Los Angeles si trova a fare i conti con una delle peggiori stagioni degli incendi della sua storia recente, aggravata dai venti di Santa Ana che alimentano le fiamme e complicano le operazioni di contenimento. Nonostante i soccorritori abbiano guadagnato terreno in alcune aree, la situazione rimane critica. Secondo le ultime stime di Accuweather – in continuo aggiornamento -, i danni e le perdite economiche subiti dalla California oscillano tra i 250 e 275 miliardi di dollari.
La fuga del mercato assicurativo
Gli incendi hanno avuto un impatto devastante sul mercato immobiliare e assicurativo della California. Quartieri come Pacific Palisades, noti per il loro alto valore immobiliare e la vulnerabilità agli incendi, sono diventati sempre più difficili da assicurare. Molte compagnie hanno per esempio smesso di offrire coperture assicurative in queste aree, costringendo i residenti a ricorrere al piano statale California Fair: un sistema di ultima istanza che costa molto di più, ha coperture limitate, ed è già sotto stress dato che ha migliaia di richieste da smaltire e che rischia l’insolvenza in caso di ulteriori disastri naturali.
La California si conferma dunque uno degli epicentri della crisi climatica e delle sue conseguenze economiche. La fuga del comparto assicurativo dalla California non è un fenomeno nuovo, ma si è intensificato negli ultimi anni. Per esempio State farm, uno dei principali gruppi assicurativi degli Usa, ha cancellato 1600 polizze proprio a Pacific Palisades. Lo stesso gruppo ha annullato migliaia di polizze in altri quartieri a rischio, come Brentwood, Calabasas, Hidden Hills e Monte Nido, portando il totale delle abitazioni senza copertura in California a 72mila nel 2024.
Secondo gli analisti di Jpmorgan e Chase and co, le perdite assicurative legate agli incendi di Los Angeles ammontano (al momento) ad almeno 20 miliardi di dollari. Stime, queste, anche di tipo conservativo, dato che non includono i costi sanitari legati all’esposizione al fumo che, da soli, producono perdite per miliardi di dollari, ogni anno, negli Stati Uniti.
Sul tema, anche un report a opera del Senato degli Stati Uniti ha confermato questa tendenza: “i cambiamenti climatici stanno accelerando l’aumento del tasso di non rinnovo delle polizze assicurative”. Una dinamica, già osservata in molte aree vulnerabili, che sta alimentando previsioni preoccupanti che vanno ben oltre il settore assicurativo. Secondo il documento, l’impatto potrebbe essere infatti potenzialmente devastante per il mercato immobiliare che potrebbe subire un crollo dei valori immobiliari nelle comunità dove è impossibile assicurarsi. Un elemento che rischia di innescare una crisi finanziaria su larga scala simile a quella del 2008.
L’impossibilità di accedere a coperture assicurative accessibili sta dunque generando un circolo vizioso: immobili invendibili, famiglie costrette ad abbandonare le proprie case e intere comunità esposte a un crescente rischio economico e sociale.
La crisi climatica è il motore della catastrofe
Con l’intensificarsi degli eventi climatici estremi, le prospettive per il futuro si fanno sempre più incerte, sollevando interrogativi sulla sostenibilità economica delle aree maggiormente colpite e sulla necessità di interventi strutturali per mitigare il rischio di una nuova crisi globale.
Gli esperti concordano sul fatto che il cambiamento climatico stia giocando un ruolo cruciale nell’intensificazione degli incendi. Il riscaldamento degli oceani ha probabilmente contribuito a periodi di siccità più lunghi, creando le condizioni ideali per il propagarsi delle fiamme. Una dorsale di alta pressione persistente ha impedito l’arrivo di umidità nella California meridionale, lasciando la regione in uno stato di siccità cronica.
Anche le infrastrutture idriche di Los Angeles si sono dimostrate inadeguate per affrontare incendi di questa portata. Molti sistemi idrici municipali sono progettati per fornire acqua a singole strutture, ma non riescono a sostenere la pressione necessaria per combattere incendi su vasta scala che coinvolgono sia spazi aperti che aree urbane.
L’importanza dei servizi di allerta
Nel bel mezzo dell’emergenza anche l’affidabilità dei sistemi di allerta è stata messa in discussione. Per esempio, milioni di residenti della contea di Los Angeles sono stati colpiti da un falso avviso di evacuazione, diffuso per errore sui loro dispositivi mobili. Questo episodio ha evidenziato l’importanza di strumenti alternativi come Watch duty, un’applicazione di monitoraggio degli incendi boschivi che si è rivelata fondamentale. Lanciata nel 2021, l’app sfrutta una rete di vigili del fuoco in pensione, rapporti governativi e altre fonti accreditate per fornire aggiornamenti in tempo reale. Con oltre due milioni di download negli ultimi giorni, è diventata l’app più scaricata dagli store negli Stati uniti. L’app è così riuscita a far prendere ai cittadini decisioni informate, la sua popolarità riflette un crescente bisogno di strumenti affidabili per gestire emergenze sempre più frequenti.
Le prospettive future
Con almeno 25 morti e migliaia di evacuati, la crisi degli incendi di Los Angeles è un campanello d’allarme per il futuro della California, e non solo. Il mercato immobiliare e assicurativo dello Stato rischia di essere destabilizzato in modo permanente, con implicazioni che potrebbero estendersi ben oltre i confini della California. Le autorità sono chiamate ad affrontare sfide complesse: rafforzare i sistemi di allerta, migliorare le infrastrutture e affrontare i rischi climatici per garantire la sicurezza delle comunità.
Copertina: ANSA
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