un progetto per il futuro del borghi – Valledaostaglocal.it

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Un’iniziativa che mira a valorizzare queste due piccole realtà locali, spesso lontane dai riflettori, ma ricche di storia e di potenziale. Come ha spiegato l’Assessore ai beni e attività culturali, Jean-Pierre Guichardaz, «il progetto rappresenta una straordinaria opportunità per il rilancio culturale, sociale ed economico dei borghi di Arvier e Leverogne», con un focus su tre principali componenti: interventi immateriali, infrastrutturali e trasversali.

Gli interventi immateriali si concentrano su cinque laboratori dedicati alla co-progettazione e sperimentazione di soluzioni innovative per rispondere ai bisogni delle comunità locali. Questi laboratori, denominati “Lab”, sono destinati a diventare un punto di incontro per residenti, giovani e turisti, facilitando la creazione di progetti di crescita condivisa. L’obiettivo, secondo Guichardaz, è quello di rispondere a esigenze concrete e contribuire allo sviluppo di un’economia locale basata su cultura e innovazione.

In parallelo, gli interventi infrastrutturali sono altrettanto strategici. Il progetto prevede la creazione di spazi di coliving e coworking, la ristrutturazione del Museo del Futuro Alpino presso il Castello La Mothe e la realizzazione del Museo dell’arte sacra. Questi interventi non solo valorizzano il patrimonio esistente, ma mirano a creare nuovi luoghi di aggregazione, ricerca e fruizione turistica. «L’obiettivo è rendere questi borghi luoghi vivi, attrattivi e funzionali, capaci di attrarre non solo i turisti ma anche i giovani, creando un circolo virtuoso che arricchisca la comunità locale», ha aggiunto Guichardaz.

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L’amministrazione comunale di Arvier, che è il soggetto attuatore del progetto, sta lavorando a stretto contatto con la Regione e il Ministero della cultura, con l’obiettivo di completare tutte le attività entro il 30 giugno 2026. «Il Comune di Arvier è il soggetto attuatore; la Regione è di supporto tecnico e monitoraggio e ha istituito un gruppo di lavoro che si riunisce mensilmente per fornire assistenza al Comune», ha specificato l’Assessore. Nonostante i tempi ristretti, il progetto sta procedendo senza grossi intoppi, anche se sono emerse alcune problematiche che sono state discusse in un incontro con l’Unità di missione del Ministero della cultura lo scorso dicembre. In questa sede, sono stati analizzati gli ostacoli e sono state individuate le azioni correttive necessarie, alimentando un cauto ottimismo per il futuro.

Un aspetto cruciale del progetto riguarda la gestione futura dei costi, un tema che non era stato previsto dal bando iniziale. «Non era previsto dal bando iniziale uno studio specifico sugli impatti in termini di incremento della spesa corrente», ha dichiarato Guichardaz, aggiungendo che il Comune di Arvier ha già avviato delle valutazioni per quantificare i futuri costi di gestione e per trovare soluzioni che ne limitino l’entità. Questi costi dovranno essere bilanciati con i benefici economici e sociali che il progetto porterà sul lungo termine, creando un equilibrio tra il valore pubblico e l’impegno finanziario necessario. La manutenzione ordinaria e straordinaria, infatti, rappresenta un punto delicato da considerare, soprattutto in una realtà come quella dei piccoli borghi dove le risorse sono limitate.

Un ulteriore aspetto che l’Assessore ha sottolineato riguarda il possibile scenario di mancato completamento del progetto entro la scadenza del 30 giugno 2026, che potrebbe comportare una rimodulazione dei finanziamenti. «La modalità di rimodulazione delle risorse, in caso di mancato completamento del progetto, è stata oggetto di discussione nell’ambito del confronto trilaterale tra MiC, Regione e Comune di Arvier», ha dichiarato Guichardaz, spiegando che, nonostante le difficoltà, le risorse per il progetto sono legate al raggiungimento dei target previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e che la Commissione Europea avrà un ruolo decisivo nel valutare l’avanzamento delle opere.

Questa iniziativa, se completata con successo, potrebbe trasformare i borghi di Arvier e Leverogne in modelli di sviluppo sostenibile e innovativo, in grado di attrarre investimenti, turisti e talenti, contribuendo così a ridurre il divario tra le aree montane e quelle urbane. Tuttavia, la sfida più grande rimane quella di riuscire a mantenere il ritmo e la qualità dell’esecuzione, garantendo che i benefici siano duraturi e realmente percepiti dalla comunità locale. Le istituzioni coinvolte devono lavorare in sinergia per assicurare che la vision del progetto si traduca in azioni concrete, pronte a rispondere alle sfide del futuro.





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