I carabinieri allontanano un cittadino con i suoi cani a Vasto, c’era un lupo in via Dalmazia – Notizie

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Vasto. Due giorni fa, intorno alle 22 del 15 gennaio, un cittadino di Vasto stava camminando con i suoi cani sul lungomare zona viale Dalmazia, quando è stato avvicinato da una pattuglia di carabinieri (non forestali) che gli hanno consigliato di andarsene da lì perché era presente un grosso lupo. Forse i militari erano stati chiamati dai cittadini allarmati, alcuni dei quali armati di bastoni a scopo si suppone difensivo. Non sappiamo però al momento se il lupo avesse manifestato atteggiamenti offensivi.

Si tratta forse dello stesso esemplare (la cui presenza era nota da mesi, persino davanti ai bar della zona) che la sera del 7 settembre 2024 lungo la spiaggia di Santo Stefano di Casalbordino attaccò un turista di Potenza che si trovava con moglie e figli minorenni, ferendo l’uomo a un ginocchio mentre difendeva la famiglia? Ricordiamo che i territori di Vasto e Casalbordino sono separati solo dalla Riserva di Punta Aderci, dove i lupi sono numerosi. L’uomo era riuscito infine ad allontanare l’animale, recandosi subito all’ospedale di Vasto, il cui personale aveva fatto anche il tampone per cercare il Dna nella saliva dell’animale, come da protocollo. Bene, da settembre a oggi non si sa nulla di quel Dna, e sono passati ben 5 mesi. Che fine ha fatto, si è perso o cosa? Perché il Parco della Maiella non spiega e non informa a tal proposito? E neppure in questi mesi ha catturato con le apposite gabbie-trappola l’esemplare, pur avendo ricevuto da mesi l’autorizzazione da ISPRA, ossia la branca scientifica del ministero dell’Ambiente. In seguito abbiamo più volte contattato il dr. Piero Genovesi, responsabile Fauna di ISPRA, e il dr. Simone Angelucci – responsabile veterinario del Parco nazionale della Maiella e molto esperto anche di cattura di lupi – ma in merito non abbiamo ricevuto risposte. Eppure si tratta di enti pubblici, pagati con soldi pubblici, e pertanto devono obbligatoriamente riportare ciò che fanno, come e con quali risultati, specialmente in casi di tutela della pubblica incolumità. Anzi, a tal proposito il sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci – che aveva poi fatto realizzare e posizionare appositi cartelli per allertare la cittadinanza – ci ha dichiarato oggi 16 gennaio “Di non aver saputo più nulla dal Parco, né sulle analisi del Dna né sui tentativi di cattura del lupo, niente”. E dire che il sindaco per legge è il responsabile della tutela della pubblica incolumità…

La lupa cosiddetta di Vasto – ma che attaccò persone anche nel limitrofo comune di San Salvo – nel 2022-23 aggredì persino in spiaggia gruppi ignari di ragazzi, tanto che in dodici mesi a morsi mandò concretamente in ospedale ben tredici persone, tra cui anche due bambini di 4 anni in evidenti tentativi di predazione addirittura in spiaggia durante il tardo pomeriggio, alla presenza di molte persone. Fortunatamente i genitori riuscirono a trattenere per le gambe i figli, rimasti comunque feriti alla schiena. La lupa fu infine catturata proprio dal personale del Parco nazionale della Maiella, e risultò pura e del tutto selvatica. Da notare che fu solo dopo una sfilza di persone attaccate e ferite che, il 7 agosto 2023, gli operatori del Parco della Maiella tennero un corso per il personale sanitario di Vasto sul prelievo dei campioni di saliva e sulla modalità di conservazione dei campioni. Ergo, fino ad allora manco si poteva stabilire quale fosse il lupo responsabile. Il dr. Angelucci nel caso del lupo di Casalbordino dichiarò di non escludere che quell’esemplare fosse un fratello o sorella della lupa di Vasto. Ma chi dice che alcuni degli attacchi della lupa di Vasto non siano stati invece portati proprio dal lupo di Casalbordino, visti i primi dieci casi in cui non fu fatto il tampone del Dna? Comunque sia, quel lupo potrebbe ancora essere libero, e pericoloso, in zona.
Evidentemente, risolvere i casi grazie al Dna non è così scontato. Infatti quando nel maggio 2023 un pastore di Tremezzina, in provincia di Como, dichiarò di essere stato aggredito da un lupo, l’analisi del Dna sugli indumenti chiarì in sole tre settimane che si era trattato di un cane e la cosa fu ovviamente subito divulgata a livello nazionale. Ma se si tratta di lupo pare che le cose possano anche necessitare di mesi e mesi.

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