Ventimila metalmeccanici umbri in sciopero, adesione oltre il 90% all’Ast

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Ha raggiunto un’adesione media dell’80%, in Umbria, lo sciopero di otto ore dei metalmeccanici proclamato da Fim, Fiom e Uilm regionali dopo l’interruzione della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro con Federmeccanica e Assistal. Lo riferiscono fonti della Cgil, secondo le quali in particolare in Arvedi Acciai Speciali Terni, principale azienda metalmeccanica umbra, l’adesione dei lavoratori alla mobilitazione è del 90%. Esclusa qualche funzione collaterale, l’attività di Ast si è dunque fermata, compresa la produzione. Adesione allo sciopero invece dell’85%, sempre secondo la Cgil, alla Forvia (ex Faurecia) di Terni e dell’80% alla Terex di Umbertide.

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Sindacati e lavoratori metalmeccanici compatti in piazza a Perugia, di fronte alla sede di Confindustria in via Palermo, dove hanno protestato per il blocco della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil chiedono che “Federmeccanica torni indietro rispetto alla loro posizione e riprenda il tavolo della trattativa affinché si possa dare una risposta ai 20mila metalmeccanici umbri e a 1 milione e mezzo di metalmeccanici in Italia”. L’ha detto in particolare Simone Liti, segretario generale Fim Cisl Umbria. “Sono oramai otto mesi che ci sono state le trattative con Federmeccanica e non si trova una soluzione per il rinnovo del contratto”.

Il segretario provinciale di Uilm Uil Perugia Daniele Brizi ha spiegato che i metalmeccanici chiedono “più salario, più garanzie in tema di sicurezza sull’ambiente di lavoro”.
L’auspicio “è che a partire dalla protesta di oggi la trattativa riprenda il suo percorso prendendo soprattutto spunto da quella che è la piattaforma che è stata inviata a Federmeccanica da Fim, Fiom e Uil e non dalla cosiddetta contro piattaforma che è stata fatta dalla parte datoriale”. “Chiediamo salario, riduzione dell’orario di lavoro per dare delle risposte anche alle aziende in crisi, in particolare dell’automotive e delle filiere ad essa collegate”, ha aggiunto Alessandro Rampiconi, segretario Fiom Terni e coordinatore regionale.

“Federmeccanica rispetto alle nostre richieste di aumento salariale e di riduzione dell’orario, ha fatto una controproposta sostanzialmente mantenendo il contratto che c’è.
Oggi c’è bisogno di un contratto che risponda in termini di salario e nuovi diritti ai lavoratori, Federmeccanica è un passo indietro rispetto a questa cosa, ha fatto una controproposta che per noi è irricevibile e che da questo punto di vista ha interrotto la trattativa nazionale e per questo anche i lavoratori in Umbria fanno uno sciopero nazionale che ha ripercussioni anche nella nostra regione”.



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