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Il punto sui Consorzi di Bonifica del Friuli Venezia Giulia.

I consorzi di bonifica del Friuli Venezia Giulia – delegati dallo Stato, dalla Regione e dalle amministrazioni comunali alla difesa idraulica e alla tutela ambientale del territorio – gestiscono opere di fondamentale importanza per la sicurezza dei corsi d’acqua e per l’irrigazione agricola. La loro attività si svolge in tre comprensori: Cellina Meduna, Pianura Friulana e Venezia Giulia, che insieme coprono un territorio complessivo di 374.820 ettari ed operano quotidianamente nell’ottica di razionalizzare il consumo dell’acqua e di favorire anche la transizione energetica, utilizzando la risorsa idrica come fonte rinnovabile.

Ad illustrare le opere e i servizi forniti dai consorzi di bonifica della regione per garantire la sicurezza idraulica, l’irrigazione e la tutela ambientale, sono stati stamani gli stessi presidenti degli enti consortili Rosanna Clocchiatti (Consorzio di bonifica Pianura Friulana e ANBI FVG), Enzo Lorenzon (Venezia Giulia) e Valter Colussi (Cellina Meduna), assieme all’assessore regionale alle risorse agroalimentari Stefano Zannier, alla presenza delle organizzazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri FVG.

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Le opere strategiche.

La Regione FVG ha affidato ai consorzi di bonifica la gestione di buona parte dei i corsi d’acqua sul territorio regionale per la salvaguardia dal rischio idraulico e la tutela ambientale, e di opere idrauliche strategiche tra cui la diga di Ravedis, il canale scolmatore Corno-Tagliamento, il bacino del rio Rivolo a Buttrio. “Senza le opere di bonifica gestite dai consorzi (arginature a mare e a fiume, rete artificiale di scolo, impianti idrovori), una marea di 2,50 metri potrebbe potenzialmente provocare danni sulla costa, da Lignano a Monfalcone, pari a una superficie di oltre 300 kmq comprendente 27.000 edifici, civili e industriali  e circa 98.000 abitanti, ai quali si aggiungono circa 350.000 turisti nel periodo estivo – evidenzia la presidente ANBI FVG (associazione che unisce i consorzi di bonifica d’Italia), Rosanna Clocchiatti -. Non a caso il territorio della Bassa friulana viene ribattezzata “piccola Olanda”. Guardiamo, inoltre, al futuro ammodernando l’irrigazione attraverso nuove forme di servizio per le aziende agricole e promuovendo un uso oculato della risorsa idrica, nonché, realizzando nuove opere, anche in campo ambientale”.

Due, in particolare, sono le opere strategiche per le quali sono in fase di conclusione le procedure autorizzative, e figurano ai primi posti nelle graduatorie di finanziamento ministeriali.

Condotta di collegamento tra il “Canale Sade” e il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento: ha come obiettivo strategico quello diassicurare l’irrigazione su oltre 20.500 ettari della pianura friulana  per la coltivazione dei terreni e la conseguente redditività dell’attività agricola, di gestire ed utilizzare in modo più oculato ed efficace la risorsa idrica; serve inoltre a mantenere l’ecosistema attuale nel comprensorio, creatosi anche grazie alla presenza della rete di canali consortili realizzati a fine ‘800, a garantire un maggior livello di portata d’acqua nel fiume Tagliamento a valle della presa di Ospedaletto (si prevede, infatti, che anche in condizioni di forte deficit idrico la portata rilasciata presso la presa di Ospedaletto venga aumentata del 50%). L’opera è strategica anche dal punto di vista energetico, poiché assicura la produzione di energia da fonte rinnovabile lungo la rete di canali in gestione, da parte consortile e di società prevalentemente con sede regionale e locale, per soddisfare mediamente il fabbisogno elettrico annuo per circa 25.000 abitanti. Infine, fornirà una fonte alternativa per l’utilizzo idropotabile nel caso di impossibilità ad usare i pozzi di Molino del Bosso (che servono gli utenti di 46 comuni per un totale di circa 170.000 abitanti). Costo dell’opera, inclusa nell’elenco degli interventi di interesse regionale: 105milioni di euro.

– Canale scolmatore in galleria dal torrente Cormor al Torrente Torre: ha come obiettivo strategico nel settore dell’idraulica del territorio, finalizzato a migliorare la difesa di un territorio che comprende 24 comuni e oltre 200.000 persone residenti. Il canale scolmatore avrà un percorso sotterraneo costituito da una galleria lunga 6,5 km e con una portata di 100 mc/s. Il costo dell’opera è di 140 milioni.

La Regione e le sfide per il futuro.

“I tre Consorzi di bonifica regionali hanno dato vita a un sistema solido, strutturato ed economicamente sostenibile, capace di portare a compimento opere e interventi essenziali a favore del settore agricolo e a tutela del territorio. Sono certo che il rapporto instaurato con la Regione in questi anni continuerà a dare risultati tangibili. Sappiamo di poter contare sull’apporto dei Consorzi per affrontare una sfida cruciale per il futuro: riuscire a ottimizzare il consumo di acqua rendendo più efficienti le strutture oggi disponibili – ha commentato l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier -. Ci troviamo oggi di fronte all’esigenza di ampliare le superfici irrigate, ma con minore disponibilità di acqua. Per fare ciò serve innanzitutto un cambiamento culturale, che implichi il passaggio a un’idea di gestione della risorsa idrica che comprenda l’utilizzo dei moderni sistemi ad alta efficienza. È bene ragionare su soluzioni in cui si possano implementare i sistemi a scorrimento già esistenti con le tecnologie ad alta efficienza. Un intervento massivo di infrastrutturazione richiede ingenti risorse economiche e non può essere attuabile nel breve periodo”.

Nuovi funzioni dei consorzi

“Tra le nuove funzioni assunte dai consorzi negli ultimi anni – segnala il direttore generale del consorzio di bonifica Pianura Friulana Armando Di Nardo – compaiono le bonifiche ambientali dei siti industriali, nati: il supporto all’amministrazione regionale nei dragaggi, nonché la manutenzione delle vie navigabili della Laguna di Grado e Marano. L’importanza di raggiungere gli obiettivi comuni anche con le altre Istituzioni per la crescita e lo sviluppo del territorio – evidenzia Di Nardo – è testimoniata anche dai finanziamenti ottenuti nel 2024, derivanti dall’accordo Stato-Regione sottoscritto in data 8 marzo 2024 dal presidente della Regione FVG Massimiliano Fedriga e dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: dei 174 milioni totali previsti nell’accordo di trasferimento alla Regione Friuli Venezia Giulia, 162 milioni sono stati destinati ai consorzi di bonifica. A questi investimenti se ne prevedono altri con una previsione complessiva nei programmi triennali dei tre consorzi per quasi 1 miliardo di euro, suddivisi in diversi programmi di sviluppo”.



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