Secondo uno studio, la moda di lusso non sarebbe più durevole del fast fashion

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Una ricerca commissionato da Hubbub con il supporto di Primark e condotta dalla School of Design dell’Università di Leeds (UK) ha rivelato che i capi d’abbigliamento di lusso non sarebbero più durevoli rispetto a quelli del fast fashion. Lo studio ha testato 65 articoli, tra cui jeans, t-shirt e felpe, valutandone resistenza all’abrasione, solidità delle cuciture, scolorimento e restringimento. I risultati, afferma lo studio, indicano che il prezzo elevato non garantisce una maggiore longevità del capo.

Gli autori dello studio

Vediamo chi ha prodotto e pagato questo studio. Partiamo dai finanziatori. Primark, come noto, è un rivenditore internazionale di moda che offre abbigliamento, accessori e articoli per la casa a prezzi accessibili. Come altri marchi di fast fashion, Primark si basa sulla produzione di grandi quantità di capi, riducendo i costi unitari grazie all’economia di scala. Con collezioni che vengono aggiornate frequentemente.

Hubbub, invece, è “un’associazione ambientalista pluripremiata – si legge sul sito web – che si occupa di ispirare azioni positive per l’ambiente e per tutti. Riuniamo aziende, organizzazioni, autorità locali e gruppi comunitari per creare campagne che rendano più facile e possibile per tutti noi fare scelte che siano positive per l’ambiente”. Tra i partner big come IKEA, Samsung, Tesco, Starbucks, L’Oreal.  

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Foto: Canva

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Come è stato condotto lo studio

Sono stati testati 65 capi (jeans, t-shirt, felpe) di diverse fasce di prezzo, con l’obiettivo di valutare la loro funzionalità e longevità senza necessità di riparazioni. Le marche dei prodotti testati non vengono esplicitamente citate nel documento. Per proteggere l’identità dei marchi, il report utilizza un sistema di anonimizzazione, assegnando a ciascun brand una lettera dell’alfabeto (es. Brand A, Brand B, ecc.). Inoltre, i prodotti sono classificati in base alle fasce di prezzo piuttosto che al nome del marchio, con scale di prezzo che vanno da “£10 o meno” a “oltre £120”, a seconda del tipo di capo.

“Lo studio ha analizzato capi suddivisi in fasce di prezzo: intervalli di £10 per jeans e felpe, e £5 per le t-shirt”, spiega Alex Robinson, CEO of Hubbub.

14 i diversi test condotti.

Test sui jeans:

  1. Resistenza all’abrasione – Misura la probabilità che il tessuto si consumi e si formino buchi con l’uso;
  2. Forza delle cuciture – Valuta la resistenza delle cuciture a strappi o cedimenti;
  3. Resistenza alla trazione – Misura la capacità del tessuto di resistere agli strappi;
  4. Stabilità – Controlla la tendenza del capo a restringersi o perdere forma.
  5. Scoloramento – Valuta quanto un capo perda colore dopo lavaggi ripetuti;
  6. Rischio scoloramento – Test condotto in condizioni asciutte e bagnate per determinare la trasferibilità del colore ad altri tessuti.

Test su t-shirt e felpe:

  1. Pilling – Analizza la formazione di pelucchi sulla superficie del tessuto;
  2. Resistenza alla torsione – Valuta la resistenza del capo alla torsione;
  3. Resistenza alla trazione – Misura la resistenza del tessuto a strappi o lacerazioni sotto pressione;
  4. Stabilità – Come per i jeans, verifica se il capo perde forma o si restringe;
  5. Solidità del colore – Determina la capacità del capo di mantenere il colore dopo lavaggi ripetuti.

Test comuni a tutti i capi:

  1. Valutazioni visive periodiche – Eseguite ogni 5 lavaggi per osservare i cambiamenti estetici;
  2. Lavaggi e asciugature ripetuti – Fino a 56 cicli per t-shirt e felpe, e 30 per i jeans, in linea con il protocollo della ong WRAP – Waste and Resources Action Programme;
  3. Resistenza complessiva – Analisi della performance combinata per valutare il punto di “fallimento” del capo.

È stato creato un sistema di classificazione basato sull’importanza ponderata dei test per ciascuna categoria di indumenti, che consente alla Scuola di Design dell’Università di Leeds di stabilire i migliori, i medi e gli scarsi risultati degli indumenti. Questa classifica è stata poi utilizzata per determinare la relazione tra il prezzo dei capi e la loro durata.

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Leggi anche: Greenwashing, dal Regno Unito arriva la guida su misura per i marchi della moda

Le aspettative del pubblico

Un sondaggio condotto da Hubbub nel marzo 2023 ha esplorato la percezione del pubblico in merito alla durata e al costo, scoprendo che, ovviamente, il pubblico del Regno Unito si aspetta che i capi di abbigliamento di fascia di prezzo più alta durino significativamente di più rispetto a quelli di fascia di prezzo più bassa. Ad esempio, da una maglietta da 10 sterline ci si aspetta in media 26 lavaggi prima che inizi a rompersi o a non avere un bell’aspetto, rispetto ai 42 lavaggi di una maglietta da 100 sterline. Per un paio di jeans da 20 sterline si aspettano 30 lavaggi contro i 44 di un paio di jeans da 100 sterline.

moda durabilità durata
Foto: Canva

Conclusioni

Quali sono stati i risultati dei test. Spiega Hubbub che alcuni capi economici hanno superato prodotti più costosi nei test. “Il prezzo di vendita di un capo non può essere utilizzato come indicatore della sua durabilità. La qualità varia significativamente sia per i capi costosi che per quelli economici”, si legge nelle conclusioni. Capi costosi e economici hanno mostrato prestazioni variabili. Alcuni jeans economici (£11-£20) hanno superato in alcuni test modelli da oltre £100. Le t-shirt più durature costano spesso meno di £10. Solo per le felpe maschili si osserva una correlazione parziale tra prezzo e qualità.

Questi risultati sfidano l’idea che i prodotti di lusso siano intrinsecamente più sostenibili o durevoli. I consumatori dovrebbero quindi valutare altri fattori oltre al prezzo quando acquistano abbigliamento, come la qualità dei materiali e le pratiche di produzione del brand.

“I test hanno dimostrato che la stessa cura dovrebbe essere riservata a tutti i capi, indipendentemente dal prezzo, per prolungarne la durata”, afferma l’organizzazione britannica. Mentre l’industria della moda è incoraggiata a migliorare la qualità dei prodotti indipendentemente dal segmento di mercato.

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