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Microcredito

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© foto di Luca Maggiani/TuttoLegaPro.com

Continua la diatriba a distanza tra il Comune di Lucca e il Gruppo Bulgarella, che ha ceduto la società ad una misteriosa cordata di imprenditori senza dare nessuna comunicazione all’amministrazione comunale. Il sindaco Mario Pardini e il vice sindaco Fabio Barsanti (che è anche assessore allo Sport) hanno incontrato i tifosi presso la sede del Museo rossonero di Lucca United: “In questi due anni e mezzo abbiamo dimostrato di tenere allo sport e alla Lucchese con i fatti e con gli investimenti. Adesso abbiamo una situazione che conosciamo da martedì, nonostante il dialogo con la proprietà precedente: non l’abbiamo certo presa bene. La vendita è avvenuta 24 ore dopo che avevamo ricevuto altre garanzie dal gruppo uscente – le parole di Pardini riportate da Gazzettalucchese.it – I nuovi proprietari? L’avvocato Longo, a cui ho manifestato la mia preoccupazione, mi ha chiamato due volte e si professa ottimista. Per ora non ci vedremo, attendiamo la loro presentazione e i riscontri che dovranno essere fatti. Lato nostro, quello che possiamo fare lo abbiamo fatto: ora ci sono degli enti che devono vagliare la situazione. In ogni caso, saremo pronti dovessero esserci altri scenari. Perché non vengono imprenditori seri a Lucca? Se investiamo nel nome di Lucca, prima o poi, arriverà qualcuno, magari straniero, che si interesserà alla Lucchese. Uno dei gruppi che si era avvicinato era di carattere internazionale, poi purtroppo…”

Ancora più pesanti le parole di Barsanti: “Siamo stati presi in giro e non cerchiamo giustificazioni. Non potevamo mettere una cimice nella giacca dell’amministratore della Lucchese per capire quando avrebbe venduto. Non abbiamo steso i tappeti rossi a Bulgarella e la sua gestione è stata pessima sotto ogni punto di vista. Noi, come amministrazione, non abbiamo mai promesso nulla al Gruppo Bulgarella. L’estate scorsa, da quando le condizioni del presidente si sono aggravate – ha proseguito Barsanti – la società è iniziata a mancare e chi era deputato a sostituirlo non c’era. Inutile tornare sulle vicende dell’uscita di scena di mister Morgia, ma va detto che noi abbiamo convocato la società per chiarimenti. In quella sede, 4 ottobre 2024, la società assicurò che non voleva vendere anche con un comunicato stampa. Poco tempo dopo, aggravandosi le condizioni del presidente, si sono iniziate a diffondere voci sulla vendita. E a quel punto abbiamo iniziato a guardarci intorno. Abbiamo iniziato a chiedere continuamente aggiornamenti, per quanto non fossero dovuti da parte loro, come forma di rispetto verso l’amministrazione. Sondiamo anche delle opzioni, mentre a dicembre Lo Faso inizia a parlare di vendita imminente, dicendosi preoccupato perché non aveva la procura a vendere: eppure la procura l’aveva dall’ottobre precedente: ci ha preso per il sedere. In tutto questo, la Lucchese continua a parlare di possibili gruppi ma che nessuno è avanti nella trattativa assicurando, come da noi richiesto, che avessero garanzie economiche e di onorabilità. Abbiamo provato a contattare alcune soluzioni ma la risposta della società è stata che avrebbero dovuto comprare entro 20 giorni. Quando abbiamo compreso il nome di chi acquistava la società, ovvero un gruppo romano che è uscito per sbaglio dalla bocca di Lo Faso abbiamo detto a lui e scritto sulla stampa che non eravamo d’accordo. Abbiamo detto chiaramente che non ci andava bene e che avremmo preso le distanze. Domenica scorsa abbiamo fatto l’ennesima call, e hanno messo per iscritto che non c’era nessuna trattativa e che si erano ritirati tutti chiedendo una mano al Comune.  Il giorno dopo Lo Faso è sparito e non rispondeva al telefono: martedì mattina abbiamo saputo dalla stampa che hanno venduto e lo hanno fatto il giorno prima. Probabilmente hanno venduto a persone simili a quelle che non volevamo vendessero, chiaro che non potevamo bloccarla. Quanto ai soldi messi sullo stadio, ricordo che le società passano la Lucchese rimane e senza quei soldi sarebbe stati problemi: senza l’impianto di video sorveglianza si sarebbe giocato a porte chiuse. Quanto al progetto stadio, ne abbiamo già parlato: non c’era il pubblico interesse”.