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CASO ENCI
Ad ottobre del 2023 una commissione ministeriale nominata nella direzione generale dello sviluppo rurale ha ispezionato l’ufficio centrale del libro genealogico gestito dall’Enci “all’esito della quale è stata confermata la conformità della struttura e delle attività svolte alla normativa vigente”. Lo ha dichiarato oggi (video) il Sottosegretario al Masaf, Luigi D’Eramo, rispondendo alle interrogazioni degli onorevoli Alessandro Caramiello (M5S) (testo) e Stefano Vaccari (PD) (testo), presentate dopo la puntatata di Report su presunte falsificazioni dei pedigree dei cani di razza e sul ruolo vigilante del Ministero dell’Agricoltura. Una verifica “recente“, quella citata dal Sottosegretario, “dalla quale emerge la mancata evidenza di problematiche che pongono a rischio la gestione del libro genealogico”. L’Enci, inoltre, ha messo in atto“diverse azioni correttive per superare situazioni di criticità”.
Nessun commissariamento– “La commissione ministeriale- ha aggiunto D’eramo- ha potuto constatare anche una evoluzione significativa del numero di controlli effettuati dall’Ente relativi alla ascendenza dei soggetti iscritti nel Libro genealogico. Pertanto, si conferma che ad oggi non sono emerse nuove ulteriori irregolarità o ragioni di maltenuta dei libri genealogici e dei registri delle razze tali da condurre il ministero a procedere alla nomina di un commissario per la gestione del libro genealogico”.
Il potere di vigilanza del Masaf- Il rappresentante del Masaf ha spiegato il ruolo del Ministero, al quale è consentito intervenire in via sostitutiva mediante la nomina di commissari ad acta laddove si verifichino fatti o eventi che ledono pongono in pericolo la corretta gestione il libro genealogico”. Periodicamente il Ministero svolge controlli mirati che effettua direttamente in loco e nel 2023, a seguito di alcune segnalazioni relativamente a talune criticità sulla tenuta del libro genealogico del cane di razza, il Masaf “ha provveduto alla relativa verifica in tale occasione le modalità di controllo previste dall’Enci sono risultate adeguate”.
Non compete al Dicastero ogni altra attività gestionale “ivi comprese le scelte relative all’impiego delle risorse economiche disponibili come pure la verifica circa i requisiti dei componenti degli organismi tecnici come i giudici ei presidenti di club”. Inoltre, il Masaf “non esercita alcun controllo di natura finanziaria contabile “su un patrimonio che è esclusivamente privato”. L’Enci ha ricordato D’Eramo “non beneficia da parte del ministero di pubbliche erogazioni a qualsiasi voglia titolo”.
Fra Enci e Masaf intercorre un rapporto di diritto pubblico “quindi eventuali comportamenti scorretti da parte dei soci attengono alla diretta responsabilità degli stessi in forza delle autodichiarazioni sottoscritte e sono assoggettati ai meccanismi di controllo privatistici definiti dall’Enci.
Il libro genealogico del cane di razza – Il Sottosegretario ha speigato che il Libro“ha natura fiduciaria e autodichiarativa”. L’emissione dei certificati genealogici “si fonda sulle dichiarazioni rese dagli allevatori per le quali questi ultimi si assumono la piena responsabilità”. Tuttavia l’Enci- al fine di accertare l’autenticità delle informazioni fornite ha previsto “un sistema di controllo finalizzato a scongiurare il rischio di falsità delle informazioni da inserire nel libro genealogico, in particolare diverse tipologie di controllo”. Le misure di controllo, che arrivano a comprendere l’obbligatorietà del deposito del campione biologico “sono risultate essere uno strumento tecnicamente appropriato e valido”. Pertanto,” le procedure adottate sono state ritenute idonee alle finalità di tale libro genealogico”- ha concluso Il Sottosegretario D’Eramo.
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