Con Cusani la politica locale ritrova un ‘gigante’. La Lega si rilancia in provincia di Latina, ma il rischio di nuovi attriti con FI è dietro l’angolo 

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Armando Cusani ha ufficializzato il suo ingresso nella Lega, diventando il 500esimo sindaco del partito in tutta Italia. Si tratta del ritorno in campo di un autentico ‘gigante’ della politica locale dell’ultimo trentennio. A suggellare il suo passaggio nel Carroccio il grande endorsement che gli ha attribuito il segretario regionale del partito Davide Bordoni. “La Lega del Lazio, con l’ingresso del primo cittadino di Sperlonga Armando Cusani, festeggia il 500esimo sindaco del partito in tutta Italia. Gli amministratori locali rappresentano uno zoccolo duro ben consolidato per una squadra che continua a crescere ovunque -ha affermato Bordoni- Da sempre sono la nostra forza e per me è un onore accogliere, insieme al vice segretario federale e sottosegretario di Stato Claudio Durigon, l’ennesimo sindaco che ha scelto di continuare il suo impegno politico con la Lega. Saremo ancora più incisivi, forti e rappresentativi in una regione e in una provincia in cui il nostro partito è centrale grazie ad una classe dirigente che ha saputo farsi interprete delle nostre comunità. Faccio i miei migliori auguri di buon lavoro ad Armando, persona di grande esperienza riconosciuta in tutta la provincia dove ha già ricoperto il ruolo di presidente. Sono certo che insieme faremo grandi cose”.

UNA CARRIERA ULTRATRENTENNALE

Formatosi nelle file giovanili della Democrazia Cristiana, nel novembre del 1993 decide di schierarsi al fianco di Silvio Berlusconi e sostenere il progetto di Forza Italia. Nel 1992 è eletto consigliere comunale a Sperlonga e nominato vicesindaco con delega all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici. Nel 1995 è assessore in Provincia di Latina con delega alle Attività Produttive, ai rapporti con la Regione Lazio e con la Comunità Europea. Nel 1997 è eletto sindaco di Sperlonga con una lista civica e riconfermato nel 2001, ruolo che ricopre fino al 2006. Nel 2004 è eletto presidente della Provincia di Latina con il 58,35% delle preferenze, in rappresentanza di una coalizione di centrodestra. È Commissario e presidente della Autorità d’Ambito Ottimale n°4 – Lazio Meridionale (ATO4) dell’Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina. Nel 2009 è nuovamente eletto presidente della Provincia di Latina con il 56,29%, in rappresentanza di una coalizione di centrodestra. Nel novembre 2013 il prefetto di Latina applica la legge Severino a seguito di una condanna di primo grado a due anni per abuso d’ufficio e sospende Cusani dal suo incarico di presidente della Provincia per 18 mesi. Nel ricorso in appello i giudici decretano la prescrizione dei reati, e cade la sospensione. Nel 2014 è candidato con Forza Italia alle elezioni per il Parlamento Europeo nella circoscrizione Italia centrale. Con oltre 55.000 voti (23.867 dei quali in provincia di Latina), ottiene il consenso più alto in tutta la Regione Lazio, il terzo in Italia per la sua lista. A causa del crollo delle percentuali nazionali a favore di Forza Italia, la lista ottiene solo due seggi nella sua circoscrizione. È il primo dei non eletti. Nell’ottobre del 2014 il prefetto gli notifica una seconda sospensione (legge Severino) in seguito alla condanna di primo grado nel processo Ciccarelli. Alle elezioni amministrative del 2016 è candidato sindaco ed eletto nel Comune di Sperlonga in rappresentanza di una lista civica, con il 57,99% dei voti. Nel gennaio del 2018 lascia Forza Italia e sostiene la lista Energie per l’Italia di Stefano Parisi alle elezioni regionali del Lazio del 4 marzo.

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LO SCONTRO CON FAZZONE

I rapporti, politici e ancor prima personali, tra il sindaco di Sperlonga ed il senatore Claudio Fazzone sono inesistenti da quando Cusani, considerato il delfino del coordinatore regionale di Forza Italia, ha deciso di abbandonare il partito di Silvio Berlusconi che aveva contribuito a far nascere oltre trent’anni fa in provincia di Latina. Recente la presa di posizione pesante del sindaco di Sperlonga sul possibile rilancio delle centrali nucleari dismesse della provincia di Latina, tanto da parlare di “folle ed inverosimile proposta del senatore Fazzone”. Cusani ha sostenuto di essere rimasto colpito negativamente dalla proposta di legge del parlamentare azzurro: “Premetto che sono favorevole al ritorno al nucleare ma ad un nucleare sicuro, di quarta generazione e dunque, ipersicuro. Sono rammaricato del disegno di legge di Fazzone, che da quello che leggo non ha trovato fortunatamente proseliti, perché non ha capito ancora sufficientemente cosa abbiano rappresentato le centrali nucleari di Latina e del Garigliano per questa provincia. Il disegno di legge presentato nella commissione Ambiente del Senato non fa altro che confermare la tradizione di territorio ad essere una servitù sul fronte del nucleare”. Considerate le tensioni recenti tra Carroccio e FI nel Lazio, le premesse per una stagione caratterizzata da nuovi attriti sembrano esserci tutte.



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