‘Sì’ della Regione Lazio – Il Caffe

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Acea nel suo inceneritore potrà bruciare anche rifiuti speciali: ‘Sì’ della Regione.

La Regione Lazio ha dato il via libera alla possibilità per Acea, l’azienda municipalizzata di proprietà del Comune di Roma al 51%, di bruciare rifiuti anche speciali nell’inceneritore di San Vittore del Lazio, in provincia di Frosinone.

Quello di San Vittore è l’unico inceneritore al momento a guida Acea presente nel Lazio. Acea intende però rafforzare la sua presenza con un secondo impianto in programma a Santa Palomba.

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Il Comune di Roma e il sindaco che presenta il suo secondo inceneritore Acea, che dovrebbe sorgere in località Santa Palomba
Il Comune di Roma e il sindaco che presenta il suo secondo inceneritore Acea, che dovrebbe sorgere in località Santa Palomba

Tornando all’impianto già in funzione a San Vittore, i rifiuti speciali potranno, però, essere inceneriti solo nella quarta linea di incenerimento, ancora in corso di realizzazione. Questa permetterà il trattamento di rifiuti classificati con codice EER 191212, per l’appunto rifiuti speciali. Le restanti e prime tre linee continueranno a bruciare rifiuti ordinari.

Nell’inceneritore Acea anche rifiuti speciali

Il codice cer 19 12 12 corrisponde ad un tipo di rifiuto speciale. Più specificamente, fa riferimento a materiali e rifiuti della selezione di rifiuti non pericolosi. Questo include una varietà di materiali molto ampi tra i quali tipi particolari di plastiche e gomme.

Il via libera alla combustione, in realtà, risale al 2022, pronunciato durante la Giunta regionale Zingaretti. Ma questa precedente autorizzazione è stato ora ribadita anche da una recente autorizzazione regionale nel corso della quale è stata riesaminata, con alcune modifiche, l’autorizzazione generale che permette all’impianto di funzionare.

Doppio sì dalla Regione Lazio per l’inceneritore Acea

La decisione segna un passaggio cruciale per la gestione dei rifiuti nel Lazio, dove l’inceneritore è già attivo con tre linee impiantistiche autorizzate e funzionanti.

La quarta linea, già prevista ma non ancora costruita, è destinata a incrementare la capacità dell’impianto ad aumentare le categorie di rifiuti che già vengono incenerite al suo interno.

L’impianto – così spiega la Regione Lazio – dovrà rispettare i parametri tecnici e ambientali previsti dalle normative europee e nazionali per essere classificato come impianto di recupero energetico di tipo R1, e non solo come struttura di smaltimento.

Parametri di efficienza dell’Inceneritore

Per ottenere lo status di impianto di recupero R1, Acea Ambiente dovrà dimostrare di mantenere un coefficiente di efficienza energetica pari ad almeno 0,65 per la nuove linea e 0,6 per le linee già esistenti.

Questo coefficiente è fondamentale per garantire un’ottimale valorizzazione energetica dei rifiuti inceneriti. La conformità sarà verificata mediante monitoraggi semestrali, come prescritto dalla normativa ambientale.

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Rifiuti speciali e controllo delle emissioni

L’inserimento del codice EER 191212 consente la gestione di rifiuti derivanti dal trattamento meccanico-biologico, aumentando la ‘flessibilità operativa’ dell’inceneritore, si spera certo non a discapito della salute umana e dell’ambiente.

La Regione Lazio ha imposto rigide prescrizioni per garantire il controllo delle emissioni inquinanti e il rispetto delle migliori tecnologie disponibili (BAT) stabilite dalla normativa europea.

L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio (ARPA Lazio) avrà il compito di verificare periodicamente i dati sull’efficienza e sulle emissioni.

Iter burocratico e prescrizioni tecniche

Nonostante l’autorizzazione, Acea dovrà presentare ulteriore documentazione tecnica e un cronoprogramma dettagliato per la realizzazione della quarta linea.

Il rispetto dei coefficienti energetici e delle prescrizioni tecniche sarà vincolante per mantenere l’autorizzazione come impianto di recupero R1.

La decisione ha implicazioni rilevanti per la gestione dei rifiuti a livello regionale. Tuttavia, rimangono interrogativi sull’impatto ambientale e sulla sostenibilità a lungo termine del progetto.

Monitoraggi e trasparenza

La Regione Lazio ha richiesto controlli rigorosi e trasparenti per garantire che l’impianto operi nel rispetto delle normative ambientali e sanitarie.

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Il monitoraggio dei parametri energetici e delle emissioni sarà reso pubblico per assicurare un costante controllo da parte degli enti competenti e dei cittadini.


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