Sanità e cura del territorio, siglato il patto tra Emilia-Romagna e Toscana

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Sanità, contrasto al dissesto idrogeologico, Appennino e aree interne, cultura, turismo e innovazione. Sono alcuni degli otto punti della lettera d’intenti tra le Regioni Emilia-Romagna e Toscana sottoscritta oggi a Firenze.

Il documento, che ha una validità di tre anni, è stata siglato dai presidenti Michele de Pascale ed Eugenio Giani in occasione della cerimonia di consegna del premio Pegaso d’Oro al ravennate Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana e del Gruppo La Cassa di Ravenna: un’onorificenza che la Giunta della Regione Toscana assegna dal 1993 a “coloro che hanno reso un servizio alla comunità nazionale e internazionale attraverso la loro opera in campo culturale, politico, filantropico e del rispetto dei diritti umani”.

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“Vogliamo lavorare insieme su temi strategici per le nostre comunità- afferma de Pascale-. Abbiamo bisogno di unire le nostre forze per affrontare con incisività le sfide più importanti che ci troviamo davanti. A partire dalla difesa della salute pubblica e universalistica con la necessità di un rifinanziamento strutturale del Fondo sanitario nazionale e la rimozione dei vincoli di spesa per il personale, su cui entrambe le Assemblee legislative hanno promosso disegni di legge di iniziativa regionale. Tema centrale è l’integrazione e la connessione infrastrutturale tra i due territori, con un focus in particolare rispetto alle linee ferroviarie di collegamento, che vanno potenziate anche in un’ottica di maggiore sostenibilità e valutando la sperimentazione di tecnologie innovative. E poi il contrasto al dissesto idrogeologico, la cura e lo sviluppo dell’Appennino e delle aree montane, ambiti prioritari del nostro mandato che anche la Toscana ha tra le azioni strategiche di governo. Ancora, la promozione del turismo bianco e verde- chiude de Pascale-, la valorizzazione sinergica dei grandi eventi internazionali culturali e sportivi, e del nostro patrimonio artistico-culturale d’eccezione, apprezzato in tutto il mondo”.

“La firma di questa lettera d’intenti rappresenta un passo fondamentale per rafforzare la collaborazione tra Toscana ed Emilia-Romagna- sottolinea Giani-. Insieme, ci impegniamo a promuovere la sanità pubblica, potenziare le infrastrutture, valorizzare il nostro patrimonio culturale e tutelare l’ambiente. Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento al presidente Michele de Pascale per la sua visione e determinazione nel perseguire obiettivi comuni. Questa sinergia non solo migliorerà la qualità della vita dei nostri cittadini, ma servirà anche da modello di cooperazione interregionale per l’intero Paese”.

I principali punti della lettera di intenti

A unire Emilia-Romagna e Toscana non è solo la contiguità. Tra i punti principali della lettera d’intenti la sanità per proteggere e rafforzare i due sistemi sanitari a vocazione pubblica e territoriale, l’Appennino e le aree interne con l’obiettivo di delineare strategie comuni, dai servizi per le famiglie – come la messa in rete della fruizione dei servizi scolastici ed educativi e delle infrastrutture – a quelli per le imprese; un esempio su tutti, la valorizzazione dell’area del Brasimone e il suo Centro di ricerca, riferimento nazionale ed europeo nel campo dell’alta specializzazione scientifica sulle radiazioni ionizzanti e sulle tecnologie energetiche innovative.

E ancora le infrastrutture e la mobilità, con una sempre più forte integrazione tra i due territori grazie a modalità più sostenibili di connessione tra le due regioni, il contrasto al dissesto idrogeologico lavorando sinergicamente alla messa in sicurezza delle aree di confine a rischio. Poi ricerca e innovazione promuovendo e consolidando il posizionamento dei rispettivi sistemi territoriali in ambito nazionale e comunitario; senza dimenticare la collaborazione più stretta sul fronte del turismo, settore di sviluppo economico di grande rilievo per le due Regioni, della cultura, dell’ICT e del digitale.

Inoltre, è prevista la costituzione di gruppi di lavoro da dedicare allo sviluppo delle tematiche, la messa a punto di un programma annuale o pluriennale di attività per la definizione degli obiettivi e dei risultati attesi, incontri periodici per monitorare l’avanzamento delle iniziative e la promozione di ulteriori tematiche su cui sviluppare nuove attività.




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EMILIA-ROMAGNA: De Pascale, “alleanza con Toscana è per la sanità di prossimità”



L’alleanza tra Toscana ed Emilia Romagna “non è solo un’alleanza per la sanità pubblica, ma anche un’alleanza per la sanità di prossimità, quella che dà risposte in vicinanza e prossimità ai cittadini e che non concentra tutti gli sforzi solo negli ospedali”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale, a margine della presentazione del patto tra Toscana ed Emilia Romagna. De Pascale ha evidenziato che “questo accordo è prima di tutto un elemento di continuità tra le nostre due comunità”. Sulla gestione delle emergenze “fondamentale è un dovere geomorfologico perché ci sono comuni toscani che da un punto di vista idrogeografico sono in Romagna come corso delle acque e il lavoro di squadra è fondamentale. Sia io che il presidente Giani abbiamo salutato con favore la nomina dell’ingegner Fabrizio Curcio e spero che sia l’avvio di una collaborazione positiva con il governo nella gestione di questa grande emergenza. Sia in Emilia Romagna che in Toscana c’è un tema di ricondurre a una gestione comune gli eventi alluvionali che ci hanno colpito nel 2023 e nel 2024”. Sui trasporti “ci sono due sistemi regionali che a volte dialogano bene e a volte possono dialogare meglio. Non vogliamo solo scaricare sul governo, vogliamo essere anche noi attivi e propositivi per cercare di fare meglio anche nel connettere, ad esempio la linea Firenze-Ravenna che fino a Faenza è competenza della Toscana e da Faenza a Ravenna dell’Emilia Romagna”. ”Il Sistema sanitario nazionale ci sta crollando sulla testa. Io credo che non ci sia un cittadino italiano che in scienza e coscienza possa dire che negli ultimi anni il sistema sanitario che vive nelle sue città e nelle sue comunità è migliorato”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale, a margine della presentazione del patto tra Toscana ed Emilia Romagna. “Tutti i presidenti di Regione – ha aggiunto -, tutte le sanità regionali stanno difendendo un sistema che rischia di crollare perché non c’è rapporto fra le risorse che vengono investite ed i bisogni che ci sono nelle comunità” Il governatore De Pascale ha fatto l’esempio sul rinnovo del contratto “degli infermieri, non hanno firmato molte organizzazioni sindacali perché ritengono che l’aumento non sia sufficiente. Noi dobbiamo aumentare lo stipendio di infermieri e medici ma è chiaro che se non aumentiamo lo stanziamento di risorse per la sanità poi vengono assorbite più risorse e siamo in grado di dare meno prestazioni”. Secondo il presidente dell’Emilia Romagna “il tema di aumentare le risorse in sanità è essenziale, poi c’è un tema anche di come usarle ed in questo senso Emilia Romagna e Toscana hanno un’idea molto simile di come usarle, non solo sul tema della percentuale di sanità pubblica, che è la più elevata, e che è un elemento identitario, ma anche sull’investimento territoriale. Se ci sono due Regioni in Italia che hanno investito moltissimo sulla sanità territoriale, sulla prossimità delle cure, sulle Case della salute e le Case di comunità, sono Emilia Romagna e Toscana”. “In qualche cosa – ha concluso – è più vanti la Toscana e possiamo imparare noi, in qualche cosa siamo più avanti noi e possiamo contribuire a far crescere anche gli altri”.

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