Cabinovia di Trieste e il finanziamento del governo: ecco tutti i dettagli

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito personale

Delibera veloce

 


La cabinovia di Trieste verrà ufficialmente finanziata dal governo. Il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini ha firmato il decreto che cancella l’opera dal piano di interventi del Pnrr e, contestualmente, stanzia 48,8 milioni di euro da fondi ministeriali all’impianto di risalita tra mare e Carso.

Il documento, appena pubblicato, è stato firmato il 23 dicembre scorso. I fondi sostitutivi saranno reperiti da una riprogrammazione di risorse precedentemente stanziate per il nuovo tram Sir 2 di Padova, che potrà invece beneficiare dei fondi Pnrr recuperati da una variazione del finanziamento per la metrotramvia 7 di Milano (che sarà ora in parte coperta dal governo), e appunto dalla cabinovia di Trieste.

Il decreto 334 del 2024 modifica dunque gli allegati 1 e 2 del decreto ministeriale 345 del 2023, e prende atto del parere espresso dell’Unità di Missione del Pnrr, che il 22 luglio scorso – come emerso da un carteggio interno pubblicato in esclusiva dal Piccolo – comunicava al Mit che «l’intervento non sarebbe più ammissibile ai fini del Pnrr», valutando negativamente l’impatto che la cabinovia avrà sul Bovedo.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Il progetto aveva infatti ottenuto parere negativo nella Valutazione di incidenza ambientale (Vinca) di II livello (propedeutica alla variante al Piano regolatore per la risalita sul bosco protetto), e positivo solo con le compensazioni poi recepite dalla Regione al III livello.

L’11 settembre il Mit comunicava quindi al Comune la necessità di «verificare la possibilità di finanziare l’intervento con risorse statali»: visto quel primo giudizio ambientale negativo, la funivia «non soddisfa i criteri di biodiversità» e non può più essere sostenuta dal Pnrr, che copriva l’opera con 48, 8 milioni sui 62 totali.

Per l’Europa la procedura si sarebbe dovuta fermare già allora, ma il governo ha continuato a sostenere Comune e Regione. A partire dal via libera del ministero dell’Ambiente, che ha permesso alla giunta comunale di completare la Vas (Valutazione ambientale strategica) e approntare la variante urbanistica “accesso nord”: il voto in Consiglio comunale è previsto per febbraio.

Il primo ottobre il Mit si era quindi impegnato a individuare risorse ministeriali alternative a quelle europee. Anche allora restavano restava l’incognita di capire come il governo Meloni avrebbe accordato 48,8 milioni all’impianto a fune di Trieste.

Fondi importanti in tempi di contrazione finanziaria, tanto più per un’opera che non più tardi del 18 dicembre scorso ha incassato due sentenze negative del Tar (che ha sospeso il rilascio delle concessioni della Regione, in attesa della modifica al Piano regolatore: il voto è previsto per febbraio) e sulla quale pendono ancora due ricorsi. Matteo Salvini aveva però allontanato ogni dubbio.

«I fondi sono già coperti», annunciava il 4 dicembre nella sua ultima venuta a Trieste. Annuncio che ora passa dalla parola ai fatti.

Il documento riprogramma tutta una serie di interventi già coperti dal Pnrr e mette in moto un giro di milioni con somma zero tra Trieste, Milano e Padova. La ripartizione funziona così: il finanziamento Pnrr da 48,8 milioni per la cabinovia viene cancellato, quello per il tratto della metrotranvia 7 tra Bausan e Villapizzone a Milano passa da 36 milioni a 14,3 milioni, visti i ritardi (attestati in una nota del Comune di Milano datata al 7 dicembre) nella realizzazione della piastra della stazione di Bovisa.

I 70,5 milioni così recuperati vengono ridestinati come ulteriori fondi Pnrr alla realizzazione della nuova linea tramviaria Sir 2 di Padova, già finanziata per 238 milioni dal Pnrr e per altri 97,1 da risorse complementari del Mit. Risorse che risultano ora in “eccesso” e che vengono spostate tra Milano e Trieste: 21,7 milioni per completare la linea Bausan-Villapizzone, e 48,8 milioni per costruire cabinovia Porto Vecchio-Opicina.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

A conti fatti né i fondi del Pnrr vengono “persi” (in quanto destinati a Padova), né – ribadisce il Comune – il governo spende un euro di più (poiché recupera quote già stanziate). Il decreto blinda la funivia, almeno dal punto di vista finanziario, svincolando l’iter dai più stringenti vincoli ambientali e temporali dell’Europa. L’iter della cabinovia va avanti e a pagarla sarà il governo. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link