Mutui, il 2024? L’anno che ha spostato gli equilibri a favore di chi chiede il finanziamento: ecco perché

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


di
Redazione Economia

Il 2024 verrà ricordato come l’anno dell’inversione a U per il settore dei mutui: dopo due anni consecutivi di rialzi, i tassi sono scesi progressivamente a tutto vantaggio dei mutuatari

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Il 2024 verrà ricordato come l’anno dell’inversione a U per il settore dei mutui: dopo due anni consecutivi di rialzi, i tassi sono scesi progressivamente a tutto vantaggio dei mutuatari.

Andamento irregolare per l’IRS

Il mercato, segnala l’Osservatorio di MutuiOnline.it relativo a dicembre, ha cominciato a muoversi ben prima che la Bce avviasse l’allentamento monetario. L’Euribor (benchmark di riferimento per la costruzione dei contratti a tasso variabile), che a gennaio si attestava al 3,93% nella scadenza a tre mesi, già a maggio era sceso al 3,81%, per poi arrivare al 3,43% a settembre e accelerare la contrazione fino al 2,84% a dicembre.
Quanto all’IRS (riferimento per i contratti a tasso fisso), nella scadenza a 10 anni vi è stata prima una salita dal 2,65% del primo mese dell’anno al 2,81% di giugno, poi il trend si è invertito con la forte frenata estiva che ha portato il tasso al 2,52% ad agosto e al 2,22% a dicembre.




















































Frenata più evidente sul fronte del variabile

Di conseguenza, il calo dei tassi è stato più netto sul fronte del variabile, come emerge analizzando i tassi medi relativi alle richieste di mutui a 20 e 30 anni. Per il variabile si è partiti a gennaio dal 4,94% per arrivare a dicembre al 3,93%. Un calo di 1 punto percentuale che raramente si era visto in passato. Quanto al fisso, nello stesso arco di tempo si è passati dal 3,17% al 2,75%. Dunque, anche se si è ristretto il differenziale, il fisso resta di gran lunga più conveniente e quindi non sorprende che nel quarto trimestre abbia assorbito il 99,5% delle domande di finanziamento legato all’acquisto di un immobile. 

Matteo Favaro, credit products managing director & COO di MutuiOnline.it, commenta: «La discesa dei tassi di interesse nel corso del 2024 rappresenta un segnale molto incoraggiante per il mercato dei mutui, che si conferma in ripresa dopo un biennio difficile. Il forte calo dei tassi di interesse nel corso dell’anno ha reso l’accesso al credito molto più vantaggioso rispetto a 12 mesi fa, e anche guardando al futuro le prospettive sono favorevoli». Il manager ricorda che secondo le previsioni degli analisti, gli ulteriori tagli del costo del denaro da parte della Bce attesi nei prossimi mesi potrebbero portare entro fine anno a un riequilibrio tra il tasso fisso, che al momento rimane nettamente più conveniente, e il variabile. «In questa prospettiva, con una gamma più ampia di soluzioni a disposizione i servizi di comparazione delle offerte come MutuiOnline.it saranno sempre più fondamentali per individuare quelle più convenienti e risparmiare sui costi del finanziamento», conclude.

L’importanza dell’efficienza energetica

Un altro dato emerso con forza nell’anno da poco concluso è relativo alla maggiore convenienza dei mutui finalizzati all’acquisto di immobili in classe energetica A o B o alla ristrutturazione che porta a importanti risparmi in termini di consumi. La Direttiva europea Case Green non è ancora entrata in vigore, ma anche in questo caso il mercato si muove in anticipo. E poi c’è un altro fattore da non trascurare: con il calo dei bonus, molti italiani preferiscono puntare da subito su un immobile con poche dispersioni, considerato anche che il maggior costo in sede di acquisto si tramuta in risparmi importanti in bolletta. Così il tasso medio per le richieste di mutui green a dicembre 2024 si è attestato al 2,49% contro il 2,85% di quelli tradizionali (per omogeneità, in entrambi i casi sono stati considerati i tassi fissi).

Surroghe a oltre un terzo del mercato

Il calo progressivo dei tassi ha spinto le surroghe, con tanti mutuatari che hanno voluto approfittare del miglioramento delle condizioni di finanziamento. Questa categoria ha rappresentato il 35,8% delle richieste totali nel periodo ottobre-dicembre, contro il 22,6% di un anno prima.
Considerato che l’allentamento monetario da parte della Bce dovrebbe proseguire, anche questo 2025 si annuncia favorevole al mercato delle surroghe. Il taglio ai bonus potrebbe, invece, penalizzare i mutui ristrutturazione, già limitati all’1,9% delle richieste nell’ultimo quarter del 2024.

Le non facili condizioni dell’economia spingono gli italiani ad allungare la durata dei finanziamenti. Tra le richieste, il dato medio dell’anno è stato 24 anni e 4 mesi anni contro i 24 netti del 2023, in forte crescita dai 22 anni e 8 mesi del 2021 e dai 21 anni e 1 mese del 2018. Se poi si considera il solo quarto trimestre del 2024, il dato è addirittura cresciuto a 24 anni e 7 mesi.
Una conferma della perdita di potere d’acquisto si ha in merito alla somma finanziata, che da un anno all’altro sale del 5,2% (a una media di 140.470 euro), contro un +1,7% messo a segno dai valori degli immobili (225.134 euro). Di conseguenza il loan to value passa dal 66,4% del 2023 al 68,8% dello scorso anno. Un terzo delle richieste si posiziona nella fascia tra 100.001 e 150 mila euro e un altro 30% è assorbito dal range 50.001-100 mila euro.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Nuova app L’Economia. News, approfondimenti e l’assistente virtuale al tuo servizio.


Prestito personale

Delibera veloce

 

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

22 gennaio 2025

Conto e carta

difficile da pignorare

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link