralata per realizzare il nuovo Tecnopolo. Aprirà nel 2027

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Firmata l’intesa tra Roma Capitale e Fondazione Rome Technopole per la cessione del diritto di superficie dei terreni di Pietralata, sui quali sorgerà il nuovo tecnopolo della città. 

Il nuovo tecnopolo di Roma

I cantieri, come è stato annunciato, inizieranno tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, con la conclusione dei lavori prevista nel 2027. Il protocollo è stato firmato nell’aula Senato del Rettorato della Sapienza, alla presenza della rettrice Antonella Polimeni, della vicepresidente della giunta regionale Roberta Agelilli, degli assessori Maurizio Veloccia e Tobia Zevi, del presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo e della Camera di Commercio Lorenzo Tagliavanti. 

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Un investimento da 36 milioni di euro

Il Rome Technopole, il cui iter ufficiale è partito nel 2022, sarà costituito da due edifici per i quali sono pronti 11 milioni di euro da fondi Pnrr e 25 milioni di euro dalla Regione Lazio, tramite fondi europei. Inoltre, un milione e mezzo viene stanziato dalla stessa Regione peril rafforzamento amministrativo. “Da qui a un mese – ha specificato la vicepresidente della giunta regionale, Roberta Angelilli – dovremmo firmare la convenzione per il secondo lotto che va a completamento del primo. È un’unica struttura ma i due edifici sono in successione e complementari. Nell’edificio del secondo lotto saranno collocate le infrastrutture di ricerca finalizzate alle imprese. Senza la firma di oggi (mercoledì 22 gennaio, ndr) i fondi non potevano partire, quindi questo è un passaggio importante”.

Come aggiunge Polimeni “la nuova sede ospiterà laboratori di ricerca, spazi multimediali per la didattica, aree per il trasferimento tecnologico, l’incubazione e l’accelerazione di impresa, con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione osmotica tra università, enti di ricerca, mondo imprenditoriale, Comune, Regione e istituzioni del territorio. Mi piace pensare che progetti come questo possano rappresentare sempre di più un volano di crescita e sviluppo e un modello per l’intero sistema Paese”.

Gualtieri: “Progetto ambizioso”

Per il sindaco Roberto Gualtieri “prende forma concreta la realizzazione di un grande polo dell’innovazione tecnologica. Un progetto ambizioso che vuole diventare un ulteriore spinta a fare di Roma un luogo sempre più dinamico e proteso verso il futuro – le parole del primo cittadino -. Continueremo a lavorare con impegno e dedizione per portare a termine nel più breve tempo possibile un progetto davvero avveniristico che può far fare a Roma un grande salto di qualità nel campo della ricerca e della tecnologia”.

“E’ stato un lavoro molto lungo – le parole di Maurizio Veloccia -, che però ha portato alla realizzazione di un progetto importante proprio nel quadrante di Pietralata, che diventerà un vero e proprio campus della ricerca universitaria. Nella stessa area, infatti, lo studentato della Sapienza e la nuova facoltà di Ingegneria saranno un’ulteriore occasione di riqualificazione. Tutto questo con un ulteriore finanziamento di 25 milioni di fondi europei di cui una parte destinate anche ad attività di rigenerazione urbana del quadrante. Dunque, un’iniezione di fiducia per tutto il sistema dell’università, della ricerca, delle imprese e di tutta la filiera istituzionale”.

L’assessore al Patrimonio, Tobia Zevi, ha aggiunto: “Il Technopole è un simbolo della nostra strategia relativa al patrimonio pubblico a sostegno della rigenerazione urbana. A Pietralata, entro il 2026, sorgerà un importante centro di innovazione tecnologica. Con la sottoscrizione tra Roma Capitale e Rome Technopole, della convenzione per la cessione del diritto di superficie, è iniziato un nuovo percorso per il futuro della nostra città”. 

Atenei, imprese, enti pubblici tutti insieme

Rome Technopole riunisce le sette principali università con sede nel Lazio, i quattro maggiori enti pubblici di ricerca, Unindustria, Regione Lazio, Comune di Roma, le Camere di Commercio di Roma, Latina-Frosinone, Rieti-Viterbo, altri enti pubblici, oltre 20 gruppi industriali e imprese. Si tratta di un ecosistema di innovazione finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca, nell’ambito del Pnrr a carattere regionale, che alimenterà la filiera di ricerca, formazione, l’innovazione nell’ambito delle tre aree di interesse strategico per il Lazio: transizione energetica, transizione digitale, salute e biopharma.



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