Dopo il rallentamento della prima metà del 2024, il secondo semestre ha visto un sostanziale consolidamento delle condizioni d’accesso. Attesa per le prossime mosse della Bce, che potrebbero dare una nuova spinta al mercato
Il 2024 si è chiuso con una stabilizzazione dei tassi relativi ai prestiti, dopo i ribassi dei mesi precedenti. Questo in attesa di un nuovo allentamento monetario da parte della Bce, che promette di dare un ulteriore sprint alle richieste.
Calo più consistente nella prima metà dell’anno
Dall’ultimo Osservatorio Prestiti di Segugio.it emerge che nel periodo ottobre-dicembre 2024 il TAEG migliore relativo ai prestiti personali si è attestato al 7,17% in discesa dal 7,23% del terzo trimestre, ma solo un pelo sotto il 7,19% del secondo. Mentre nella prima parte dell’anno la contrazione era stata più decisa, basti pensare che nel periodo ottobre-dicembre 2023 il tasso migliore era stato del 7,64%.
La cessione del quinto
A grandi linee le dinamiche sono state simili nel campo della cessione del quinto, con il quarto trimestre che ha fatto segnare il 5,85% per i tassi applicati a dipendenti privati, 5,82% per i pensionati e 4,61% per i dipendenti pubblici. Per chi può accedervi, questa modalità di finanziamento (concessa dietro il vincolo di consentire il prelievo automatico sul 20% dello stipendio o della pensione) è di gran lunga più conveniente rispetto ai prestiti personali. Anche se i criteri di accesso sono più rigidi: quanto alla somma ottenibile, non può superare un quinto della pensione o dello stipendio.
Decisiva la libertà di impiego per le somme ricevute
La liquidità si conferma come la finalità prevalente per chi riceve un prestito. Nel quarto trimestre ha assorbito il 30,1% delle domande grazie alla flessibilità in merito alle modalità di impiego delle somme ricevute.
I finanziamenti per le auto
Al secondo posto si piazza l’auto usata, con il 21,0% delle domande, una quota in crescita rispetto al 20,3% del trimestre precedente, ma soprattutto al 18,7% del secondo trimestre. Occorrerà attendere le prossime rilevazioni per farsi un’idea più precisa, ma al momento questo trend sembra suggerire una maggiore attenzione al fattore prezzo negli acquisti, dato che i veicoli nuovi hanno ormai raggiunto costi elevati per molte famiglie, anche se si sceglie un’utilitaria.
Il consolidamento
Dopo il calo del terzo trimestre (15,9% delle richieste), riprende quota la finalità del consolidamento (17,9%), che consiste nell’accorpare diversi finanziamenti in corso in modo da avere un’idea aggiornata degli esborsi necessari mese dopo mese.
La ristrutturazione casa alla prova dei nuovi bonus
La ristrutturazione casa scende dall’11,6% del terzo trimestre all’11,3% dell’ultimo e si tratta di una tendenza sorprendente, considerato che ci si sarebbe attesi una corsa a ottenere i bonus, prima dei tagli in vigore da quest’anno.
Come sono le nuove detrazioni
In particolare, il bonus ristrutturazione al 50% resta solo per l’immobile adibito ad abitazione, mentre negli altri casi si scende al 36%. Poi, è scattata una nuova tagliola per il Superbonus, con la detrazione scesa al 65%, cinque punti in meno rispetto al 2024. Fino a due anni fa, invece, il beneficio ammontava al 110% ed era ammesso il ricorso alla cessione del credito o allo sconto in fattura, che venivano incontro alle esigenze delle famiglie con meno liquidità.
Il bonus verde
Infine, da quest’anno cala il sipario sul bonus verde, che prevedeva una detrazione del 36% per interventi di sistemazione a verde delle aree scoperte, mentre resta il bonus mobili ed elettrodomestici, che copre una parte delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
Cresce l’importo medio finanziato
Le difficoltà delle finanze familiari trovano conferma nell’andamento delle somme richieste, che nell’ultimo quarter, secondo i dati di Segugio.it, salgono in media a 12.200 euro dai 10.900 del trimestre precedente. Di pari passo continua ad allungarsi la durata dei finanziamenti, fino a raggiungere una media di 5 anni e 5 mesi. Anche se poi vi sono sensibili differenze in base alla finalità del prestito. Il consolidamento, ad esempio, si attesta in media a 7 anni e 2 mesi, mentre per la liquidità si scende a 4 anni e 10 mesi. Se si guarda alla condizione occupazionale dei richiedenti, in quasi tre casi su quattro si tratta di lavoratori a tempo indeterminato, nel 7,4% dei casi di pensionati e nell’11,3% di autonomi. Infine, a livello geografico il 48,6% delle richieste arriva dal Nord (che, per altro, è l’area più popolosa della Penisola), il 21,7% dal Centro e il 29,6% dal Mezzogiorno.
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