Maltempo e guasti alle linee elettriche in Sardegna, a decine gli interventi effettuati

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Il motivo? “Cavi datati” e “l’isolamento che avvolge i conduttori spesso è inesistente, cotto dal sole”. Da Quartu Sant’Elena a Serrenti, da Senorbì a Gonnosfanadiga, da Mandas, Serramanna a Villanovaforru, la polemica scorre sui cavi della bassa tensione, quelli che poi distribuiscono la corrente nelle abitazioni domestiche e aziendali. Parla l’esperto Maurizio Musio: “Alle prime gocce o in caso di forti precipitazioni i cavi mostrano la loro età e fragilità con scoppi, archi elettrici e principi di incendio. Danni, con distacchi di tensione che si ripercuotono nelle case. Con il cambiamento climatico queste infrastrutture di distribuzione dell’energia saranno sempre più soggette a inefficienze e disservizi”. L’allerta meteo dei giorni scorsi ha messo in evidenza un nervo scoperto che ha fatto esasperare chi ha dovuto fare i conti con la corrente elettrica assente, anche per tante ore consecutive, lasciando i cittadini al buio, al freddo e i soggetti più fragili, allettati o costretti a macchinari salva vita, in serio pericolo. Le segnalazioni si sono susseguite, moltiplicate, i centralini, bollenti, sono stati presi d’assalto da chi segnalava guasti o chiedeva spiegazioni e, soprattutto, quando sarebbe stata ripristinata la corrente elettrica. Una problematica non indifferente che, ultimamente, ha evidenziato un fenomeno che, anche in caso di poche gocce, si verifica puntualmente e, in casi come quello dei giorni scorsi, ha messo ko molti comuni contemporaneamente.
La causa: per l’esperto Musio, tecnico impianti tecnologici ed energie rinnovabili presso il Comune di Serrenti, il quale negli anni ha ideato progetti di risparmio energetico e valorizzazione delle energie rinnovabili, nell’ottica di creazione di una smart city, premiato anche nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Rompiamo gli schemi”: “Il problema è semplice da capire, e sarà sempre più critico per la comunità Serrentese e in generale per tutti i comuni. Le reti di E-distribuzione sono spesso linee aeree, parlo di quelle cittadine, dove circola la bassa tensione, 400÷420V, che poi si distribuisce nelle  abitazioni domestiche e aziendali, in mono che trifase. I cavi sono datati, talvolta superano abbondantemente i 40 anni di vita. L’isolamento che avvolge i conduttori  spesso è inesistente, cotto dal sole. Alle prime gocce o in caso di forti precipitazioni i cavi mostrano la loro età e fragilità con scoppi, archi elettrici e principi di incendio. Danni, con distacchi di tensione che si ripercuotono nelle case. Con il cambiamento climatico queste infrastrutture di distribuzione dell’energia saranno sempre più soggette a inefficienze e disservizi”.
La soluzione, quale potrebbe essere?
“Dobbiamo assolutamente chiedere formalmente, come comune, e come singoli cittadini, che vengano rimossi i cavi aerei e vengano  interrati, eliminando definitivamente i pali in ferro arrugginiti. Un’altro aspetto importante è che, i tecnici dell’Enel fanno il possibile e talvolta anche l’impossibile per intervenire e risolvere il problema. Sono spesso giovani che intervengono, in reperibilità rotatica, in qualsiasi ora del giorno e della notte. L’onda perfetta avviene quando i guasti sono molteplici e interessano contemporaneamente vari comuni, il personale interviene con un ordine di priorità tra mille difficoltà, rischiando ad ogni intervento di lasciarci la pelle. Non è cosa da poco lavorare in tensione con acqua e vento. Per qualsiasi necessità, un guasto del contatore o mancanza di tensione causato da una morsettiera che frigge in strada sul palo, noi cittadini, abbiamo a disposizione il numero gratuito per segnalare un guasto 803500. Prima di chiamare, dobbiamo tenere accanto la bolletta con il numero  del POD “(ITOO1E……….)” o indicare durante la chiamata il codice di avviamento postale in tal caso  vogliate  parlare con un operatore e segnalare un guasto in strada che potrebbe coinvolgere la vostra abitazione.  Purtroppo c’è ancora molta confusione fra i cittadini tra la rete Enel e quella della pubblica illuminazione. Il comune non è il proprietario delle reti aeree e non possiamo assolutamente metterci le mani. Possiamo dare un supporto ai cittadini per sollecitare e velocizzare l’intervento. Durante l’anno ne segnaliamo tantissimi ve lo assicuro. Questi guasti, molto probabili durante le giornate uggiose, possono tranquillamente accadere anche nelle belle giornate soleggiate”.
I fatti che dimostrano la preoccupante situazione si possono riscontrare attraverso le segnalazioni dei cittadini disperati e gli avvisi emessi dai sindaci che, per giorni, hanno dovuto provvedere a sostenere e affrontare i molteplici guasti alle linee elettriche. Quartu Sant’Elena come Sinnai, a Senorbì, spiega una cittadina a Casteddu Online, Melania S., “la corrente elettrica è tornata dopo 17 ore”. Drammatico anche il caso di Gonnosfanadiga, il sindaco Andrea Floris ha messo in evidenza che per 14 ore, in alcune vie del paese, un guasto importante ha interessato molte famiglie e ha espresso: “Ma si può oggi nel 2025 avere una situazione di questo genere con tanti anziani che necessitano di elettromedicali e riscaldamento”.
A Serramanna l’interruzione di energia elettrica ha interessato gli impianti di pompaggio dell’acquedotto comunale. Il risultato? Serbatoi a secco, riserve idriche private prosciugate, e non è la prima volta che lo stop viene imposto da guasti simili.



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