“Solidi, serve continuità”. In arrivo tecnologie avanzate per il pronto soccorso

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Ammontano a 14,3 milioni di euro le erogazioni della Fondazione Cassa dei Risparmi a beneficio del territorio, e quindi al tessuto delle associazioni di volontariato, all’assistenza sociale di minori, anziani e di altre fragilità, ma anche alla cultura – con le grandi mostre ma non solo – all’università e allo sviluppo economico del territorio. Il tutto mettendo a frutto un patrimonio finanziario di 540 milioni di euro a valori nominali, che diventano 730 milioni a valori di mercato attuali. Sul fronte del patrimonio, “siamo in attesa della luce verde per acquisire una piccola quota di azioni della Banca d’Italia”, aggiunge il segretario della Fondazione Andrea Severi.

“E’ un bene che si genera a partire dall’ ‘800 con la Cassa dei Risparmi e di cui ci sentiamo temporanei custodi”, spiega il presidente della Fondazione Maurizio Gardini. Una custodia che in questi anni, rimarca sempre Gardini, ha voluto dire anche una difesa dall’inflazione, dopo l’impennata del 2023. Gardini rivendica che “con le grandi mostre, e quest’anno arriveremo al ventesimo anno, siamo costruttori di cultura in una città che vent’anni fa non aveva quasi niente e non vanta la storia millenaria di Ravenna, alimentando una filiera che arricchisce la città”. Il tutto con un bilancio “in buona salute”, rivendica il presidente.

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Il rinnovo degli organi

Il 2025 sarà l’anno del rinnovo degli organi dirigenti della Fondazione. “Siamo in scadenza, ma non scadenti”, introduce il tema Gardini con una battuta. Al suo fianco il vicepresidente Gianfranco Brunelli. Essendo al primo mandato da parte del tandem Gardini-Brunelli c’è la disponibilità al proseguimento per un secondo. “Ci sarà un processo democratico, aperto al territorio, al termine del quale se ci verrà chiesto c’è una nostra disponibilità”, spiegano. Gardini e Brunelli però mettono un punto fermo: “Chi vorrebbe cambiare rispetto a quanto fatto sbaglia, perché la Fondazione è solida”.

Casa Romagna, cosa è successo all’osteria

La Fondazione è guidata da un’assemblea di cento membri, che dovranno definire 10 dei 20 componenti del Consiglio generale, mentre gli altri 10 sono scelti uno dal sindaco di Forlì, 3 dai comuni minori del territorio, 3 dalle associazioni, uno dall’università, uno dagli ordini professionali e uno dalla Camera di commercio. All’interno di quest’organo, quindi, verrà selezionato chi deve guidare la fondazione per il prossimo quadriennio. E se vale il detto calcistico “Squadra che vince non si cambia”, per il momento prevale un forte orientamento alla continuità per inizio giugno, quando la corsa alla presidenza arriverà alle battute finali.

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Sanità: tecnologie avanzate per il pronto soccorso 

Sul fronte della sanità il 2025 sarà l’anno di un investimento “molto straordinario e significativo nel reparto più fragile dell’ospedale, che è il pronto soccorso”, dice Gardini. “Si parla di strumentazione tecnologica avanzata presente solo in altre due città in Emilia-Romagna”, aggiunge Severi, precisando che per il taglio del nastro però bisognerà attendere il 2026 data la complessità dell’acquisto.

Sempre a favore dell’Ausl Romagna, un’altra novità sarà un erogazione per adibire dei locali esterni all’ospedale ai disturbi purtroppo crescenti dell’adolescenza, dall’autismo ai deficit di attenzione ai tanti problemi psicologici e relazionali che si è lasciato indietro il post-pandemia. 

“Università, le aule di Medicina siano all’ospedale”

Forlì vedrà rinnovato l’impegno della Fondazione sulle grandi mostre al San Domenico, con l’annunciata mostra sui ritratti. “E abbiamo già messo in cantiere la mostra 2026” dice Gardini. Così come sull’università: per Medicina la Fondazione si è impegnata per 14 milioni di euro in un piano pluriennale. “Sta funzionando molto bene, gli studenti chiedono di venire a Forlì: ora ci sono 130 studenti all’anno, si vuole portarli a 150 e qualcuno vocifera addirittura 180”. Ma bisogna fare attenzione a non fare il passo più lungo della gamba: “Bisogna anche garantire i tirocini, mentre per i servizi dice una sciocchezza chi vuole portare le aule lontano dall’ospedale. La stessa cosa vale per le aule di ingegneria lontano dal polo aeronautico”, sempre il presidente.

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“Polo aerospaziale per non rivolgersi ai privati alla Musk”

E sul polo tecnologico aeronautico “siamo vicinissimi alla costituzione di una cabina di regia che copra l’istruzione, la ricerca e l’applicazione industriale nell’ambito aeronautico e aerospaziale”, spiega Brunelli, che ha seguito in prima persona questa partita. Un piccolo pezzo, aggiunge Gardini,  “per un sistema aerospaziale formato da strutture governative, senza affidarsi ai satelliti di privati un po’ atipici come Elon Musk”.

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Università, partono i lavori per un nuovo studentato

Attenzione all’alluvione: uno studio ampio per il futuro

Permane poi l’attenzione all’alluvione, dove la Fondazione nel 2024 ha messo a disposizione risorse per i piccoli comuni per sopperire alla mancanza di personale specializzato per mettere a terra progetti da decine di milioni di euro finanziati dal Governo. La Fondazione ha anche amministrato più di un milione di euro erogato in solidarietà da banca Intesa Sanpaolo. “Avevamo poi accantonato due milioni di euro, che non abbiamo utilizzato perché le priorità erano altre  – dice il presidente – per uno studio ampio che guardi al futuro e tracci degli indirizzi per invertire la rotta sull’assetto del territorio”. L’obiettivo è di rimettere in campo questo progetto, per dare un contributo alla pianificazione del territorio con nuovi criteri.

Confermate, infine, tutte le pregresse forme di sostegno al mondo del volontariato, anche con un fondo di garanzia di 500mila euro che permette di “garantire il prestito e abbattere il tasso di interesse di due-tre punti percentuali per le associazioni che ragionano con un senso di impresa sociale”, aggiunge Severi.

 



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