«Stiamo dando il massimo per rinforzare la Reggiana. Nel girone di ritorno 21 punti non bastano…»

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Il presidente Carmelo Salerno torna a prendere la parola dopo dopo diversi mesi affrontando molti argomenti che spaziano dal mercato, passando per il futuro della società (QUI la seconda parte dell’intervista) fino alla sanzione inflitta al club dopo Reggiana-Bari e alle difficoltà riscontrate nella gestione del Settore Giovanile (QUI la terza parte). In questa prima parte mettiamo in evidenzia quanto affermato da Salerno in merito al mercato e all’andamento della squadra di Viali in Serie B.

«Sul mercato abbiamo preso Sosa e Kumi: per queste operazioni dobbiamo ringraziare Sassuolo e Bologna – ha precisato il presidente presso la sede del club davanti ai rappresentanti della stampa – Dico questo perché, come vi ha spiegato il direttore sportivo nelle interviste che ha fatto, noi prima delle entrate dobbiamo fare diverse uscite e queste due operazioni le abbiamo fatte grazie alla collaborazione di queste due società».

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È un bel segnale che avete dato ai tifosi: prendere dei giocatori in due ruoli dove la Reggiana si sentiva numericamente scadente…
«Noi siamo consapevoli di essere carenti in due o tre ruoli. Adesso forse due li abbiamo coperti, forse ci manca ancora da coprire un altro ruolo. Quindi siamo consapevoli di questo e siamo consapevoli che dobbiamo rispettare dei parametri economici: la società e il direttore sportivo stanno facendo tutti gli sforzi possibili per poter raggiungere gli obiettivi, anche con l’aiuto anche di altre squadre, per rinforzare la Reggiana. Una squadra che io ritengo già forte».

Il trasferimento di Okwonkwo al Cittadella rischia di saltare?
«Lui è ancora qui con noi, ma non è un problema del giocatore che non vuole andare bensì dell’accordo tra Bologna e Cittadella che non è ancora stato trovato. Noi abbiamo dato la disponibilità a liberarlo e lui a partire, aspettiamo le altre due società coinvolte».

Kabashi è destinato a partire?
«Noi noi non abbiamo fatto nomi su chi deve partite. Il mister in una riunione della settimana scorsa ci ha detto i giocatori indispensabili per lui e quelli che non sono indispensabili. Quelli che non sono indispensabili possono partire. Il mister vuole una rosa molto ristretta. Lui, come vi ha detto anche in conferenza stampa, vuole allenare i giocatori 11 contro 11 e non vuole alternarli. Questa cosa è stata detta e lui l’ha comunicata ai calciatori perché vuole aumentare il livello degli allenamenti. Quindi quei giocatori che cercano un contratto nuovo o a cui non piace questo modo di allenarsi, se chiederanno di essere ceduti non saranno certamente fermati».

Se non si dovesse trovare la possibilità di cederli cosa succederà?
«Non verranno messi fuori rosa. Innanzitutto è un danno economico per la società, poi non possiamo costringere ad andare via nessuno, anche perché non ci siamo riusciti fino adesso. Il gruppo si allenerà con queste modalità, 11 contro 11, gli altri si alleneranno a parte. Io spero che non restino degli esuberi perché è un peccato, sia per il calciatore, perché un atleta deve andare a giocare in qualsiasi categoria, e per noi visto che è un danno economico».

C’è interesse concreto per un attaccante?
«Se va via Okwonkwo ne abbiamo ancora tre di centravanti e non possiamo aggiungere un altro. Ci manca un centravanti, ma non stiamo parlando di attaccanti in generale, perché di mezze punte ne abbiamo a sufficienza. Io considero Gondo un giocatore fondamentale, Vido è bravissimo e Pettinari quando si è reso disponibile ha fatto il suoi lavoro: se non va via nessuno di loro è difficile aggiungere un altro giocatore. Non possiamo permetterci di aggiungere un altro attaccante a livello economico e tecnico: se aggiungessimo un attaccante, dovremmo escludere qualcuno di questi tre, e non vogliamo farlo».

Ci sono stati incontri con attaccanti importanti? 
«Il direttore Pizzimenti ha parlato con diversi attaccanti, e tutti hanno dato la disponibilità a venire a Reggio. I nomi sono quelli che vedete sui giornali, ma ce ne sono anche altri. Tuttavia, non possiamo aggiungere calciatori senza fare delle uscite».

Ha rimpianti o soddisfazioni di queste prime 21 partite di campionato?
«Oggi parlerò alla squadra e dirò che secondo me abbiamo fatto un ottimo girone di andata. Sono orgoglioso di loro, non tanto per i 21 punti che abbiamo fatto, perché sono pochi per salvarci, ma dirò che sono orgoglioso di loro perché abbiamo iniziato un percorso nuovo. Squadra nuova, allenatore nuovo, direttore sportivo nuovo, e io mi ricordo la diffidenza generale che c’era in estate nell’ambiente di Reggio Emilia, tra di voi, tra di noi, dappertutto. E quindi questa diffidenza è stata superata. Certamente abbiamo fatto un percorso di alti e bassi, è stato necessario del tempo per amalgamare la squadra e i metodi del mister e i metodi anche del direttore sportivo, che erano diversi da quelli di Goretti. Noi diamo sempre tutto per scontato, ma non lo era. Quindi quando ho detto “Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto, anche se 21 punti sono pochi”, io ci credo davvero. Il mister ha fatto un grandissimo lavoro, perché con tutti gli alti e bassi, con tutti gli esperimenti che ha fatto, finalmente ha trovato la quadra. E il direttore sportivo ha fatto un grandissimo lavoro che non si è visto da fuori, perché lui non esterna quello che fa, ma noi lo sappiamo. Anche la società ha fatto un grandissimo lavoro, nonostante gli alti e bassi. Dirò alla squadra che, visto quello che hanno fatto loro contro Cremonese, Brescia, Sampdoria, Frosinone, Mantova e Bari, possono vincere con tutti. Se superiamo quegli alti e bassi ci salviamo, ci salviamo bene. Quindi dobbiamo fare più di 21 punti nel girone di ritorno, perché non bastano…».

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