GDF SAVONA: FRODE FISCALE DA 28 MILIONI DI EURO. IN CARCERE UN IMPRENDITORE PER BANCAROTTA, FALSE FATTURE E RICICLAGGIO . 80 DENUNCIATI IN 12 REGIONI. GIA’ VERSATI NELLE CASSE DELLO STATO OLTRE 6 MILIONI DI EURO.

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(AGENPARL) – Roma, 21 Gennaio 2025

(AGENPARL) – mar 21 gennaio 2025 GUARDIA DI FINANZA
Comando Provinciale Savona
COMUNICATO STAMPA
21/01/2025
GDF SAVONA: FRODE FISCALE DA 28 MILIONI DI EURO. IN CARCERE UN
IMPRENDITORE PER BANCAROTTA, FALSE FATTURE E RICICLAGGIO . 80 DENUNCIATI
IN 12 REGIONI. GIA’ VERSATI NELLE CASSE DELLO STATO OLTRE 6 MILIONI DI EURO.
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Savona, nell’ambito dei propri compiti
istituzionali, tesi all’individuazione e alla repressione dei più gravi fenomeni di evasione fiscale, hanno dato
esecuzione, su delega della Procura della Repubblica di Savona, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere,
emessa dal G.I.P. presso il locale Tribunale, nei confronti di un imprenditore di Laigueglia (SV), operante nel
settore della carta e dei servizi di consulenza alle imprese mediante la propria ditta individuale e due società a
responsabilità limitata.
I plurimi reati contestati allo stesso sono la bancarotta fraudolenta (art. 322 D.Lgs. 14/2019), l’utilizzo e
l’emissione di fatture per operazioni inesistenti (artt. 2 e 8 D.Lgs. 74/2000), la distruzione e l’occultamento della
contabilità (art. 10 D.Lgs. 74/2000) e il trasferimento fraudolento di valori (art. 512 bis c.p.).
L’attività delle Fiamme Gialle della Compagnia di Albenga, sui soggetti economici riconducibili
all’imprenditore, ha fatto emergere una rilevante frode fiscale, perpetrata mediante l’emissione di fatture per
operazioni inesistenti per un ammontare complessivo di 28 milioni di euro.
Nel corso delle indagini di polizia giudiziaria, dirette dalla locale Autorità Giudiziaria e suffragate da capillari
attività tecniche di intercettazione, di analisi dei conti e di perquisizione, è stato acclarato, in particolare, come
l’ideatore della frode, formalmente attivo nel settore del commercio di carta e cartone, nonché della consulenza
aziendale e informatica, nella sostanza, fosse invece privo di dipendenti, beni strumentali e mezzi idonei per
conseguire i rilevanti volumi d’affari dichiarati; allo stesso modo, sono state disconosciute le fatture di
prestazioni di servizio, connotate da elementi vaghi e generici.
Unitamente all’imprenditore, sono state segnalate alla Procura della Repubblica savonese altre ottanta persone
fisiche, residenti in dodici regioni italiane, titolari di ditte o società, risultate beneficiarie delle fatture false
emesse, fatte successivamente confluire nelle rispettive dichiarazioni dei redditi.
Alcune tra queste, destinatarie di ispezioni tributarie, questionari fiscali ovvero perquisizioni, hanno effettuato
spontaneamente ravvedimenti operosi, versando all’Erario circa 3 milioni di euro, mentre altri soggetti hanno
optato per l’adesione ai verbali di constatazione, stilati dai finanzieri, per un importo complessivo di oltre 600
mila euro.
Nei confronti dell’imprenditore, della compagna convivente, indagata per concorso in bancarotta e riciclaggio
(art. 648 bis c.p.), e di altri due soggetti, risultati tra i principali utilizzatori delle fatture inesistenti, sono stati
eseguiti, giusta delega della medesima Autorità Giudiziaria, sequestri preventivi, anche per equivalente, su
disponibilità finanziarie liquide per un ammontare complessivo di circa 1,1 milioni di euro e su due immobili
valutati in circa 1 milione di euro e costituiti da una villa con affaccio sul lago Maggiore, ed un attico in
Laigueglia, oltre a 400.000 euro, nella disponibilità dell’imprenditore, sottoposti a pignoramento a seguito delle
attività ispettive fiscali svolte.
Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e i provvedimenti finora adottati non
implicano la responsabilità degli indagati, non essendo stata assunta alcuna decisione di merito definitiva sulla
responsabilità della persona sottoposta ad indagini.
L’intervento svolto dalle Fiamme Gialle si inquadra nell’ambito dei compiti attribuiti al Corpo della Guardia di
Finanza, in via esclusiva o preminente, dall’art. 2 del Decreto Legislativo 19 marzo 2001, n. 68, ed è rivolto, in
particolare, al contrasto delle forme più marcate di frode fiscale, che inquinano l’economia legale e comportano
sovente fenomeni di concorrenza sleale che ledono gli operatori economici onesti e i consumatori.
pagina 2

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