La Cgil a Udine in un convegno affina le armi per le battaglie referendarie, in primis quello contro l’autonomia differenziata – Friulisera

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Domani, lunedì 20 gennaio, è attesa la decisione della Corte costituzionale sull’ammissibilità del referendum abrogativo sull’Autonomia differenziata. La Consulta dovrà decidere se il quesito è legittimo, e quindi se si può andare a votare in primavera per abrogare o meno la riforma varata dal governo Meloni per l’autonomia delle Regioni. Entro la stessa data la Corte dovrà esprimersi anche sul quesito sulla cittadinanza e su quelli contro il precariato proposti dalla Cgil e che hanno già passato il via libera della Corte di Cassazione e che come previsto devono avere l’ok anche dalla Corte costituzionale.
Detto questo la Cgil affina le “armi” preparandosi alla battaglia che ha, come spesso accade sui referendum, non solo i contrari ai quesiti posti ma lo spettro della mancanza di quorum. Ieri ha Udine si è svolto un convegn organizzato dal sindacato di Landini al quale hanno partecipato oltre al segretario generale della Cgil frulana Emiliano Giareghi, la costituzionalista Barbara Pezzini, docente dell’Università di Bergamo, Daniele Dovenna a nome dei comitati No Autonomia differenziata, Carlo Baldassi dell’Anpi di Udine e il segretario confederale della Cgil nazionale Cristian Ferrari, che ha tenuto in remoto l’intervento conclusivo. Presenti anche alcuni Consiglieri regionali. I dibattito oltre ad evidenziare le ragioni della contrarietà all’autonomia differenziata by Calderoli ha evidenziato come anche il Fvg abbia molto da perdere nel caso di applicazione della legge che va detto è già stata ambiante “mutilata” dalla Corte costituzionale. Ma il Referendum sarebbe fondamentale per mettere una pietra tombale sul progetto di smembramento dell’unità nazionale, per il suo successo, è stato detto, è fondamentale la mobilitazione fra la gente per spiegare l’effettivo pericolo che la riforma nasconde.  Conferma all’impegno referendario è arriva dagli interventi dei politici presenti: secondo al consigliera Regionale del Pd Manuela Celotti «Quella sull’autonomia differenziata è una legge che rischia di mettere in crisi la specialità del Fvg, penalizzerà cittadini e imprese, farà aumentare la burocrazia, taglierà i servizi. Per questo, comunque vada il giudizio sull’ammissibilità del referendum, l’azione politica contro questa sciagurata legge deve essere forte e portata avanti assieme a tutte le parti sociali». «Un riconoscimento va alla Cgil che ha dimostrato ancora una volta sensibilità sul tema e che ha svolto un’azione fondamentale insieme ai partiti e ai comitati sostenendo e organizzando la raccolta delle firme dei mesi scorsi, un lavoro che ha consentito di informare i cittadini e di creare confronto e cultura su questi temi» ha affermato ancora Celotti. «Attraverso questa battaglia a difesa della Costituzione e dell’Italia, abbiamo il compito di realizzare e affermare nel presente i principi e il mandato costituzionale. Che si parli di lavoro, salari, diritti sociali, sanità, cittadinanza, sviluppo, bisogna farlo pensando al presente e al futuro, ed è questa la vera sfida: difendere la Costituzione e il nostro Paese, creando quella sinergia con i cittadini e le cittadine, i corpi intermedi, la politica e le istituzioni che consenta di immaginare insieme il futuro del nostro paese e della nostra regione». Secondo Celotti «questa è una stagione pericolosa, ma sfidante, e sulla difesa delle conquiste democratiche – conclude – possiamo costruire un orizzonte di futuro e affermare con forza che a questo futuro hanno diritto di partecipare tutte le regioni e l’intero Paese».
Furio Honsell Consigliere regionale ha spiegato che come Open Sinistra FVG “abbiamo sostenuto sin da subito l’azione volta a fermare questo tentativo di violare il principio di uguaglianza e di solidarietà alla base della Costituzione Italiana. La Corte Costituzionale ha riconosciuto quanto andavamo dicendo da oltre un anno ovvero che delegare al governo le quote di partecipazione
delle regioni dei tributi erariali maturati nei territori non è equo; come non lo è delegare il governo a decidere quali sono livelli essenziali delle prestazioni garantite per tutti. Anche delegare materie e non funzioni alle regioni crea disparità e concorrenza al ribasso. La Corte ha rigettato questi aspetti della norma, ma noi riteniamo che solo la completa abrogazione della legge leghista possa mettere al sicuro nel nostro paese il diritto di avere diritti uguali per tutti. Continueremo pertanto la nostra lotta a favore del Referendum.”
Intervento di sostegno alla campagna anche da parte della Consigliera regionale Serena Pellegrino (Avs) che si è soffermata fra l’altro sugli effetti dell’autonomia differenziata sulla regione Fvg.



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