L’ordine delle cose: Le Corbusier, artista e architetto, si racconta a Berna – Mondo

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Le Corbusier (Charles-Edouard Jeanneret), Poème de l’angle droit (Portfolio, leave 17), 1955 Lithograph, 49 x 32 cm, Fondation Le Corbusier, Paris © 2025, FLC/ProLitteris, Zurich

Mondo – Ridisegnare il mondo con una creatività sfrenata organizzandolo secondo una nuova idea di architettura funzionale ed estetica, esplorando il colore e la forma, la composizione e dello spazio e le fonti che confluiscono nel processo, dagli oggetti trovati sulla spiaggia all’architettura dell’antichità.
La visione di Le Corbusier va in scena al Museo Paul Klee di Berna che, in occasione del suo ventesimo anniversario, inaugura un’agenda ricca di mostre speciali.
Attesa dall’8 febbraio al 22 giugno, l’esposizione sarà dedicata al processo di lavoro dell’artista, architetto, designer e urbanista svizzero-francese. Il pensiero di Le Corbusier sarà il fulcro del percorso intitolato Le Corbusier. L’ordine delle cose, una panoramica completa dell’intera produzione esaminata da una prospettiva artistica che include oggetti iconici e opere finora rimaste in gran parte sconosciute.
“Essere moderni non è una moda, bensì uno stato” era uno dei motti di Charles-Édouard Jeanneret, in arte Le Corbusier, tra i protagonisti più influenti del modernismo internazionale, molte delle cui opere sono scritte dal 2016 nella lista del patrimonio culturale mondiale dell’UNESCO. Le sue visioni radicali, combinate con i principi classici dell’estetica, come la sezione aurea, lo hanno indotto a progettare un nuovo ambiente abitativo finalizzato a migliorare la qualità di vita delle persone sfruttando le nuove possibilità del progresso tecnico.


Le Corbusier (Charles-Edouard Jeanneret), Chitarra verticale, (prima versione), 1920 circa, Olio su tela, 84.5 x 104 cm, Fondation Le Corbusier, Paris © 2025, FLC/ProLitteris, Zurich

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Proprio su questo processo tecnico e sul suo lavoro dell’architetto, inteso come come un “laboratorio di ricerca paziente” che impone un’attività continua di “osservazione-scoperta-invenzione-creazione” del progetto, è incentrata la mostra di Berna.
Per tutta la vita Le Corbusier ha concepito il disegno come un modo centrale per sviluppare nuove idee. La mostra include pertanto numerosi disegni e schizzi, valorizzando anche quelle fonti che confluiscono nel processo di progettazione, dagli oggetti trovati sulla spiaggia all’architettura dell’antichità. La mostra approfondisce anche il concetto di “ordine”, centrale nel pensiero di Le Corbusier. Secondo l’architetto, infatti, solo attraverso l’ordine l’umanità avrebbe potuto svilupparsi spiritualmente e liberarsi dagli umori della natura, dal caso e dalla casualità. In architettura il principio di ordine si basa innanzitutto sul desiderio di portare forme e colori, luce e spazio in una relazione armonica tra loro. E per Le Corbusier progettare significava “ordinare” le cose.

Organizzata tematicamente e cronologicamente, la mostra segue tre quindi assi: arte, architettura e ricerca. Se la sezione dedicata all’arte si focalizza sullo sviluppo artistico di Le Corbusier, dagli studi sulla natura al paesaggio e all’architettura, dai dipinti astratti e colorati alle sorprendenti sculture e ai collage, l’apprfondimento sull’architettura si concentra sulla pratica progettuale di Le Corbusier, tra schizzi e disegni, progetti e visioni.
In mostra sono presenti progetti originali per progetti famosi come l’Unité d’Habitation a Marsiglia (1945-1952), la città di Chandigarh in India (1950-1965) e la Cappella di Notre-Dame-Du-Haut a Ronchamp (1950-1955). Gli innovativi schizzi dall’aspetto quasi cinematografico per le ville moderniste di Le Corbusier degli anni ’20 invitano gli spettatori a una “promenade architecturale” (‘passeggiata architettonica’), mentre il pubblico apprezzerà anche le numerose fotografie di Richard Pare che mostrano gli schizzi architettonici in relazione all’architettura costruita.


Le Corbusier (Charles-Edouard Jeanneret), Unité d’Habitation Marseille, n. d. Wooden, model 111 × 101 × 48 cm, Fondation Le Corbusier, Paris © 2025, FLC/ProLitteris, Zurich

Fulcro del percorso è la sezione dedicata alla ricerca. Seguendo l’idea di “Atelier de la recherche patiente” (‘Studio di ricerca paziente’), il pubblico ha modo di entrare nella vita lavorativa quotidiana di Le Corbusier, che divideva la sua attività tra due studi parigini: lo studio di architettura in Rue de Sèvres e quello artistico in Rue Nungesser et Coli. Il Museo Paul Klee espone per la prima volta in Svizzera anche la collezione di cartoline, occasione che ci permette di immergerci nell’unicità del cosmo pittorico dell’artista-architetto. I visitatori potranno apprezzare anche libri e disegni, risultato dei viaggi internazionali e delle conferenze, che provano l’appassionata comunicazione di idee moderniste.
Non manca un approfondimento sulla carriera di Le Corbusier e sui tanto controversi rapporti con la politica, ma anche sull’eredità storica e gli atteggiamenti ideologici.



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