Il partito tedesco di ultra-destra Alternative für Deutschland (AfD), capitanato da Alice Weidel, ha di recente distribuito biglietti aerei falsi destinati a “immigrati irregolari“, alle porte delle elezioni federali Tedesche.
La questione migratoria è oggi al centro delle elezioni politiche in Europa e ciò che di recente è avvenuto in Germania è sintomo di una tensione polarizzata che i partiti di destra tentano di cavalcare per aumentare il consenso, che, proprio come quest’avvenimento ci permette di rilevare, oscilla anche e forse, soprattutto, attraverso approcci profondamente crudeli e umilianti.
La migrazione: il motore di consenso delle destre
Si tratta di una politica senza scrupoli e populista: è già stato ampliamente discusso il ruolo predominante che le politiche populiste sono riuscite ad ottenere negli ultimi anni all’interno dei nostri parlamenti.
I biglietti, più di 30.000, hanno come data di partenza fissata il 23 febbraio 2025 e sono stati inviati a persone che, secondo il giudizio del partito, sarebbero dovuti partire dal paese a causa della loro condizione. La data, simbolica, è volta a rappresentare l’immagine di una Germania che si sta “liberando” di coloro che sono visti come un “peso” per la società.
Ed è proprio la paura di perdere la sicurezza di questi “valori”, peraltro già caduti, che spinge le masse verso questo modello di destra: è noto come proprio nei momenti in cui ci si trova più vicini ad un cambiamento che i partiti conservatori ottengono vastissimi consensi. L’immigrazione e dunque, un cambio di paradigma rispetto a quello eurocentrico, scuote le fondamenta dei nostri paesi caratterizzati da un nazionalismo e il razzismo intrinseco, oltre ad un gigantesco e generale complesso di superiorità.
L’Alternative für Deutschland (AfD)
L’Alternative für Deutschland (AfD) nasce nel 2013 come partito euroscettico, critico nei confronti dell’euro e delle politiche di salvataggio finanziario. Dal 2015, dopo la politica d’accoglienza della ex-cancelliera Angela Merkel, e soprattutto con la decisione di accogliere nello stesso anno i rifugiati siriani, il partito ha preso una piega decisamente più estremista ed è diventato il punto di riferimento per chi si oppone a politiche migratorie liberali.
Entra per la prima volta nel Bundestag, il parlamento federale tedesco, nel 2017 con il 12,6% dei voti e come forza principale della destra radicale. Negli ultimi anni ha subito una leggera flessione nei consensi, ma rimane una forza politica estremamente rilevante, sostenendo una retorica anti-immigrazione e fortemente nazionalista. Nelle ultime elezioni europee ha ottenuto il 15,90% dei consensi.
Le destre fanno pinkwashing? Le donne al comando delle destre Europee
Alice Weidel, leader di AfD, Maire Le Pen, Giorgia Meloni e Katalin Novák , sono tutte importanti figure politiche femminili alla guida di partiti di ultra-destra. Effettivamente, dopo gli anni della destra neo-liberista, sono state proprio loro a dare un nuovo volto alle destre estremiste europee: fresco, nuovo, e quasi rivoluzionario.
L’ascesa di donne in questi luoghi della politica può essere interpretata come una modernizzazione e un rinnovamento delle tradizionali strutture patriarcali della destra, ma la realtà è assai più triste; le destre hanno avviato ciclo di forti cambiamenti interni e introdotto volti più appetibili proprio per ottenere un maggior numero di consensi: non bastavano più i voti degli uomini tradizionalmente di destra; con questa mossa in tutta Europa hanno guadagnato consenso anche tra un elettorato più giovane e anti-establishment. La presenza femminile è un fenomeno che ha portato queste organizzazione politiche a presentarsi più “pulite” e “inclusive” rispetto ai classici partiti di destra rappresentati dal tipico uomo forte.
Tuttavia, l’ascesa di una politica di destra capitanata da donne non si traduce in un miglioramento delle politiche sociali femminili: è stato spesso promosso e condiviso un modello di empowering mai completo e che decostruisse effettivamente il sistema patriarcale. In questi casi si tratta, come fu il caso di Margaret Thatcher, di donne che non fanno gli interessi emancipatori delle altre donne, ma continuano a proporre un ordine che socializza la donna in primis come madre, e poi come soggetto sociale, politico ed economico.
Un ordine misogino, che favorisce gli uomini e chi si comporta come tale.
Azzurra Rachelli
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