Bollette in aumento a Macerata in molti rateizzano. E c’è l’incubo truffe. In difficoltà famiglie monoreddito e anziani

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MACERATA Dramma del caro bollette: una famiglia di Pollenza, con una bambina piccola, si è vista staccare il gas per morosità, rimanendo al freddo in pieno inverno. Il caso, seguito da Federconsumatori Macerata, rappresenta la punta dell’iceberg di un fenomeno sempre più diffuso nel territorio maceratese, dove il caro energia sta mettendo in forte difficoltà numerose famiglie già provate dalla crisi economica, soprattutto anziani e nuclei monoreddito, molti vogliono rateizzare. Di fronte alle tariffe in aumento c’è però anche chi ne approfitta, proponendo telefonicamente veri e propri contratti truffa. 

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La vicenda

Per quanto riguarda invece il caso di Pollenza, si tratta di un nucleo familiare già in difficoltà: il capofamiglia, colpito da un’ischemia che gli ha impedito di lavorare, non è riuscito a far fronte al pagamento di circa tremila euro di bollette accumulate. Una situazione precipitata rapidamente, nonostante i tentativi di mediazione dell’associazione dei consumatori, che non è riuscita ad ottenere dal fornitore la rateizzazione richiesta. «Non diamo la colpa al fornitore che ha agito correttamente, inviando le raccomandate di preavviso – spiega Lorenzo Longo responsabile di Federconsumatori Macerata -. Purtroppo l’utente non si è rivolto subito a noi, probabilmente per vergogna». È una reazione che l’associazione riscontra spesso: le persone in difficoltà tardano a chiedere aiuto aggravando così la propria situazione. Federconsumatori sta ora tentando una conciliazione d’urgenza e ha suggerito alla famiglia di rivolgersi ai servizi sociali del Comune. Ed è in particolare ai piccoli comuni e alle città che l’associane rivolge l’appello di monitorare queste situazioni di fragilità, che sono in costante aumento. Il caso della famiglia di Pollenza, infatti, non sarebbe isolato.

L’incremento

Federconsumatori registra un incremento costante delle richieste di aiuto per il pagamento delle bollette (20 in due settimane). L’utenza media che si rivolge all’associazione è in forte aumento negli ultimi mesi ed è costituita da famiglie con disagi economici o nuclei che, con l’inflazione attuale, non riescono più a sostenere tutte le spese delle utenze energetiche. I dubbi più frequenti riguardano l’eventuale cambio di fornitore o la richiesta di supporto nelle rateizzazioni. Gli aumenti sono particolarmente pesanti per chi era nel mercato tutelato, teoricamente pensato per garantire condizioni più favorevoli ai consumatori. E, paradossalmente, gli aumenti riguardano soprattutto loro. Dal canto suo Longo critica apertamente le giustificazioni addotte legate alla guerra in Ucraina: «Gli stoccaggi sono stati riempiti quando il gas costava poco – ricorda il responsabile -, è una scusa che non regge. Siamo di fronte a una speculazione evidente sul mercato dell’energia». I dati mostrano aumenti crescenti: la componente più pesante non è legata ai consumi effettivi, ma alla spesa per materia energia, con costi fissi sempre più elevati.

Le insidie

L’emergenza energetica ha anche scatenato un fenomeno parallelo di truffe telefoniche. «Molte società approfittano della situazione per fare terrorismo con notizie false – denuncia il responsabile Federconsumatori -. Utilizzano tecniche fraudolente e manipolative sempre più sofisticate, fingendosi a volte l’autorità garante o il proprio fornitore. Conoscono i dati degli utenti, come il codice fiscale e il fornitore attuale, e li utilizzano per risultare credibili». Le vittime principali sono anziani e persone fragili, ma anche i giovani possono cadere in questi tranelli, soprattutto quando gli operatori insistono sulla presunta convenienza del cambio fornitore o paventano aumenti imminenti con l’attuale gestore. Il consiglio è di non prendere decisioni affrettate e di informarsi, a disposizione ci sono anche gli sportelli di Federconsumatori a Macerata, Tolentino e Civitanova per una consulenza gratuita. In caso di contratti non voluti, ci sono sempre 14 giorni per esercitare il diritto di ripensamento ed è buona prassi farsi inviare tutta la documentazione contrattuale in modo da verificare le offerte sui siti ufficiali dei fornitori. Su tutti resta il consiglio di non rimandare i pagamenti e contattare subito il fornitore per richiedere, nel caso, una rateizzazione.





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