Il nostro ufficio studi ha elaborato un’indagine relativa alle previsioni della stagione turistica invernale nelle province di Modena e Reggio Emilia.
Il turismo invernale a Modena
A novembre 2024, dato più aggiornato disponibile, le imprese del settore dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici della provincia di Modena prevedono di effettuare nei prossimi 3 mesi 2.330 assunzioni, segnando un +23,9% di assunzioni previste rispetto al trimestre che va da novembre 2019 a gennaio 2020 e un +1,7% rispetto rispetto al periodo che va da novembre 2023 a gennaio 2024. In particolare, per esercenti e addetti nelle attività di ristorazione a novembre 2024 sono previste 800 assunzioni nelle imprese della provincia modenese, di cui quasi una su due (precisamente il 48,1%) difficile da reperire.
Analizzando più nel dettaglio i numeri contenuti nello studio, i mesi invernali di gennaio, febbraio, marzo e dicembre incidono per il 30,3% delle presenze turistiche (ossia dei pernottamenti) in provincia di Modena nell’intero anno.
Nell’ultima stagione invernale di cui si dispongono dati sul turismo, ossia da dicembre 2023 a marzo 2024, si sono registrate quasi 519 mila presenze nel territorio provinciale, il 75,1% di questi pernotti dovuto a turisti italiani: un aumento tendenziale di 31 mila presenze rispetto alla stagione invernale precedente che corrisponde a un +6,3%.
La dinamica dell’ultimo anno è trainata dai pernotti di turisti provenienti da paesi esteri che segnano un +15,1% nel modenese mentre il turismo domestico registra un +3,7%. Rispetto ai dati della stagione invernale 2018-2019 (periodo privo di qualsiasi effetto da Covid), Modena recupera i livelli pre pandemia con un +2,8% dovuto principalmente alla presenza di turisti stranieri.
Meta privilegiata per le vacanze invernali è la montagna e volgendo l’attenzione all’Appennino si può osservare che durante l’ultima stagione invernale da dicembre 2023 a marzo 2024 i comuni montani del modenese hanno visto un calo del numero di pernottamenti rispetto all’inverno precedente dell’8,6%, dovuto essenzialmente alla mancanza di nevicate che hanno compromesso buona parte della stagione sciistica.
Il turismo invernale a Reggio Emilia
Sempre a novembre 2024, le imprese del settore dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici della provincia di Reggio Emilia prevedono di effettuare nei prossimi 3 mesi 1.890 assunzioni, segnando un +11,2% di assunzioni previste rispetto al trimestre che va da novembre 2019 a gennaio 2020 e un +1,1% rispetto al periodo che va da novembre 2023 a gennaio 2024. In particolare, per esercenti e addetti nelle attività di ristorazione a novembre 2024 sono previste 620 assunzioni nelle imprese della provincia reggiana, di cui quasi una su due (precisamente il 44,1%) difficile da reperire.
Analizzando più nel dettaglio i numeri contenuti nello studio, i mesi invernali di gennaio, febbraio, marzo e dicembre incidono per il 27,9% delle presenze turistiche (ossia dei pernottamenti) in provincia di Reggio Emilia nell’intero anno.
Nell’ultima stagione invernale di cui si dispongono dati sul turismo, ossia da dicembre 2023 a marzo 2024, si sono registrate quasi 207 mila presenze nel territorio provinciale, il 75,8% di questi pernotti dovuto a turisti italiani: un calo tendenziale di 9 mila presenze rispetto alla stagione invernale precedente che corrisponde a un -4,4%.
La dinamica dell’ultimo anno è determinata dal calo del turismo domestico (-6,4%), mentre crescono i pernotti di turisti provenienti da paesi esteri che segnano un +2,5%. Rispetto ai dati della stagione invernale 2018-2019 (periodo privo di qualsiasi effetto da Covid), Reggio Emilia non recupera i livelli pre pandemia, registrando un -12,5%, calo che rimane più accentuato tra i pernottamenti da parte di turisti italiani (-13,6% contro il -9% di turisti stranieri).
Meta privilegiata per le vacanze invernali è la montagna e volgendo l’attenzione all’Appennino si può osservare che durante l’ultima stagione invernale da dicembre 2023 a marzo 2024 i comuni montani del reggiano hanno visto un calo del numero di pernottamenti rispetto all’inverno precedente del 27,6%, dovuto essenzialmente alla mancanza di nevicate che hanno compromesso buona parte della stagione sciistica.
Federica Marcacci, presidente della categoria Turismo della nostra associazione, afferma:
Sono numeri ben auguranti e quest’anno l’auspicio è che il meteo sia favorevole per una stagione invernale florida. Ovviamente è necessario strutturare la propria offerta di servizi in modo che non dipenda esclusivamente dalla stagionalità e dalle condizioni meteorologiche, ma che garantisca un afflusso di turisti che possono così godere delle opportunità che il territorio sa garantire a 360 gradi, dalla gastronomia alle escursioni, dagli eventi culturali alle attività benessere. È importante poi sensibilizzare, soprattutto i giovani, all’introduzione di percorsi lavorativi in quei settori che sanno tramandare la storia e la cultura dei luoghi locali. Puntiamo anche a sostenere le imprese con percorsi di formazione mirati per affrontare le sfide del mercato riducendo il gap di reperibilità delle figure professionali richieste.
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