Decreto 6 Novembre 2024: novità contratti di sviluppo

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Contributi e agevolazioni

per le imprese

 







Il Contratto di Sviluppo è un incentivo mirato a sostenere investimenti di grande entità nei settori industriale, agro-industriale, turistico e della tutela ambientale. Richiede un investimento minimo di 20 milioni di euro, ridotto a 7,5 milioni di euro per i progetti di trasformazione di prodotti agricoli o turistici localizzati nelle aree interne del Paese, come il recupero di strutture dismesse. È destinato a imprese italiane ed estere, con un massimo di 5 aziende coinvolte per contratto, tra cui un’impresa proponente, responsabile tecnica ed economica dell’iniziativa, e imprese aderenti che realizzano i progetti. Inoltre, può includere progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. I contratti possono essere gestiti congiuntamente mediante un contratto di rete, con un organo comune che si occupa delle relazioni con Invitalia. Per progetti strategici di grande rilevanza, è prevista una procedura accelerata (Fast Track) per garantire un rapido avvio.

Modifiche alla disciplina dei contratti di sviluppo

Il Decreto ministeriale del 6 novembre 2024, pubblicato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, apporta modifiche significative alla disciplina dei contratti di sviluppo, aggiornando quanto previsto dal DM 9 dicembre 2014. Le revisioni si concentrano principalmente su due tipologie di contratti di sviluppo:

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  1. quelli relativi al settore turistico, con una più precisa definizione dei programmi di investimento ammissibili e delle categorie agevolabili;
  2. quelli rivolti al settore agroindustriale, che vedono una revisione delle agevolazioni per i progetti di grande dimensione, con spese superiori a 50 milioni di euro. Inoltre.

Il decreto, inoltre, introduce aggiornamenti per i progetti di ricerca e sviluppo (R&S), includendo nuove tecnologie in linea con il programma “Horizon Europe”.

Modifiche ai contratti di sviluppo turistici

Il Decreto ministeriale del 6 novembre 2024 introduce importanti aggiornamenti all’articolo 7 del DM 9 dicembre 2014, ridefinendo le categorie di programmi ammissibili e le modalità di intervento nel settore turistico. Queste modifiche mirano a rendere gli investimenti più strategici e allineati alle nuove esigenze del mercato.

Tra le principali novità vi è una più chiara definizione delle tipologie di interventi che possono beneficiare delle agevolazioni. In particolare, sono agevolati i progetti che puntano a potenziare e migliorare l’offerta ricettiva, come la realizzazione di nuove strutture turistiche, l’ampliamento di quelle esistenti (a condizione che si aumenti la capacità ricettiva di almeno il 20%) e l’introduzione di nuovi servizi per arricchire l’esperienza dei clienti. Questo include anche interventi pensati per favorire la destagionalizzazione, permettendo alle strutture di operare con maggiore continuità durante l’anno.

Oltre a ciò, sono previsti incentivi per la realizzazione di strutture polifunzionali e infrastrutture turistiche capaci di valorizzare il territorio e accrescere la sua attrattività. Progetti come impianti di risalita, porti turistici, parchi tematici e stabilimenti termali rappresentano esempi concreti di interventi idonei.

Un’altra innovazione importante riguarda il sostegno ai progetti di innovazione e digitalizzazione. Il decreto rintroduce la possibilità per le imprese di sviluppare soluzioni tecnologiche, con particolare attenzione alla personalizzazione dell’esperienza turistica e all’adozione di processi digitali avanzati, rendendo il settore più competitivo e orientato alle nuove tendenze globali.

Dal punto di vista operativo, il decreto semplifica la gestione dei programmi di sviluppo consentendo di articolarli in più progetti d’investimento, a patto che soddisfino alcune condizioni. Ad esempio, possono essere realizzati da un’unica impresa o da imprese appartenenti allo stesso gruppo, oppure da più aziende che collaborano per creare un’offerta turistica tematizzata e distintiva. Inoltre, i progetti congiunti non saranno più vincolati alla localizzazione in comuni limitrofi o nello stesso distretto turistico, eliminando una barriera significativa per lo sviluppo di iniziative condivise.

Infine, il Ministero del Turismo potrà allocare risorse attraverso specifici accordi di programma, garantendo un supporto finanziario mirato a iniziative di grande impatto strategico per il settore.

Queste modifiche rappresentano un passo importante per rendere i contratti di sviluppo turistici più flessibili, moderni e orientati all’innovazione, incentivando la collaborazione tra imprese e valorizzando il potenziale delle destinazioni turistiche italiane.

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Modifiche ai contratti di sviluppo agroindustriali

Il Decreto ministeriale del 6 novembre 2024 introduce importanti aggiornamenti alla disciplina dei contratti di sviluppo nel settore agroindustriale. Questi cambiamenti mirano a promuovere investimenti di grande portata e a garantire un utilizzo più efficiente delle risorse pubbliche, allineandosi alle disposizioni già previste per i programmi industriali e turistici. Il focus principale è rivolto ai progetti di trasformazione dei prodotti agricoli, incentivando interventi strategici in grado di generare significativi benefici economici e occupazionali.

Principali modifiche introdotte

  1. Introduzione del concetto di “grande progetto di investimento”:
    • Sono considerati “grandi” i progetti con spese ammissibili superiori ai 50 milioni di euro.
    • Per questi progetti, l’intensità dell’agevolazione viene ridotta progressivamente, seguendo una scala di contributi:
      • 100% dell’intensità massima per i primi 55 milioni di euro di investimento.
      • 50% per la parte compresa tra 55 e 110 milioni di euro.
      • 34% per gli investimenti eccedenti i 110 milioni, previa notifica individuale alle autorità competenti.
    • Questa misura consente di bilanciare il sostegno pubblico con la sostenibilità finanziaria degli interventi.
  2. Principio del “consolidamento degli investimenti”:
    • Se lo stesso beneficiario avvia più progetti nella medesima unità produttiva entro un periodo di tre anni, questi vengono considerati come parte di un unico progetto di investimento.
    • Tale approccio consente una visione più integrata delle iniziative, evitando la frammentazione degli aiuti e favorendo il monitoraggio degli impatti economici e sociali.

Queste disposizioni mirano a incentivare la realizzazione di progetti di trasformazione agroindustriale di dimensioni significative, favorendo economie di scala e una maggiore competitività delle imprese. Allo stesso tempo, l’adozione di un sistema progressivo di contribuzioni garantisce un utilizzo più responsabile e mirato delle risorse pubbliche, in linea con gli obiettivi di sviluppo regionale. Questi aggiornamenti rappresentano un passo avanti verso un sostegno più strategico e sostenibile per il settore agroindustriale italiano.

Modifiche alla disciplina delle modalità di intervento in favore dei progetti di Ricerca e Sviluppo

Il Decreto ministeriale del 6 novembre 2024 ha aggiornato le modalità di intervento per i progetti di ricerca e sviluppo (R&S), adeguando l’elenco delle tecnologie ammissibili agli obiettivi del programma europeo “Horizon Europe”. Questo aggiornamento consente di favorire iniziative che promuovano l’innovazione e la sostenibilità, allineandosi alle priorità strategiche dell’Unione Europea.

Inoltre, sono stati rivisti i criteri di ammissibilità per le spese generali e per i materiali, con l’obiettivo di ottimizzare la gestione delle risorse pubbliche e di migliorare l’efficacia degli interventi. Queste modifiche mirano a incentivare progetti più strategici e tecnologicamente avanzati, aumentando il livello di competitività delle imprese italiane e favorendo collaborazioni tra più soggetti, senza vincoli territoriali. Complessivamente, il decreto rappresenta un passo avanti nella promozione dell’innovazione e nello sviluppo di tecnologie d’avanguardia in linea con le sfide globali.



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