Lo storico negozio chiude per quattro mesi: restyling e riduzione di 300 metri quadrati, ma la permanenza è garantita. L’assessore Conte: «Tuteliamo la centralità della cultura». Il Comune metterà lo spazio residuo. Per la dimora storica, bisognosa di restauri, il futuro di polo museale
L’ultimo incanto. Poi la gallina dalle uova d’oro che risponde al nome di Galleria Vittorio Emanuele entrerà in letargo fino al 2030, data in cui scadranno molte concessioni dei negozi e Palazzo Marino potrà di nuovo rimpolpare le proprie casse con aste e rilanci milionari. Da solo, il salotto buono di Milano, frutta al Comune la bellezza di 80 milioni di euro l’anno. In attesa che la gallina si risvegli, l’amministrazione rivolge l’attenzione verso un altro edificio storico: Palazzo Dugnani, affrescato dal Tiepolo, ma bisognoso di profonde cure e restauri. L’obiettivo è affittarlo per 30 anni, con base d’asta di 49 milioni e trasformarlo in polo museale.
L’ultimo incanto che si svolgerà tra qualche mese è frutto di un incastro virtuoso, con Palazzo Marino che da una parte ha rinnovato, senza gara, la storica libreria Rizzoli per 18 anni e dall’altra la stessa Rizzoli che riconsegna parte dello spazio al Comune. Sono circa 300 metri quadrati fra piano terra e primo piano con la vetrina affacciata sull’asse principale della Galleria. I lavori per separare gli spazi sono già partiti e la Rizzoli resterà chiusa per quattro mesi. A qual punto il Comune potrà mettere all’asta, sperando in tanti rilanci, i 300 metri lasciati dalla libreria che riaprirà a primavera con i suoi 1.100 metri quadrati su tre livelli.
Palazzo Marino si muove su due binari. Da una parte le aste milionarie appannaggio delle grandi griffe, dall’altra l’esigenza di salvaguardare librerie e locali storici. È la politica portata avanti dall’assessore al Demanio, Emmanuel Conte che prevede il rinnovo senza gara per 18 anni, anziché 12 anni come nei contratti precedenti, con il blocco del canone a 523 euro al metro quadro, come nel 2013. L’affitto di Rizzoli sarà di circa 500 mila euro all’anno per 1.121 metri . Un quarantesimo del canone che paga Tiffany: 20.600 euro al metro quadrato. «La permanenza della Rizzoli rappresenta una precisa scelta della giunta: garantiamo la centralità della cultura» dice Conte.
Se la Galleria per qualche anno non potrà aumentare ulteriormente le entrate di Palazzo Marino, l’alternativa studiata dall’assessore alla Cultira, Tommaso Sacchi, si chiama Palazzo Dugnani, la dimora che dopo essere appartenuta alla famiglia Casati che commissionò a Tiepolo la decorazione del salone principale, passò ai Dugnani nel 1753 ed è inutilizzata e bisognosa di restauri. C’era stata la richiesta di trasformarlo in un Fashion Hub per ospitare le attività della Camera nazionale della moda, ma la destinazione del Pgt è quella di polo scientifico culturale e/o museo dei media e delle immagini. Il canone a base d’asta è di un milione e 633 mila euro all’anno che moltiplicato per 30 anni fa 49 milioni di euro.
Torniamo in Galleria. Lavori in corso anche da Algani a cui il Comune ha concesso il rinnovo senza bando, come attività storica. Anche Algani sta procedendo a un restyling del negozio di circa 60 metri quadrati che ha due vetrine (in Galleria e su piazza Scala). Ha infine appena aperto Loro Piana, sul braccio laterale della Galleria, in una parte del negozio che era di Tod’s. Il Comune nel 2022, scaduto il contratto, mise a bando il negozio dividendolo in due: la parte da 188 metri è stata aggiudicata a Loro Piana per 2,3 milioni (la base d’asta è stata più che quadruplicata) quella da 126 metri è andata a Damiani per 365.000 euro.
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