Prestiti, trasporto ferroviario e carburanti: le risposte del Governo alla Camera – Economia e Finanza

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(Teleborsa) – Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che “a settembre scorso i primi dieci gruppi bancari per totale dell’attivo di bilancio detenevano una quota del mercato nazionale dei prestiti alle piccole e medie imprese pari al 65%”. Rispondendo al question time alla Camera ad una interrogazione della Lega sull’accesso al credito delle PMI, il ministro ha aggiunto che “il rapporto tra l’ammontare dei prestiti e il totale attivo di bilancio, che ovviamente ricomprende altre voci oltre i prestiti, era mediamente pari al 9 % nel caso dei prestiti alle PMI a al 16% per il complesso dei prestiti alle imprese”.

In particolare, con l’eccezione del Trentino-Alto Adige, dove la quota di mercato dei primi dieci gruppi è minore rispetto alla media nazionale, sia per i prestiti alle PMI, sia per quelli al complesso delle imprese, la variabilità delle quote a livello regionale è relativamente contenuta: si passa dal 48,1 % del Friuli Venezia-Giulia all’82,5 % della Sardegna, con percentuali pari al 76,6 % della Liguria, al 70,3% della Lombardia e il 59,1% del Veneto.

Giorgetti ha poi spiegato che, nei mesi scorsi è proseguita la diminuzione dei prestiti alle imprese, ma ad un ritmo più basso e che “la diminuzione, peraltro, riflette ancora i consistenti rimborsi di finanziamenti in essere su cui incide anche il picco del periodo Covid”. Secondo l’indagine della Banca d’Italia “risulta che la domanda di credito si è mantenuta debole nel corso del 2024. Nello stesso periodo la restrizione dei criteri di offerta è andata attenuandosi”. Il ministro Giorgetti ha quindi ricordato che il Consiglio dei Ministri ieri ha approvato il disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese che, tra l’altro, reca misure volte a favorire la semplificazione per l’accesso al credito, soprattutto con la delega al Governo per il rilancio dei Confidi e lo sviluppo dello strumento del cosiddetto destocking che consentirà di poter cartolarizzare gli stock di beni mobili in magazzino”.

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A margine del question time Giorgetti ha affermato che per quel che riguarda un eventuale esercizio della golden power sull’offerta di Unicredit per Bpm “non si sta pensando a nessun decreto, stiamo aspettando che ci notifichino, se vogliono notificarla, l’operazione. Per ora non l’hanno fatto”.

il ministro per i Rapporti con il parlamento, Luca Ciriani, ha invece risposto ad un’interrogazione sui ritardi del trasporto ferroviario degli ultimi giorni. “I ritardi che si registrano sulle diverse tipologie di collegamento ferroviario si attestano su percentuali in linea con quelle degli ultimi anni. Il tasso di puntualità è, infatti, del 74% sulle Frecce, dell’82,6% sugli Intercity e dell’88,9% sui Regionali. Le ragioni dei ritardi sono riferite per circa il 34% all’affidabilità dell’infrastruttura e per circa il 25% al materiale rotabile. La restante quota trova origine in cause esterne al sistema ferroviario e nelle conseguenti ripercussioni sulla circolazione”. Il ministro ha fatto riferimento agli elementi pervenuti dal Gruppo Ferrovie dello Stato italiane. “Va quindi precisato – ha aggiunto – che non ci troviamo di fronte a problemi cronici, ma che vanno letti nel più ampio contesto di un sistema che ha visto intensificare significativamente gli interventi necessari alla manutenzione e al potenziamento della rete infrastrutturale e tecnologica, finanziati anche con risorse PNRR”.

Ciriani ha fatto sapere che “sono in corso approfondimenti per la rimodulazione e razionalizzazione dell’offerta da parte di RFI, d’intesa con le imprese ferroviarie, gli stakeholder di settore e l’Autorità di regolazione dei trasporti”.

Infine, il ministro Urso ha risposto in merito al presunto caro carburanti denunciato da alcune associazioni dei consumatori, Codacons in primis. “Nonostante uno scenario internazionale sempre piu’ negativo e le quotazioni del petrolio che hanno superato ad inizio anno gli 81 dollari al barile, siamo riusciti a contenere i prezzi dei carburanti e ad evitare impatti inflattivi”, ha affermato il ministro.

“Solo 14 distributori su oltre 19mila praticano prezzi superiori a 2,20 euro” mentre “appena 2 sulla rete autostradale hanno registrato prezzi superiori a 2,40 euro” e “quando emergono anomalie come queste il Ministero interviene tempestivamente. Nel caso specifico abbiamo trasmesso i dati alla Guardia di Finanza”, ha sottolineato il ministro. “Spero che le associazioni di consumatori facciano lo stesso – ha aggiunto – segnalando ai loro iscritti le anomalie di prezzo praticate dai singoli distributori, contribuendo così alla trasparenza e quindi alla corretta informazione. Piuttosto che diffondere erranee rappresentazioni che di fatto poi giustificano proprio chi ne approfitta”.



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