Un teatro gremito, con molti spettatori rimasti fuori per l’eccezionale affluenza, ha accolto ieri sera al Conti di San Marone, la nuova tappa del festival Io Desidero 2025. Dopo l’approfondimento sulle emozioni della scorsa puntata del Festival, Stefano Rossi, psicopedagogista di fama nazionale, ha affrontato il tema dei sentimenti, portando sul palco una riflessione intensa e attualissima: come insegnare ai giovani a riconoscere e comprendere i propri sentimenti in un’epoca che spesso trascura l’educazione affettiva.
“Sentimenti maleducati. Coltivare l’intelligenza affettiva per insegnare ai ragazzi le cose dell’amore”, questo il titolo dell’evento, ha esplorato il concetto di analfabetismo sentimentale: “L’incapacità delle nuove generazioni di dare un nome a ciò che sentono,” ha spiegato Rossi. “Se non sai riconoscere ciò che provi, il cuore si riempie di ‘sassi’ che finiscono per diventare peso. E cosa succede? Quei sassi vengono scagliati, verso gli altri sotto forma di violenza, o verso se stessi, con autolesionismo e autodistruzione.”
Rossi ha evidenziato la distinzione tra emozioni, innate e naturali, e sentimenti, che nascono dalla cultura. Ha sottolineato come la società contemporanea abbia elevato la felicità, spesso però intesa come un concetto individualista e narcisistico, a valore assoluto, trasformando molte relazioni in legami utilitaristici e superficiali.
Nel corso della serata, Rossi ha rivolto un appello a genitori e insegnanti, sottolineando il loro ruolo cruciale nella costruzione di un’educazione sentimentale che guidi i ragazzi verso relazioni sane, prima con se stessi e poi con gli altri. “L’educazione sentimentale è un’educazione alla felicità e alla reciprocità. In una società sempre più narcisistica, dobbiamo allenare nei giovani la capacità di vedere l’altro in profondità.”
L’evento è stato arricchito dalla presenza di Federica G., giovane e talentuosa cantautrice, che con le sue canzoni ha emozionato il pubblico, e da interventi incisivi di Paolo Nanni, comunicatori del Dipartimento Dipendenze Patologiche AST di Macerata e Katia Marilungo, psicologa, psicoterapeuta, che hanno offerto spunti ulteriori per comprendere e applicare quanto discusso.
“Io Desidero ha dimostrato ancora una volta di saper raggiungere il suo obiettivo principale: creare connessioni autentiche – ha dichiarato Andrea Foglia, ideatore e animatore del Festival. Ha saputo aggregare persone, farle uscire dalle proprie case e dal proprio quotidiano per ritrovarsi, non solo fisicamente, ma anche emotivamente e intellettualmente. Questo ritrovarsi è stato occasione di dialogo su temi profondi e significativi, che toccano la vita di tutti noi: il disagio di un figlio o una figlia in difficoltà, il senso di smarrimento di una società che sembra perdere i suoi punti di riferimento, ma anche la speranza di un cambiamento possibile. Ciò che rende speciale Io Desidero è la sua capacità di affrontare questi argomenti con una doppia narrazione che si completa e si arricchisce: da un lato, la voce dell’esperto, che offre competenza, dati e riflessioni strutturate; dall’altro, la voce del giovane, che porta autenticità, esperienza diretta e una prospettiva fresca e genuina. È in questo equilibrio tra sapere e vissuto che si genera una consapevolezza profonda: di sé, degli altri e del mondo che ci circonda. Questa serata è stata un esempio concreto di come si possa stimolare una riflessione collettiva e promuovere una comunità più consapevole, solidale e pronta a interrogarsi sulle sfide che ci toccano da vicino. In un tempo in cui tutto sembra correre veloce e frammentarsi, Io Desidero ci ricorda l’importanza di fermarsi, ascoltare e costruire insieme un senso di appartenenza e dialogo”.
Organizzato dall’associazione Sentinelle del Mattino APS di Civitanova Marche, con il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, il Festival Io Desidero coinvolge una rete di realtà associative, culturali e sociali che collaborano per il benessere delle giovani generazioni: rete sociale Oltre, Tavolo Tecnico per la Promozione del Ben-Essere delle Giovani Generazioni, con il sostegno di numerosi enti e associazioni territoriali, tra cui Comune di Civitanova Marche, Azienda dei Teatri di Civitanova Marche, Ambito Sociale Territoriale 14 e Dipartimento Dipendenze Patologiche AST MC.
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