Secondo la ricerca del Capgemini Research Institute sulle priorità di investimento per il 2025, nonostante l’incertezza economica persistente, le aziende globali mostrano un cauto ottimismo riguardo le prospettive di crescita.
Il 62% dei leader aziendali di grandi organizzazioni si dichiara ottimista sulle prospettive della propria azienda per il 2025, in aumento rispetto al 56% del 2024. Tuttavia, solo il 37% è ottimista sull’ambiente operativo globale, riflettendo una maggiore fiducia nella resilienza delle proprie organizzazioni rispetto al contesto economico generale.
Le tecnologie chiave su cui si concentreranno gli investimenti includono AI e AI generativa (74% delle aziende), cloud (42%), data analytics (34%) e cybersecurity (32%).
Le principali priorità di investimento per il 2025
Le principali priorità di investimento per il 2025 si concentrano su customer experience (78% prevede di aumentare gli investimenti), ingegneria/R&S/innovazione (74%), trasformazione della supply chain (63%) e sostenibilità (62%). In particolare, gli investimenti nella supply chain mostrano la crescita più rapida rispetto al 2024 (+15 punti percentuali), guidati dalla necessità di costruire catene di approvvigionamento più resilienti e tecnologicamente avanzate.
Le aziende stanno adottando strategie di de-risking e friendshoring, con il 74% che sta riducendo la dipendenza dalla Cina investendo in altri paesi emergenti. Nonostante la pressione sui costi, il 50% delle organizzazioni prevede di aumentare gli investimenti complessivi nel 2025 per guidare l’efficienza e la competitività a lungo termine. Gli Stati Uniti si confermano all’avanguardia negli investimenti tecnologici, con una spesa prevista dell’1,45% dei ricavi annuali in tecnologia nel 2025, superando Europa (1,29%) e Asia-Pacifico (1,32%).
Questo gap di investimento tecnologico tra USA ed Europa è particolarmente marcato tra le aziende di medie dimensioni, sollevando preoccupazioni sulla competitività futura delle PMI europee.
L’ottimismo delle aziende nonostante l’incertezza economica
Nonostante le persistenti incertezze economiche globali, le aziende mantengono un atteggiamento cautamente ottimista per il 2025. La ricerca del Capgemini Research Institute rivela che il 62% dei leader aziendali di grandi organizzazioni è fiducioso sulle prospettive della propria azienda per il 2025, in aumento rispetto al 56% del 2024 e al 42% del 2023. Questo ottimismo contrasta con una visione più cauta dell’economia globale, con solo il 37% che esprime fiducia nell’ambiente operativo generale. Tale divergenza riflette la crescente fiducia delle aziende nella propria capacità di navigare le turbolenze economiche.
L’ottimismo è particolarmente forte in paesi come la Svezia, dove il 76% dei leader aziendali si dichiara fiducioso, probabilmente influenzato dalle proiezioni di crescita del PIL reale svedese dal 0,9% nel 2024 al 2,4% nel 2025. Nonostante questo ottimismo, la riduzione dei costi rimane una priorità strategica per il 56% delle organizzazioni nel 2025, riflettendo un approccio prudente in un contesto economico incerto.
Tuttavia, il focus sulla riduzione dei costi non sta frenando gli investimenti: il 50% delle organizzazioni prevede di aumentare gli investimenti complessivi nel 2025, vedendo in essi un modo per guidare l’efficienza e la competitività a lungo termine. Questo approccio bilanciato tra ottimizzazione dei costi e investimenti strategici si riflette nelle priorità di investimento per il 2025: customer experience (78% prevede aumenti), ingegneria/R&S/innovazione (74%), trasformazione della supply chain (63%) e sostenibilità (62%). La crescita più significativa si osserva negli investimenti nella supply chain, con un aumento di 15 punti percentuali rispetto al 2024, guidato dalla necessità di costruire catene di approvvigionamento più resilienti e tecnologicamente avanzate.
Anche gli investimenti in sostenibilità rimangono una priorità, nonostante un leggero rallentamento nella crescita degli investimenti rispetto all’anno precedente. Questo ottimismo cauto e l’approccio strategico agli investimenti suggeriscono che le aziende stanno cercando di bilanciare la gestione dei rischi a breve termine con la preparazione per opportunità future di crescita e innovazione.
Tecnologie convergenti e gap di competitività: sfide e opportunità
Il panorama tecnologico del 2025 sarà caratterizzato dalla convergenza di tecnologie diverse, un trend che secondo il 64% dei leader aziendali globali sarà la principale fonte di benefici tecnologici. Questa convergenza, che combina tecnologie come AI, cloud, IoT e quantum computing, promette di creare soluzioni più potenti e integrate, capaci di trasformare radicalmente i processi aziendali e i modelli di business.
Tuttavia, la ricerca del Capgemini Research Institute evidenzia un preoccupante gap di competitività tecnologica tra gli Stati Uniti e l’Europa, particolarmente accentuato nel segmento delle medie imprese.
Gli USA prevedono di investire in media l’1,45% dei ricavi annuali in tecnologia nel 2025, superando significativamente l’Europa (1,29%) e l’Asia-Pacifico (1,32%). Questo divario è ancora più marcato tra le aziende di medie dimensioni, con le PMI statunitensi che pianificano di investire il 3,04% dei ricavi in tecnologia, contro il 2,07% delle controparti europee.
Le ragioni di questo gap sono molteplici e includono la frammentazione del mercato europeo, che ostacola la scalabilità delle innovazioni, una minore integrazione tra ricerca e ecosistemi innovativi, e un focus europeo su tecnologie mature piuttosto che emergenti.
Il gap di investimento tecnologico si riflette anche nella percezione dei leader aziendali: l’84% dei dirigenti statunitensi ritiene che la propria azienda non stia investendo abbastanza in tecnologia per rimanere competitiva, contro il 64% dei dirigenti europei. Questa disparità di consapevolezza potrebbe ulteriormente amplificare il divario competitivo nel medio-lungo termine.
La carenza di talenti tecnologici emerge come un’altra sfida critica, con il 61% dei leader globali che concorda sul fatto che la mancanza di competenze tech sta ostacolando seriamente la competitività aziendale.
Anche in questo caso, la percezione del problema è più acuta negli USA (75%) rispetto all’Europa (57%).
Conclusioni
Per affrontare queste sfide, le aziende europee, soprattutto le PMI, dovranno accelerare significativamente i loro investimenti in tecnologie chiave come AI, cloud e cybersecurity, oltre a sviluppare strategie più aggressive per l’attrazione e la formazione di talenti tech. La convergenza tecnologica offre opportunità senza precedenti per l’innovazione e la creazione di valore, ma richiede un approccio strategico e investimenti sostanziali per essere sfruttata appieno.
Le aziende che riusciranno a navigare con successo questa transizione, integrando efficacemente le tecnologie convergenti nei loro processi e modelli di business, saranno quelle meglio posizionate per guidare la crescita e l’innovazione nel panorama competitivo del 2025 e oltre.
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