Perrazzelli, l’IA non sia discriminatoria per accesso a credito

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‘Preoccupati piccole banche si affidino a terzi per il tech’

Di Redazione |

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ROMA, 18 GEN – “Stiamo vivendo una grande
rivoluzione in domanda e offerta nei servizi finanziari che
nasce dalla tecnologia”, con alcune “big tech che hanno accesso
al mercato dei servizi finanziari ed alcune detengono licenze
bancarie vere e proprie”, basti pensare “ad Amazon che – oltre
alla grande piattaforma che conosciamo – può fornire fuori
dall’Europa anche credito e polizze assicurative”. A dirlo è
Alessandra Perrazzelli, vicedirettrice generale della Banca
d’Italia, in un intervento al New Year’s Forum in corso al Maxxi
di Roma.
Un cambiamento che rende necessari nuovi “modelli di
business”, spiega, rispetto ai quali “le grandi banche europee”
riescono a stare al passo perché “hanno a disposizione una
capacità maggiore di investimento e formazione delle proprie
persone”, ma “il mondo delle piccole banche ha difficoltà ad
adeguarsi e molto spesso si affida a fornitori di servizi
terzi”, un fattore che muta “la struttura del mercato
finanziario” e “crea in noi regolatori e supervisori una serie
di preoccupazioni”.
“Ieri è entrato in vigore un regolamento europeo che si
chiama Dora e si occupa di resilienza delle infrastrutture –
aggiunge Perrazzelli – è importante perché chiede alle banche e
operatori finanziari di fare un check delle loro capacità di
resilienza a rischi cyber”.
Quanto al futuro in questo settore, continua, sta cambiando
la necessità di “forza lavoro”, perché sono richieste
“competenze diverse” nelle banche, e per quanto riguarda la
vigilanza “in Banca d’Italia ora abbiamo un dipartimento It che
fa da appoggio a tutti quelli di vigilanza”. Sul tema
dell’intelligenza artificiale, conclude, toccherà “assicurare
che l’uso di queste tecnologie non sia discriminatorio” e non
porti “a discrepanze nell’accesso al credito e investimenti”.

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