Babel, la startup italiana che aiuta l’IT a tenere il budget sotto controllo

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Fondata lo scorso anno dal CEO Riccardo Rossi e dal Direttore commerciale Niccolò Lentini, la startup innovativa Babel si propone come società di consulenza per il controllo dei costi delle forniture e contratti ICT, affiancando a una esperienza professionale dei fondatori – maturata insieme in HiSolution – una piattaforma software proprietaria che gestisce tutte le fasi del ciclo di vita di un contratto, “a partire dalla progettazione tecnologica dei desiderata, alla scelta del fornitore con processi di gara, dall’aiuto nell’implementazione dei servizi acquistati al controllo dei costi durante il tutto il ciclo di vita del contratto”, afferma il CEO Rossi in una conferenza stampa.

La moltiplicazione dei servizi IT e Digital, spesso non più sotto il controllo centrale dell’IT ma governati da funzioni diverse all’interno dell’azienda, unita alla crescita delle formule di abbonamento con costi variabili, sta creando non poche difficoltà di budgeting nelle aziende, che rischiano di avere costi per licenze o servizi non più utilizzati.

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Riccardo Rossi CEO di Babel

“Pochissime aziende hanno una fotografia chiara della loro infrastruttura ICT, includendo fonia mobile, fissa, dati, Noc, data center, centralini telefonici. Una complessità di fondo che spesso impedisce alle aziende di avere la visione di quel che potrebbero ottenere e a quali costi”, dice Lentini.

La cronica carenza di staff IT poi fa sì che spesso si arriva alla scadenza di un contratto senza avere il tempo di valutare fornitori alternativi o rinegoziare le condizioni. Questo, unitamente ad altri fattori di conoscenza personale e consuetudine comporta che molti di essi non vengano mai messi in discussione.  “Ci si trascina dietro il fornitore a ogni rinnovo, perdendo l’opportunità di una revisione dei servizi”, afferma Rossi.

La piattaforma Babel Suite

Il software sviluppato da Babel viene gestito interamente dall’azienda per conto dei propri clienti. “Non c’è il rischio che diventi l’ennesimo tool non utilizzato in azienda: ci preoccupiamo noi di aggiornare i dati – anche inserendo le fatture in ingresso grazie a tool di intelligenza artificiale che ne estraggono i dati – e ci prendiamo la responsabilità del dato e della gestione dall’inizio alla fine”, dicono i manager.

Babel Suite si compone di quattro moduli.

  • Babel Data è la dashboard per monitorare asset Telco e IT, contratti, monitorando costi provisioning e scadenze.
  • Babel Negotiation è invece lo strumento per redigere capitolati tecnici, indire gare e valutarle in base a benchmark tecnologici ed economici.
  • Babel Provisioning si occupa invece del project management nella fase diattivazione e collaudo dei servizi, per assicurare che specifiche e prestazioni siano in linea con quanto è stato contrattualizzato, oltre a tenere sotto controlli i costi di eventuali modifiche.
  • Babel Governance fornisce invece reportistica automatizzata per il controllo di costi e consumi, con supporto nella gestione dei rimborsi e note di credito.

Non solo cost saving

Dov’è quindi che le aziende sprecano più soldi per i servizi IT? Da un lato ci sono le licenze software attivate magari in un momento in cui c’era più personale in servizio e mai dismesse, ma sono soprattutto i costi variabili e ricorrenti a dover essere tenuti sotto controllo.

“Tutte le aziende vogliono fare spending review e tagliare costi, ma il nostro obiettivo non è solo offrire un risparmio, magari ottenuto eliminando servizi. Noi nasciamo come azienda tecnologica con obiettivo primario di aiutare i clienti a evolvere sfruttando appieno la tecnologia”, dice Lentini, sottolineando che oltre al beneficio visibile della riduzione dei costi, Babel ne offre anche uno invisibile, e cioè consente di sgravare l’IT dai compiti burocratici in modo che possa focalizzarsi sulla sua funzione primaria di supporto alla crescita.

Ma quanto si risparmia?

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Niccolo Lentini Direttore Commerciale di Babel

“Per i nostri clienti, mediamente, il risparmio medio rispetto al livello attuale di spesa è circa del 30 percento”, dice Rossi.

La governance dei costi del cloud e i prossimi passi

Una delle preoccupazioni delle aziende ultimamente sono i costi del cloud, in crescita a volte incontrollata.

“Traghettare le aziende al cloud con attenzione al controllo dei costi è parte della nostra missione. I costi del cloud sono una cosa molto complicata e di difficile gestione, anche perché i cloud provider giocano molto sull’ambiguità di alcuni costi. Propongono dei canoni che permettono di fare un budget, ma non è sempre chiara l’incidenza dei costi variabili – come il traffico. I clienti sono spaventati ma la strada evolutiva è sicuramente quella”, afferma Rossi.

Prossimo passo dell’azienda sarà implementare anche moduli per la gestione dei costi dell’energia e delle flotte.



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