Emanuele di Palma: «Giochi e Ilva, due chiavi per il futuro»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


Una analisi sulla situazione economica di Taranto e provincia e uno sguardo alle prospettive legate ai più importanti asset economici del territorio: ne abbiamo parlato con Emanuele di Palma, presidente della Bcc di San Marzano di San Giuseppe. 

Presidente, dal suo osservatorio come giudica le attuali condizioni economiche del territorio?

Quella attuale è una situazione di riflessione, in attesa che alcune situazioni importanti trovino una loro soluzione. I Giochi del Mediterraneo, per esempio, saranno un volano importante per i prossimi due anni. Però è una partita tutta da giocare, perché si tratta di interventi pubblici, ci sono delle gare che qualcuno vincerà ed è abbastanza difficile fare delle previsioni su un eventuale ritorno di questi soldi sul territorio. Di sicuro, questo dobbiamo dirlo, le opere che saranno costruite rimarranno qui e quindi un ritorno dal punto di vista del miglioramento della qualità dei servizi l’avremo sicuramente. Quanto questo inciderà pure dal punto di vista economico dipenderà dalle imprese tarantine che saranno coinvolte nei lavori. E questo al momento non lo sa nessuno.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Ma le gare sono state appaltate a grossi gruppi nazionali…

L’augurio è che le imprese tarantine possano partecipare nel modo migliore possibile.

Al di là dei Giochi, attendiamo sempre di capire l’esito vicenda Ilva.

Ecco, questa è la seconda questione. Mi sembra che la vertenza stia raggiungendo una sua definizione proprio in queste settimane. Anche qui, sembra che non ci sarà una presenza diretta di imprese italiane.

Come spiega che le imprese italiane non siano interessate allo stabilimento di Taranto?

Assumersi l’onere di una acciaieria che produce a caldo è complicato. Forse in Italia non c’è una siderurgia in grado di caricarsi questa enorme attività peraltro con un consumo di energia che costa un 70% in più rispetto alla concorrenza e al resto d’Europa. Come si vede dalle manifestazioni interesse sono in gioco player internazionali che dispongono anche di risorse energetiche adeguate.

La definizione della cessione dell’ex Ilva potrà davvero imprimere una svolta all’economia dle territorio?

Credo di sì, nel senso che il territorio sarà chiamato a dare un forte contributo in termini di attività che dovranno girare intorno alla nuova impresa. Però anche qui bisognerà attendere innanzitutto chi sarà l’interlocutore e poi leggere il piano industriale. Quindi dobbiamo capire chi saranno i nuovi proprietari e cosa vorranno fare. Siamo ancora in una fase estremamente preliminare. Quindi, tra Giochi del Mediterraneo e Acciaieria abbiamo due grandi opportunità, però le effettive ricadute sul territorio al momento sono impossibili da quantificare perché non dipendono da scelte del territorio. Il territorio si dovrà adeguare a quelle che saranno le richieste del mercato.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Giochi e acciaio. Ma altre prospettive?

Rimangono le prospettive nel campo del turismo che continua ad avere un movimento positivo anche se non determinante. Merita una continua un’attenzione il mondo agricolo, in particolare quello del dell’enogastronomia. Le nostre cantine, la nostra produzione e commercializzazione continuano a dare dei buoni risultati anche in termini di esportazione e questa è una caratteristica del nostro territorio.

Abbiamo forse il problema di una imprenditoria locale non ancora abbastanza forte da imprimere una svolta economica autonoma del territorio?

Come detto l’agricoltura è forse il settore più autonomo in questo momento. Abbiamo, sì, una imprenditoria fragile perché sempre più condizionata da fattori esterni, come del resto in tutta l’Italia, da situazioni geopolitiche economiche internazionali alle quali siamo ormai pienamente interconnessi. Però, ripeto, l’agricoltura e l’enogastronomia stanno dando risultati positivi.

Qual è il ruolo di una banca del territorio in questo contesto?

Noi continuiamo a crescere come volumi di raccolta e di impieghi, ma come cerchiamo di dare un contributo proprio alla all’imprenditoria locale anche in termini di consulenza. Per esempio per quanto tutte le misure europee, nazionali e regionali per consentire alle nostre imprese di portare a casa tutte le provvidenze possibili. Quindi una banca del territorio come la nostra cerca di supportare l’imprenditoria in tutti i settori cercando di dare un proprio contributo in termini finanziari e di consulenza anche rispetto alla nascita di nuove attività.

In particolare quali?

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Nell’immediato lo vediamo più che altro nel campo del turismo. Poi c’è tutto il tessuto dell’artigianato dove vengono utilizzati i fondi messi a disposizione dai bandi pubblici per ammodernare e potenziare le proprie imprese. Bisogna infatti tener presente che siamo in una fase storica di cambiamento epocale che richiede alle imprese un adeguamento ai tempi e alle nuove modalità. Prendiamo il commercio: oggi bisogna fare i conti con il commercio online. Amazon è diventato uno strapotere e questo mette in crisi tutto il settore. Ma con questa realtà bisogna fare i conti. Per tornare al ruolo della banca, siamo passati da una semplice erogazione di mezzi finanziari ad una un’attività di esame e consulenza delle proposte di iniziative da potenziare o da avviare. Soprattutto per evitare, come è successo, che si investano risparmi familiari in attività commerciali destinate all’insuccesso.

In questo contesto, che ruolo deve svolgere la classe politica e, in generale, la classe dirigente del territorio?

Mi aspetto una collaborazione tra quelle che sono le forze sociali e associative per individuare qual è la traiettoria dello sviluppo. In questa provincia se non capiamo cosa dobbiamo fare come facciamo a indirizzare le risorse per lo sviluppo nei prossimi anni? Quale prospettiva di sviluppo vogliamo dare a questo territorio? Mi riferisco anche all’università, perché anche se non si tratta di una attività prettamente economica si tratta di una realtà importante perché l’università è il luogo dove nasce la classe dirigente. Senza università non crescono le intelligenze e quelle che ci sono vanno via. Noi siamo abituati a vivere in una costante emergenza e in una costante aspettativa di un futuro migliore che però facciamo molto fatica a costruire. C’è bisogno di classe dirigente e del lavoro di squadra. Come territorio facciamo molta fatica non perché non esista coscienza del problema ma perché c’è difficoltà a costruire la soluzione.

Per concludere, come è stato costruito il successo della Bcc di San Marzano? Partendo da uno dei più piccoli comuni della provincia è diventata un riferimento rilevante per tutto il territorio tarantino.

Questa banca nasce settant’anni fa dalle esigenze di una minoranza linguistica. Qui si parlava un’altra lingua e i cittadini avevano difficoltà ad ottenere credito fuori da San Marzano. Settant’anni fa si andava a Grottaglie a chiedere sostegno a Giovanni Casalini, facoltoso imprenditore agricolo che poi è stato il fondatore della banca. Nel corso degli anni si è intuito che avendo a disposizione una struttura tecnica organizzativa di assoluto livello si poteva dare un contributo al territorio anche al di fuori di San Marzano. Non è stato facile, ma abbiamo agito con la consapevolezza che se cresce il territorio crescono tutti.





Source link

Conto e carta

difficile da pignorare

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link