Veneto, Lega pronta a correre da sola alle Regionali. Candidato il sindaco di Treviso Conte, lista Zaia traino della coalizione. Esclusivo

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Nella Lega citano sondaggi usciti sulla stampa locale che danno questa sorta di coalizione a sostegno del sindaco Conte almeno al 35% e in grado di battere sia il Centrosinistra sia il resto del Centrodestra


“Per noi il Veneto è la linea del Piave”, ha affermato qualche giorno fa ad Affaritaliani.it il capogruppo della Lega-Liga Veneta in Consiglio regionale Alberto Villanova. E da sottolineare che il Veneto è l’unica regione dove il Carroccio nella denominazione del gruppo in Consiglio ha denutrizione anche la seconda dicitura, quello storico Liga Veneta che è simbolo di federalismo e autonomia che richiama fortemente il referendum regionale del 22 ottobre 2017 quando molto più della metà dei veneti andò alle urne (circa due milioni di cittadini) con il sì oltre il 90% per chiedere al governo di Roma proprio l’autonomia in applicazione del Titolo V della Costituzione riformato, va sempre ricordato, dal Centrosinistra all’inizio degli anni 2000 per bloccare l’avanzata al Nord della Lega di Umberto Bossi.

D’altronde Luca Zaia è stato chiarissimi sul no di Fratelli d’Italia e Forza Italia al terzo mandato per i presidenti di regione: “Il divieto del terzo mandato è un’anomalia tutta nostra. Non perdo sonni ma se questo è mood allora deve valere per tutti. E’ inaccettabile dire che si bloccano i mandati ad amministratori eletti direttamente dal popolo perché altrimenti si creano centri di potere. Ed è stucchevole che la lezione venga da bocche che da 30 anni sono sfamate dal Parlamento”.

Ancora più esplicito il governatore: “E’ umano e comprensibile che ogni partito avvicinandosi alle elezioni accampi dei ‘desiderata’. Che FdI, o FI, chiedano di aver parte in questa partita non lo trovo un reato di lesa maestà ma si tratta di capire il punto di caduta. Penso che noi abbiamo governato bene, ma se non sono d’accordo ce lo dicano che non l’abbiamo fatto, ma allora le strade si separeranno“, ha detto Zaia, parlando della candidatura per le Regionali e del suo terzo mandato, a margine di un punto stampa organizzato a Venezia. “E’ impensabile che arrivi qualcuno inamidato, calato dall’alto e dica ‘sono io il candidato’. Questo creerebbe tensioni”, ha aggiunto.

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I veneti non scherzano e quando dicono una cosa la fanno. Gente concreta e pragmatica, abituata a lavorare anche 12 ore al giorno. “Noi non siamo come a Roma, qua non c’è nulla da trattare. Il candidato presidente della regione deve essere della Lega come ha anche detto il governatore Luca Zaia“, spiega ad Affaritaliani.it uno dei massimi dirigenti della Liga. E visto che ormai è impossibile che Fratelli d’Italia e Forza Italia cambino idea sul terzo mandato e considerata anche mancata sponda del Pd in chiave anti Vincenzo De Luca, il Carroccio Veneto sta lavorando seriamente all’ipotesi di correre da solo alle prossime elezioni regionali.

Non è una minaccia, ma una concreta possibilità”, spiegano le fonti della Liga. Se non ci sarà il candidato leghista del Centrodestra, con FdI e Giorgia Meloni intenzionati a far pesare il 37,5% ottenuto dal partito della premier alle Europee di giugno, insistendo quindi per esprimere il candidato, la Lega ha già pronto il suo nome e il suo schema per la corsa solitaria. Candidato governatore il popolare sindaco di Treviso Mario Conte (che anche lui nei giorni scorsi ha ipotizzato di andare al voto da soli) con una lista del candidato presidente e ovviamente anche la lista Zaia, che ormai esiste da moltissimi anni e con il nome dell’attuale governatore scritto a caratteri cubitali per attrarre elettori sarebbe a tutti gli effetti il traino della coalizione leghista. In questa lista ci sarebbero tutti i fedelissimi di Zaia il quale farebbe campagna elettorale praticamente porta a porta.

È chiaro che in aggiunta la lista ufficiale della Lega Salvini-Liga Veneta più una o due altre liste civiche autonomiste in rappresentanza probabilmente di alcune categorie com piccoli imprenditori, artigiani, partite Iva, piccoli agricoltori. Praticamente il tessuto socio-economico della regione. Non solo. Nella Lega citano sondaggi usciti sulla stampa locale che danno questa sorta di coalizione a sostegno del sindaco Conte almeno al 35% (con la lista Zaia da sola al 15 circa) e in grado di battere sia il Centrosinistra sia il resto del Centrodestra (FdI, Forza Italia e partiti minori) poco sotto quota 30%.

D’altronde il segretario federale Matteo Salvini sa che in Veneto non scherzano e son pronti a tutto. Il ministro e vicepremier leghista darà battaglia al tavolo nazionale con Meloni, Tajani e Lupi per strappare la ricandidatura di un leghista in Veneto, ma se così non fosse soprattutto per l’insistenza della premier che vuole la guida di una regione del Nord, a quel scatterebbe il piano corsa solitaria, avallato da tutto il Carroccio. Perché, appunto, “per la Lega il Veneto è la linea del Piave“.

Leggi anche/ Abedini-Sala, i dettagli dello scambio. Gli Usa hanno ottenuto tutti i dati dell’iraniano e solo allora hanno dato il via libera. Inside – Affaritaliani.it



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