Come pagare l’affitto con ADI — idealista/news

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L’Assegno di Inclusione (ADI) introdotto dal 1° gennaio 2024 come misura sostitutiva del Reddito di Cittadinanza rappresenta un supporto economico fondamentale per molte famiglie italiane. Una delle possibilità che offre è quella di utilizzarlo per pagare il canone di locazione (o la rata del mutuo), tuttavia ci sono regole e limitazioni specifiche da rispettare per gestire questa operazione in maniera corretta e conforme. Ecco dunque come pagare l’affitto con ADI e come funziona questo sistema per rispettare le procedure e usare questo supporto per pagare la mensilità della casa senza alcun intoppo.

Come funziona l’affitto con ADI?

La carta ADI, distribuita da Poste Italiane, è lo strumento attraverso cui l’INPS accredita mensilmente l’importo dell’assegno di inclusione a chi ne ha i requisiti. Questa carta funziona in modo simile a una Postepay ma con alcune limitazioni, e può essere utilizzata per il pagamento dell’affitto della casa: la legge richiede che l’operazione avvenga tramite bonifico SEPA o postagiro effettuato direttamente presso gli Uffici Postali, in modo tale da garantire la tracciabilità e dimostrare che la quota destinata al canone di locazione sia effettivamente utilizzata a questo scopo. È proprio il sito web di Poste Italiane a spiegarlo con una comunicazione:

Con la Carta, infine, è possibile pagare mensilmente tramite un unico bonifico SEPA o postagiro in Ufficio Postale esclusivamente la rata prevista dal contratto di locazione.

Come posso pagare l’affitto con il reddito di inclusione?

Per pagare l’affitto con ADI è dunque sufficiente recarsi presso un Ufficio Postale ed effettuare un bonifico SEPA o un postagiro diretto al proprietario dell’appartamento con il quale si è sottoscritto il contratto di locazione. Tale operazione può infatti essere solo ed esclusivamente destinata esclusivamente al locatore (o nel caso in cui si abbia un mutuo, all’intermediario che lo ha concesso). Quindi, senza lasciare spazio a possibili fraintendimenti, recarsi presso un Ufficio Postale e utilizzare la carta ADI per un bonifico SEPA o un postagiro rappresenta l’unica modalità consentita per adempiere a questa esigenza. 

Contributi e agevolazioni

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Effettuare un bonifico o un postagiro con il reddito di inclusione per il pagamento dell’affitto comporta costi minimi, che vengono addebitati direttamente sulla carta ADI e sono:

  • Bonifico SEPA: 1 euro
  • Postagiro: 0,50 euro.

Sono costi che consentono di gestire l’operazione in modo economico.

Quanto posso pagare l’affitto con carta ADI?

Il contributo ADI per l’affitto è di un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto dal contratto di affitto come dichiarato ai fini ISEE, fino a un massimo di 3.360 euro annui ovvero 280 euro mensili (1.800 euro annui se il nucleo familiare è composto interamente da persone di età pari o superiore a 67 anni e/o in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza). Questa somma è vincolata appunto all’affitto e non può essere utilizzata per altri scopi.

Come fare un bonifico con carta ADI?

Per effettuare un bonifico SEPA con la carta ADI e pagare dunque il canone mensile concordato nel contratto di locazione è sufficiente andare in un ufficio delle Poste Italiane e fornire le coordinate all’operatore di turno. Non è possibile effettuare bonifici in autonomia tramite l’home banking o altre piattaforme digitali, quella di recarsi alle Poste è l’unica soluzione consentita: è una restrizione dovuta infatti al blocco implementato sulla carta ADI che limita le operazioni finanziarie per evitare utilizzi impropri della stessa. Questo sistema è stato concepito per garantire che le somme vengano utilizzate esclusivamente per scopi essenziali, come appunto il pagamento dell’affitto.

Carta di inclusione: pagare l’affitto in contanti è possibile?

L’importo mensile dell’assegno ADI comprende una quota specifica riservata al pagamento dell’affitto, e questa somma è vincolata e non può essere utilizzata per altri scopi. Per rispettare questo vincolo, l’affitto deve essere pagato esclusivamente tramite i metodi consentiti, ovvero bonifico SEPA o Postagiro: non è possibile quindi prelevare la quota del canone in contanti per pagare il locatore, poiché ciò comprometterebbe la tracciabilità dell’operazione. Al di là del reddito di inclusione, è possibile pagare l’affitto in contanti solo in specifici casi.

Contributo affitto ADI e contributo affitto comunale sono compatibili?

No, i percettori ADI non possono fruire del contributo affitto comunale perché i due contributi non sono compatibili. Infatti chi percepisce già il contributo comunale per l’affitto non può avere diritto anche al contributo previsto dall’assegno di inclusione e viceversa.

Come si può usare la carta di inclusione (ADI) e cosa è vietato

Sono diverte le operazioni consentite con la carta ADI, che può essere utilizzata per pagare beni di prima necessità, effettuare bonifici o postagiri per il pagamento dell’affitto ma anche della rata del mutuo, per pagare le utenze domestiche e anche per prelevare in contanti entro i limiti consentiti (100€ mensili incrementabili in base alla scala di equivalenza legata al numero di componenti del nucleo familiare). Al contempo, la carta ADI non può essere usata per acquistare determinate categorie di beni o servizi. Tra gli acquisti vietati rientrano:

  • Giochi d’azzardo e lotterie
  • Sigarette, anche elettroniche, e derivati del tabacco
  • Alcolici
  • Armi e munizioni
  • Materiale pornografico e beni per adulti
  • Articoli di lusso, come gioielli e pellicce
  • Servizi finanziari, assicurativi o di trasferimento di denaro
  • Acquisti presso gallerie d’arte o club privati.

È inoltre vietato l’utilizzo della Carta ADI all’estero e per gli acquisti on-line o mediante servizi di direct marketing. C’è infatti nella carta un sistema di codici specifici (chiamati Merchant Category Codes) che impedirebbero la transazione al momento del pagamento.

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In qualsiasi momento, è possibile controllare il saldo e i movimenti della carta ADI tramite i canali di Poste Italiane, in modo tale da poter agevolmente monitorare le spese e assicurarsi che le somme siano utilizzate in modo conforme ai requisiti previsti dalla normativa.



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