Quattro proposte per la sostenibilità sociale dal Credito Cooperativo • BCC La Voce

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Da Bruxelles alla prima edizione dell’evento annuale CONNACT, “Il Sistema Italia nella nuova Legislatura UE.

Il Credito Cooperativo è pronto a collaborare e offrire il proprio contributo per uno sviluppo del quadro normativo della sostenibilità sociale, anche imprimendole un maggiore e più incisivo ancoraggio alla mappa concettuale dell’Economia sociale; e per supportare la formulazione di riferimenti specifici alla sostenibilità sociale accanto alla sostenibilità ambientale nel quadro normativo che disciplina l’attività delle banche nell’Unione Europea.

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per le aziende

 

Federcasse tra i promotori dell’evento a Bruxelles, “Il Sistema Italia nella nuova Legislatura UE”,  che ha come obiettivo quello di creare un’opportunità di confronto tra associazioni di categoria e imprese, europarlamentari italiani e funzionari delle Istituzioni europee, fondamentale per affrontare le sfide future e cogliere le opportunità emergenti, in particolare con l’avvio del nuovo mandato legislativo della Commissione Europea.

Per l’occasione, Federcasse ha redatto una Memoria per evidenziare alcuni temi considerati prioritari per il sistema della cooperazione mutualistica di credito in questo avviodi legislatura, affinché la questione della competitività sostenibile possa essere adeguatamente declinata fino al livello degli ecosistemi di prossimità a cui appartengono le 218 Banche di Credito Cooperativo italiane.

Il Credito Cooperativo è pronto a collaborare e offrire il proprio contributo per unosviluppo del quadro normativo della sostenibilità sociale, anche imprimendole un maggiore e più incisivo ancoraggio alla mappa concettuale dell’Economia sociale; e per supportare la formulazione di riferimenti specifici alla sostenibilità sociale accanto alla sostenibilità ambientale nel quadro normativo che disciplina l’attività delle banche nell’Unione Europea.

  1. La necessità improcrastinabile di procedere ad una semplificazione delle norme

Richiamandosi anche ai Rapporti elaborati da Mario Draghi ed Enrico Letta, è necessario – si legge nella Memoria – procedere ad una riduzione significativa delle complessità e degli oneri di compliance non necessari delle normative europee. Anche in quella destinata al settore bancario, “caratterizzata da una stratificazione impressionante degli atti normativi”. “Un’inflazione normativa, con conseguenze molto pesanti sulla competitività delle imprese del settore, anche in termini di rischio di riduzione della biodiversità nello stesso settore”.

  1. Riaprire il cantiere sulla Tassonomia sociale per un autentico sviluppo delle tre dimensioni della sostenibilità.

“E’ fondamentale approfondire il tema della sostenibilità sociale, prosegue la Memoria di Federcasse. Senza la revisione ed il completamento del quadro definitorio del pilastro social, infatti, l’integrazione della sostenibilità sociale nelle decisioni finanziarie – applicando le leggi vigenti elaborate negli ultimi anni – porterebbe ad esiti contro-intuivirispetto alle finalità dichiaratamente perseguite”.

Il quadro normativo non è ancora attrezzato per integrare in modo appropriato ilfattore “S” nei propri parametri di valutazione. “Servono volontà politica del Legislatore UE e sforzo elaborativo per giungere a quella migliore integrazione dei rischi ambientali, sociali e di governance (rischi ESG) nel framework prudenziale come dichiarato dalla Commissione UE nel Memorandum che accompagnava la proposta del Pacchetto Bancario 2021”.

  1. Le banche mutualistiche soddisfano tutti i criteri di Ente dell’Economia sociale. Vanno riconosciute come tali anche nel framework

Le banche mutualistiche italiane soddisfano tutti i criteri definitori di Ente dell’Economia sociale. “La Raccomandazione C/2023/1344 del novembre 2023 del Consiglio rivolta ai 27 Stati Membri dovrebbe valere anche per la stessa Unione Europea quando legifera per il settore bancario (di cui è fonte normativa principale)”.

La proporzionalità e l’adeguatezza della normativa bancaria non hanno solo una dimensione quantitativa, ma anche qualitativa. Il riconoscimento nel framework prudenziale del fatto che banche mutualistiche – come le BCC – appartengono all’ecosistema di prossimità dell’Economia sociale, abbraccia insieme il tema dello sviluppo dell’Economia sociale e il tema della necessità di approfondire la sostenibilità sociale nello stesso framework prudenziale per un autentico sviluppo della sostenibilità integrale.

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  1. Proporzionalità e adeguatezza della normativa in chiave strutturale per bilanciare stabilità e competitività sostenibili.

La competitività sostenibile deve declinarsi anche a livello degli ecosistemi di prossimità, in quelle comunità locali che sono la trama di fondo del “sistema Europa”. Gli ecosistemi di prossimità hanno bisogno di flussi di credito per investire nelle transizioni ambientale e digitale e il ruolo delle banche mutualistiche che sono di proprietà di tali ecosistemi risulta significativo, in molte aree del Paese decisivo.



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