“Ma lo producevano già allora?” Vaso sconvolgente. In questo bronzeo gufo di 3500 anni fa gli archeologi scoprono tracce di una sostanza. La analizzano. Cos’hanno trovato? E i Romani che facevano? Perché il nostro ritardo?

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Serviva un’inclinazione alla sperimentazione che forse noi non avevamo? Troppo rigidi e tradizionalisti? Certo è il fatto che il contenitore arcaico sconvolge i termini cronologici. Con quanto ritardo siamo arrivati?

E’ stata annunciata una scoperta che potrebbe rivoluzionare la comprensione delle tecnologie antiche in Cina. Un’analisi recente ha confermato che un liquido trovato in un vaso di bronzo risalente alla dinastia Shang (1600 a.C.-1046 a.C.) è alcool distillato. Questo sposta l’apparizione della tecnologia di distillazione nella documentazione archeologica cinese indietro di 1.000 anni, dimostrando che l’alcool distillato è apparso in Cina quasi contemporaneamente all’Egitto, anziché essere stato introdotto successivamente attraverso il commercio. Da noi, l’alcol sarebbe arrivato ben più tardi. Escluse alcune sperimentazione avvenute ai tempi dei romani, la nostra produzione sarebbe iniziata nel Medioevo.

Il ritrovamento del vaso a forma di gufo

Gli archeologi dell’Istituto di Archeologia di Jinan hanno scoperto il vaso di bronzo a forma di gufo nella Tomba M257 del sito di Daxinzhuang a Jinan, nella provincia di Shandong, nel dicembre 2010. La qualità del design e della fusione del vaso è eccezionale, e sono stati trovati pochissimi vasi a forma di gufo di questa qualità nella provincia.

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Le difficoltà nell’apertura del vaso

Gli archeologi hanno notato che il vaso sigillato conteneva ancora una piccola quantità di liquido, ma a causa della corrosione che aveva unito il coperchio e il corpo del vaso, non è stato possibile aprirlo per analizzarne il contenuto. Solo alla fine del 2024, dopo l’approvazione del piano di conservazione e protezione da parte del Dipartimento di Cultura e Turismo della Provincia di Shandong per tutti gli artefatti recuperati durante lo scavo di Daxinzhuang, è stato possibile aprire il vaso e analizzarne il contenuto.

L’analisi del contenuto

Gli esperti del Centro di Protezione, Restauro e Identificazione dei Beni Culturali della Provincia di Shandong hanno trattato con cura la corrosione nel punto di contatto e aperto il coperchio. All’interno del vaso, c’era solo una piccola quantità di ruggine rossa, ossido rameoso, a dimostrazione che il contenitore era stato sigillato ermeticamente durante i rituali funerari e che il contenuto non era completamente ossidato. Il sigillo originale, ulteriormente stretto dalla corrosione, ha impedito l’evaporazione del liquido. Il vaso conteneva un fluido limpido, sospettato di essere vino, sepolto con il defunto come offerta funeraria.

Tecniche avanzate di analisi

Un campione del liquido è stato inviato al laboratorio di archeologia dell’Università di Shandong per i test. I ricercatori hanno utilizzato la tecnologia di microestrazione in fase solida con gascromatografia/spettrometria di massa per arricchire le molecole organiche volatili nel campione. L’analisi ha rivelato che il campione conteneva acqua, etanolo, acetato di etile e altri prodotti della distillazione. Non conteneva gli zuccheri e le proteine tipici del vino fermentato da frutta e riso, né gli acidi organici che danno al vino fermentato un pH acido di 3-4. Questi acidi reagiscono con il bronzo, dissolvendo i materiali di corrosione del rame nel liquido, tingendolo di blu. Solo i componenti organici volatili con un punto di ebollizione inferiore a 100°C sopravvivono al processo di distillazione, pertanto il vino distillato non contiene quegli acidi, non si tinge di blu per l’ossidazione del rame e ha un pH neutro. Il liquore del vaso della dinastia Shang è incolore e ha un pH di 5,8, quasi neutro.

Un nuovo capitolo nella storia della distillazione

L’alcool prodotto tramite fermentazione da frutta e riso risale al Neolitico (circa 9.000 anni fa) e fonti scritte fin dalla dinastia Zhou (1046 a.C.–256 a.C.) descrivono la produzione di bevande alcoliche tramite fermentazione, ma prima di questa scoperta, la più antica evidenza archeologica della distillazione in Cina era rappresentata da attrezzature trovate in tombe della dinastia Han (202 a.C.–220 d.C.).

La conservazione del vaso

Questo vaso di bronzo a forma di gufo della dinastia Shang è ora conservato nella collezione dell’Istituto di Archeologia di Jinan, offrendo nuove prospettive sulla storia antica della Cina e sullo sviluppo precoce delle tecnologie di distillazione.

Il processo di distillazione in Occidente e in Europa è più tardivo. Ha una storia affascinante che si intreccia con la tradizione alchemica e la scienza medica, evolvendo nel tempo fino a diventare parte integrante della cultura europea. La distillazione, sebbene sia stata conosciuta fin dall’antichità, si è sviluppata e diffusa in Europa a partire dall’epoca medievale, attraverso vari passaggi storici e geografici.

L’origine della distillazione in Italia e in Europa

La distillazione, intesa come il processo di separare i componenti di un liquido in base ai loro punti di ebollizione, è un’arte antica che risale alle civiltà mesopotamiche, egizie e greche, ma l’uso della distillazione per ottenere alcolici si consolidò ben più tardi in Europa.

  • Antichità e medioevo: Le prime tracce documentate della distillazione risalgono ai Sumeri e agli Egizi, ma la distillazione come processo di separazione per ottenere sostanze volatili come l’alcool non era ancora nota. Fu solo nel I secolo d.C. che i romani, attraverso l’uso di strumenti simili agli alambicchi, iniziarono a sperimentare processi di distillazione per produrre acque distillate e profumi.
  • Alchimia medievale: L’arte della distillazione venne perfezionata durante il Medioevo, soprattutto grazie agli alchimisti arabi. Tra il IX e il X secolo, gli alchimisti come Jabir ibn Hayyan (Geber) svilupparono una serie di tecniche per distillare liquidi, tra cui l’alcool, scoprendo le prime forme di distillazione. Questi alchimisti arabi non solo perfezionarono l’uso dell’alambicco, ma applicarono anche la distillazione a scopi medici, producendo distillati di erbe e sostanze che venivano utilizzate come rimedi.

L’introduzione della distillazione in Europa

L’arrivo della distillazione in Europa è principalmente attribuito al XIII secolo, quando le conoscenze arabe iniziarono a diffondersi attraverso la Spagna, durante il periodo della Reconquista e l’espansione dell’Islam in Europa.

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  • XIII secolo: La distillazione alcolica inizia a essere utilizzata in Europa non solo a scopi medici, ma anche per produrre liquori, che venivano considerati potenti rimedi. Le prime distillerie europee si trovarono in Spagna e in Italia, e il processo fu successivamente adottato in Francia, Germania e Inghilterra.
  • Distillati alcolici: Sebbene la distillazione di alcolici come l’acquavite fosse già conosciuta, il vero sviluppo dei distillati come bevande alcooliche avvenne nel XIV secolo. Le distillerie medievali iniziarono a produrre acquavite (da “aqua vitae”, acqua della vita) e brandy, ottenuti dalla distillazione di vino o di altri succhi fermentati.

Evoluzione moderna

Il processo di distillazione, perfezionato e diffuso durante il Rinascimento, portò alla produzione industriale di alcolici nel corso dei secoli successivi. Nel XVII secolo, la distillazione inizia a essere utilizzata a scopi commerciali e a un livello più ampio, portando alla nascita delle famose distillerie di whisky in Scozia e Irlanda, e alla produzione di gin in Inghilterra.

In sintesi, la distillazione in Occidente prende piede dal Medioevo, ma solo dal XIII secolo inizia a essere usata in Europa per la produzione di distillati alcolici.



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