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L’Icqrf ha individuato e bloccato in Svezia la produzione di aromi destinati alla “produzione di Grappa fai da te”. Un prodotto che violava le normative europee e italiane sulla Grappa. La scoperta dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari è stata resa ancora più rilevante dal fatto che il prodotto sfruttava in modo improprio l’indicazione geografica protetta “Grappa”. Come? Utilizzando diciture ingannevoli come “Gran Riserva Superiore“, per attirare i consumatori e conferire un’illusoria patina di qualità. Questo tipo di violazioni, conosciute come pratiche di italian sounding, rappresentano una seria minaccia per il prestigio e l’autenticità dei prodotti italiani all’estero.
FINTA GRAPPA: COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE PER FERMARE IL FENOMENO
L’operazione è stata possibile grazie al protocollo di intesa siglato tra il Ministero dell’Agricoltura italiano e Amazon, che consente un monitoraggio più efficace delle piattaforme di e-commerce per individuare e rimuovere prodotti che violano le normative di tutela. Una volta segnalata la violazione, la vendita del prodotto incriminato è stata immediatamente interrotta sulla piattaforma, evitando ulteriori danni ai consumatori e all’immagine del Made in Italy. Ma non è tutto: grazie al supporto delle autorità svedesi, è stata disposta anche la sospensione della produzione di questi aromi. Questo intervento conferma l’importanza della cooperazione internazionale nel contrastare pratiche commerciali sleali e tutelare le indicazioni geografiche protette.
IL RUOLO DELL’ICQRF NEL CONTRASTO ALLE FRODI
Questo caso rappresenta un ulteriore esempio dell’impegno del Ministero dell’Agricoltura nella difesa dei prodotti italiani di qualità, un impegno che si traduce in azioni concrete contro ogni forma di contraffazione e inganno ai danni dei consumatori. L’ICQRF, in particolare, svolge un ruolo fondamentale nell’attività di controllo e repressione, affermandosi come una delle autorità di riferimento a livello europeo in materia di tutela agroalimentare. La “Grappa”, uno dei simboli più rappresentativi della tradizione distillatoria italiana, gode di una denominazione geografica protetta che ne tutela l’autenticità e la qualità. Difendere il suo nome e la sua storia significa proteggere il lavoro di migliaia di produttori italiani che ogni giorno si impegnano per offrire un prodotto unico e inimitabile.
GRAPPA CONTRAFFATTA: I PRECEDENTI E LE AZIONI DELL’ITALIA
Oltre al recente caso svedese, negli ultimi anni sono emerse diverse situazioni di contraffazione della Grappa italiana all’estero. Nel 2016, il Ministero delle Politiche Agricole ha emanato un decreto che stabiliva come, dal 1º agosto 2016, la Grappa potesse essere esportata solo come prodotto finito. Vietando operazioni come edulcorazione, diluizione o refrigerazione al di fuori dell’Italia. Una misura che mirava a prevenire contraffazioni. E a garantire l’autenticità del distillato italiano.
Nel luglio 2023, è stato dato il via libera alla costituzione di consorzi di tutela per la Grappa e altri distillati. Questo provvedimento, atteso da sette anni, ha posto le basi per proteggere questi prodotti contro abusi e contraffazioni, rafforzando la difesa delle indicazioni geografiche. Garantendo, così, maggiore controllo sulla produzione e commercializzazione all’estero. Interventi come quello contro la “Grappa fai da te” in Svezia, sottolinea il Ministero dell’Agricoltura, evidenziano l’impegno costante delle autorità italiane nel salvaguardare la qualità e l’autenticità della Grappa, contrastando efficacemente le pratiche di contraffazione a livello internazionale.
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