Emilia-Romagna e Toscana, torna il sogno del patto tra le due regioni: «Difenderemo insieme la sanità»

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Francesco Rosano

Firmata una lettera di intenti su otto materie tra i governatori de Pascale e Giani: «Insieme su temi strategici per le nostre comunità»

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Emilia-Romagna e Toscana ci riprovano. A vent’anni dal primo tentativo di alleanza strategica tra i due capoluoghi e dopo una serie di tentativi che hanno visto susseguirsi amministratori e progetti rimasti sulla carta, stavolta tocca ai due governatori Michele de Pascale ed Eugenio Giani rilanciare il sogno dell’asse tra le due sponde dell’Appennino. «Vogliamo lavorare insieme su temi strategici per le nostre comunità: abbiamo bisogno di unire le forze per affrontare le sfide più importanti che ci troviamo davanti», dice de Pascale al fianco di Giani. Un’intesa amministrativa su otto materie, che mette al primo posto la battaglia (anche politica) che è il pallino del presidente emiliano-romagnolo: «La difesa della salute pubblica e universalistica con la necessità di un rifinanziamento strutturale del Fondo sanitario nazionale e la rimozione dei vincoli di spesa per il personale, su cui entrambe le Assemblee legislative hanno promosso disegni di legge di iniziativa regionale».

I precedenti tentativi

Era l’estate del 2005 quando gli allora sindaci dei capoluoghi delle due Regioni «rosse» per eccellenza, Sergio Cofferati e Leonardo Domenici, firmarono a bordo di un treno sull’Appennino un’intesa strategica ambiziosa ma mai davvero decollata. Negli ultimi due decenni i tentativi di stringere i bulloni tra le due sponde dell’Appennino non sono mancati, tra Capodanni «congiunti» e la promessa di un’Alta velocità che avrebbe reso Bologna e Firenze quasi un’unica città. L’ultimo sogno congiunto sfumato, o rinviato, è quello delle Olimpiadi 2032: un progetto condiviso dagli ex sindaci Virginio Merola e Dario Nardella, che alla fine hanno dovuto accontentarsi di fare le congratulazioni all’Australia (che ospiterà i Giochi olimpici tra sette anni). Adesso tocca a due governatori del Pd, l’esperto Giani e l’astro nascente de Pascale, rilanciare l’idea di un asse strategico tra i due versanti dell’Appennino.




















































L’intesa su otto materie 

Il primo passo, ieri mattina sabato 18 gennaio a Firenze, è stata la firma di una lettera di intenti che ha una validità di tre anni e sfocerà in un vero e proprio patto tra le due Regioni. L’intesa riguarda otto materie, tra cui spiccano mobilità e infrastrutture, contrasto al dissesto idrogeologico, Appennino e aree interne, turismo e grandi eventi. Ma è la sanità, sottolinea de Pascale, il primo e fondamentale fronte comune su cui le due Regioni faranno quadrato. Soprattutto in direzione di Roma. «Il Sistema sanitario nazionale ci sta crollando sulla testa», ribadisce de Pascale, sottolineando che Emilia-Romagna e Toscana hanno «due sistemi sanitari molto simili. Dobbiamo rafforzare gli elementi di collaborazione esistenti, fare massa critica e condividere la battaglia per difendere questo modello di sanità, molto territoriale e molto pubblica».

Il sogno olimpico

In cima ai progetti dei due governatori c’è anche lo sviluppo dei collegamenti tra Adriatico e Tirreno, a partire dalla linea Pontremolese. Ai pendolari «dobbiamo garantire un servizio più efficace», insiste de Pascale, che non esclude di «fondere i due servizi regionali, perché ci sia continuità di traffico». Allo stesso modo le due Regioni puntano a mettere in piedi una «strategia comune sulle zone appenniniche», continua il governatore dem, perché «spesso i servizi essenziali delle comunità toscane sono in Emilia-Romagna, e viceversa». Ma anche il sogno olimpico, sfumato per il 2032, non si è spento: «Sulle Olimpiadi 2036 — promette Giani — lavoreremo con serietà».

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19 gennaio 2025 ( modifica il 19 gennaio 2025 | 08:58)

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