Il calendario elettorale mondiale del 2024

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Com’è tradizione di questa rubrica, iniziamo il nuovo anno con uno sguardo agli appuntamenti elettorali internazionali più importanti dell’anno. Dopo il 2024, quello che è stato il “super” anno elettorale, il 2025 si avvia ad essere un anno elettoralmente più “tranquillo”, che tuttavia prevede alcuni appuntamenti elettorali decisamente importanti ad esempio in Australia, Bolivia, Canada, Cile, Corea del Sud, Germania, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania e altri paesi.

La politica interna e internazionale nel 2025 sarà in gran parte dominata da profonde incertezze sull’economica e sulle prospettive future di pace e prosperità globale.  Il ritorno di Donald Trump alla presidenza americana avrà ripercussioni in tutto il mondo. La sua imprevedibilità, le sue politiche controverse e il suo appello al populismo avranno conseguenze al momento difficili da immaginare che aumenteranno il senso di insicurezza globale .

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Alcune di queste elezioni hanno conclusioni scontate. Ad esempio le elezioni presidenziali in Bielorussia saranno poco più che una formale riconferma del potere assoluto di Alexander Lukashenko, che va avanti dal oltre 30 anni. Ma in molti, se non nella maggior parte dei paesi destinati alle elezioni nel 2025, il risultato resta incerto. In alcuni casi i risultati avranno conseguenze non solo per il paese in questione ma anche per i paesi confinanti, e in almeno un caso, cioè le elezioni parlamentari in Germania, i risultati potrebbero avere conseguenze per il futuro dell’Unione Europea.

Le elezioni tedesche sono probabilmente, l’evento di maggiore interesse per aziende, investitori e governi stranieri, con i partiti della coalizione di centrosinistra (Socialdemocratici, Verdi e Liberali) del cancelliere Olaf Scholz destinati ad una sconfitta pressoché certa, che comporterà un ritorno al potere dei cristiano-democratici della CDU.  Ma la vera posta in gioco di queste elezioni non sarà tanto la scontata l’alternanza di governo tra centrosinistra e centrodestra, quanto il risultato che avrà l’estrema destra di AfD, destinata a diventare il secondo partito del paese e che gode dell’appoggio di Elon Musk, quello che ad oggi sembra essere è l’uomo più ricco e potente del mondo.

In Australia, il primo ministro laburista Anthony Albanese cercherà di rimanere al potere per un secondo mandato in una lotta serrata con la coalizione di centrodestra che gode della pesante campagna antigovernativa portata avanti dai media di Rupert Murdoch.  In Canada, Justin Trudeau, dopo quasi un decennio in carica, si appresta a lasciare la carica di primo ministro in elezioni che vedranno probabilmente il trionfo dei conservatori di Pierre Piolievre.  

La recente, improvvisa e drammatica imposizione della legge marziale in Corea del Sud illustra quanto rapidamente le dinamiche politiche possano sfuggire al controllo. Quello sudcoreano è un caso esemplare di come il mix tra polarizzazione politica e le tendenze autoritarie  possano rapidamente minare la democrazia. L’impeachment del presidente Yoon porterà probabilmente a nuove elezioni presidenziali nella prima metà dell’anno.

L’economia avrà un ruolo dominante nelle elezioni che si terranno quest’anno.  Il Fondo Monetario Internazionale prevede una crescita economica “stabile ma deludente” nel 2025. Ma anche condizioni economiche stabili generano ricadute politiche se non soddisfano le aspettative dei cittadini, come si è visto nelle recenti elezioni in negli USA.  Durante la campagna elettorale presidenziale degli Stati Uniti, Trump ha tratto vantaggio dal fatto che molti americani si sentivano insicuri e credevano che il paese fosse in recessione, anche se l’economia cresceva, l’inflazione stava diminuendo e la disoccupazione rimaneva bassa. Lo stesso fenomeno si è verificato in altre elezioni tenutesi nel 2024. Questa differenza tra percezione ed economia reale potrebbe condizionare anche varie elezioni di quest’anno.

Una delle principali  preoccupazione riguarda le guerre commerciali e il protezionismo, le armi  che Trump intende sfoderare nella sua battaglia contro la Cina ma che colpiranno inevitabilmente sia i paesi occidentali alleati degli USA che i paesi in via di sviluppo. Sebbene gli economisti concordino sul fatto che i dazi aumenteranno il prezzo dei prodotti e, in ultima analisi, causeranno la perdita di posti di lavoro, poiché i consumatori avranno un potere d’acquisto inferiore, Trump li considera come un modo per proteggere i posti di lavoro negli USA e dimostrare determinazione agli elettori .

Oltre all’economia un’altra ombra grava sulle elezioni del 2025, in particolare la sfida lanciata ad Elon Musk alle democrazie liberali occidentali, con l’appoggio nei confronti di partiti di destra ed estrema desta con tendenze autoritarie, che si aggiunge alle interferenze sempre più pesanti della Russia nelle elezioni europee.  Oltre a quelle tedesche ci saranno altre elezioni, come quelle presidenziali in Romania o quelle parlamentari in Norvegia e Repubblica Ceca che mostreranno quanto forte sia diventata l’estrema destra nel panorama politico europeo.

Altra tematica delle campagne elettorali  saranno le guerre in corso in particolare in Ucraina e Gaza, a cui Trump ha affermato di voler porre velocemente fine senza dare tuttavia nessun dettaglio. Trump tuttavia ha una posizione fortemente isolazionista, secondo cui  gli USA non dovrebbero essere coinvolti in conflitti in altri paesi, il che significa ad esempio fare pesanti concessioni a Putin per ottenere la pace in Ucraina e porre fine ai combattimenti,  legittimando di fatto la sua azione militare. 

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Per quanto riguarda  il Medio Oriente, esso rimarrà una zona “calda” a causa della presenta di conflitti multipli, regimi autoritari e divisioni etniche e religiose, con una presenza sempre più debole degli USA che saranno in parte sostituiti da altre potenze regionali, come ad esempio la Turchia. Quello che è successo in Siria, con la caduta del dittatore  Bashar al-Assad non è che l’ultimo sconvolgimento nella regione. Il 2025 ci dirà se il crollo del suo regime porterà ad un paese stabile o ad un aumento dell’instabilità nella regione. 

Quelle che seguono sono le venti elezioni da tenere d’occhio nel 2025. Al termine di questo articolo troverete il calendario completo delle elezioni di quest’anno. Nella maggior parte dei casi, sappiamo quando gli elettori si recheranno alle urne. Ma in alcuni casi le date precise restano da stabilire. E l’elenco delle elezioni del 2025 potrebbe continuare a crescere se in altri paesi fossero indette elezioni anticipate. Ad esempio non è escluso che l’instabilità politica in Francia porti a nuove elezioni parlamentari se non addirittura ad elezioni presidenziali anticipate. Elezioni anticipate potrebbero tenersi pure in Bulgaria (le ottave negli ultimi 4 anni). E ovviamente ci saranno, come negli anni passati, anche imprevisti e sorprendenti cambi di governo, a causa di manovre parlamentari, rivolte popolari o veri e propri colpi di stato. 

 

Nelle pagine seguenti continua la panoramica sulle elezioni più interessanti dell’anno e, a seguire, il calendario elettorale completo .

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