Le specie protette e quelle pericolose per l’ambiente: la doppia faccia della biodiversità in Fvg

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Da una parte le specie protette da difendere e conservare, come il narciso e le orchidee, e la cosiddetta “fauna minore”. Dall’altra quelle esotiche invasive, insidiose e pericolose perché considerate tre le principali responsabili degli squilibri in ambito naturale, come il ben noto granchio blu o lo scoiattolo grigio americano, comparso nel Pordenonese e nella zona di Varmo.

Sono loro le protagoniste – definite da caratteri opposti ma entrambe elementi del complesso e variegato mondo della biodiversità – dei due volumi realizzati dal Servizio Biodiversità della Direzione risorse agroalimentari, forestali e ittiche, in collaborazione con il Corpo forestale regionale e l’Ente Tutela Patrimonio Ittico.

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Una nutria e una stella alpina

Le pubblicazioni, in formato tascabile, che descrivono anche con fotografie caratteristiche e abitudini delle specie animali e vegetali e il loro rapporto con l’ambiente, sono a disposizione di tutti i cittadini che vogliono approfondire gli aspetti meno conosciuti della flora e della fauna del Friuli Venezia Giulia.

Specie protette

Il primo volume, “Flora e fauna protette”, è dedicato alle specie protette tutelate a livello europeo e regionale e nasce con l’intento di illustrare le loro particolarità e inquadrare le regole da rispettare nella loro raccolta.

A partire da quanto stabilito dalla direttiva Habitat (1992/43/CE) e dalla legge forestale regionale 9/2007, l’idea di fondo è proteggere il patrimonio naturalistico locale e conservare la biodiversità.

Gli esempi di flora protetta sono numerosi. Il narciso: si può ammirare in primavera nei prati della fascia prealpina, della pianura e del Carso ed è una specie di interesse regionale di cui è vietata la raccolta; ugualmente non è possibile cogliere la stella alpina e la peonia, assieme a molte altre. La normativa, però, apre alla possibilità di raccolta di specie entro specifici limiti: vi rientrano il ciclamino o il mughetto (fino a 10 steli), il mirtillo o il sambuco (un kg al giorno a persona), le ortiche e il dente di leone (fino a 3 kg). Parlando di fauna protetta, animali che è vietato catturare o uccidere, vanno ricordati le vipere e il rospo, presenti dalla pianura alla montagna. È invece possibile detenere anfibi e rettili per scopi scientifici o didattici (con l’autorizzazione del Servizio Biodiversità).

Specie aliene

Il volume “Specie esotiche invasive di rilevanza unionale in Friuli Venezia Giulia” analizza il mondo delle specie esotiche (dette aliene o alloctone) invasive. Si tratta di animali e piante che, trasportati involontariamente o intenzionalmente fuori dal loro areale naturale dall’uomo e collocati in un ambiente nuovo privo di antagonisti, diventano invasivi, riproducendosi in maniera incontrollata e soppiantando gli organismi autoctoni.

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La pubblicazione vuole essere uno strumento utile a descrivere le specie già presenti in Fvg e definite come particolarmente dannose a livello europeo dal Regolamento 1143/2014 (recepito con il D. lgs 230/2017) al fine di informare e creare una collaborazione attiva con la cittadinanza.

Accanto agli interventi della Regione (previsti dalla Strategia per il contrasto alle specie esotiche invasive 2021-2026), infatti, pure i cittadini possono agire in prevenzione, ad esempio prediligendo specie autoctone, non liberando animali esotici in natura, segnalando la presenza di alloctoni alle stazioni forestali.

Ma chi sono questi “alieni”? È stato da poco individuato lo scoiattolo grigio americano, roditore di grosse dimensioni e capace di muoversi a terra, che compete per le stesse risorse alimentari dello scoiattolo autoctono finendo per prendere il suo posto. Più diffusa è la nutria che, importata nel secolo scorso come animale da pelliccia, oggi minaccia non solo gli ambienti naturali ma anche la stabilità degli argini. La testuggine palustre americana, amata dai più piccoli e considerata al pari di un animale domestico, cresce rapidamente e viene liberata nei corsi d’acqua, dove a causa della sua voracità entra in competizione con la specie locale.

Fa parte della flora invasiva il millefoglio acquatico: introdotta come pianta per acquari, è stata trovata nei canali di bonifica della Bassa Friulana e nella zona di Buttrio, forma fitti popolamenti che sottraggono risorse alle specie autoctone e possono ostacolare il flusso dell’acqua e favorire le esondazioni. Rappresenta invece un pericolo per la salute (il contatto della linfa con la pelle provoca gravi dermatiti) la panace di Mantegazza, pianta ritrovata in Val Roccolana e in Carnia, ma in via di eradicazione.

I volumi

I cittadini interessati possono ritirare gratuitamente i volumi negli Infopoint di Promoturismo Fvg, negli Urp di Udine (piazza I Maggio 6), di Pordenone (via Oberdan 18), di Trieste (in piazza dell’Unità d’Italia 1) di Gorizia (via Roma 9, Palazzo della Regione), di Tolmezzo (via della Cooperativa 4), nell’Acquario di Ariis di Rivignano (via Lucina Savorgnan-Giulietta, 9) e nella sede della Regione di Udine (via Sabbadini 31, Servizio Biodiversità). In alternativa, è possibile trovare la versione pdf delle pubblicazioni sul sito della Regione, nella pagina dedicata alla biodiversità.



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