Il suo nome è legato all’idea dell’istituzione del cosiddetto “Pool antimafia” che diede una svolta decisiva nella lotta contro Cosa nostra all’interno del quale fu una della personalità di spicco insieme ai colleghi e amici Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Rocco Chinnici, lunedì 20 gennaio, “compie” 100 anni. Alle 9,30, a Racalmuto, sarà onorata la sua memoria e, per l’occasione, sarà emesso un francobollo con l’effige del magistrato. Appuntamento nei locali della Fondazione Leonardo Sciascia, dove il Movimento cristiano lavoratori ha organizzato la celebrazione del centenario della nascita (19 gennaio 1925) d’intesa con la famiglia del magistrato. Durante la manifestazione sarà distribuito un opuscolo dal titolo “La buona cultura, la formazione e la solidarietà contro tutte le forme di violenza” curato da Enzo Sardo, edito dalla casa editrice “Traguardi Sociali”. Esso contiene diverse testimonianze tra cui quella del presidente nazionale del Movimento cristiano lavoratori Alfonso Luzzi, del presidente regionale Giorgio D’Antoni e dei figli del giudice Chinnici: Caterina, Elvira e Giovanni. E su espressa richiesta del Movimento, saranno presentati un francobollo emesso con l’effigie del giudice per il quale, durante la manifestazione, si procederà all’annullo. Ed anche quadro con la sua immagine realizzato a cura dell’associazione culturale “Calapanama” di Palermo.
Dopo i saluti di Calogero Bongiorno (sindaco di Racalmuto), Marilena Giglia (rappresentante Uciim nazionale), Salvatore Caccamo (prefetto di Agrigento) e Gaetano Galvagno (presidente dell’Ars), seguiranno gli interventi di Alfonso Luzzi (presidente nazionale Mcl), Salvatore Ferlita (ordinario di letteratura Italiana contemporanea all’Università Kore di Enna), Giovanni Tesè (avvocato e scrittore) e Filippo Salvatore Vitello (avvocato generale – Corte d’appello di Roma). Seguirà la presentazione del francobollo dedicato a Rocco Chinnici a cura di Biagio Di Maria (responsabile filatelia Sicilia – Poste Italiane). Poi i momenti dedicati agli studenti che incontreranno e dialogheranno con Giovanni Di Leo (procuratore della Repubblica di Agrigento) e con Caterina e Giovanni Chinnici. Inoltre verranno presentati i lavori degli allievi degli istituti di istruzione secondaria “Ugo Foscolo” e “Galileo Galilei” di Canicattì.
Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia a Palermo il 29 luglio 1983 davanti alla sua abitazione in via Giuseppe Pipitone Federico, è stato uno dei primi giudici a comprendere che la questione mafiosa non si poteva combattere solo nelle aule giudiziarie. Essendo un fenomeno sociale, era infatti necessario coinvolgere la società civile e i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado. Per tali motivi non si sottrasse mai all’incontro con gli studenti.
“L’iniziativa – dice Enzo Sardo – vuole essere un omaggio alla figura di un magistrato simbolo della lotta alla mafia che ha sacrificato tutto per i suoi ideali e i suo valori caratterizzando il suo ammirevole impegno civile. Ringrazio chi ha reso possibile la celebrazione delle virtù ed il coraggio di un eroe della giustizia, quelli che si sono adoperati per l’emissione del francobollo con l’effige del giudice Chinnici ma anche gli artisti che hanno realizzato il quadro con l’immagine del giudice e le scuole che parteciperanno alla commemorazione”.
Per il presidente nazionale del Movimento cristiano lavoratori, Alfonso Luzzi, “questo centenario deve servire per contribuire a diffondere sempre di più la cultura della legalità, strettamente connessa con la cultura in senso più ampio. È significativo quindi che il Movimento abbia scelto di ricordarlo a Racalmuto ed in particolare nella sede della Fondazione Sciascia. Il grande uomo di cultura non ha mai fatto sconti né alla Sicilia né all’Italia per quanto riguarda il fenomeno mafioso, non solo con le sue opere, a partire dal ‘Giorno della civetta’, ma con tutta la sua vita culturale, politica e sociale”.
Il presidente regionale Mcl, Giorgio D’Antoni aggiunge: “Rocco Chinnici è stato un autentico protagonista del suo tempo e un modello di riferimento per quanti, ancora oggi, praticano le aule giudiziarie nell’una e nell’altra parte della cattedra. Oltre al suo esemplare lavoro di magistrato, ha svolto un’importante azione pedagogica cercando di formare una società più consapevole e protesa verso l’impegno civile tramite incontri costanti presso le scuole di ogni ordine e grado, nel convincimento che l’educazione fosse uno strumento essenziale per combattere l’illegalità. A noi del Movimento cristiano lavoratori, oggi, il compito di preservarne l’eredità morale e di coltivarne il fulgido esempio con particolare riguardo alle azioni quotidiane dei nostri servizi e delle tante unità di base che costellano la nostra isola”.
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