Bollette Luce e Gas 2025 in Toscana: gli Aumenti, i Costi e Cosa Cambia per le Aziende

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È di nuovo allarme per i costi dell’energia, sia per le famiglie che per le aziende toscane. Rincari su rincari che potrebbero spezzare le gambe al manifatturiero e ai bilanci familiari. La prospettiva sul 2025, appena iniziato, non è per niente rosea. Lo rileva il centro studi della Cgia di Mestre che ha proiettato proprio ieri la nuova ondata del rialzo dei costi delle bollette di energia elettrica e del gas per le aziende. Il 2025 sarà l’anno in cui si dovrà affrontare di nuovo il rialzo dei costi energetici, mettendo mano al portafoglio e ai bilanci delle imprese con un aumento previsto del 19,6 per cento, comprendendo nella media energia elettrica e gas. La corsa dei prezzi non si ferma.

Il confronto e i numeri

Rispetto al periodo pre-Covid, 2019, l’impennata è di quelle da mettere in ginocchio un intero sistema industriale: sei anni fa un megawatt/ora di gas veniva scambiato alla borsa di Amsterdam a 16,3 euro, nel 2022 a 123 euro per poi riscendere nel 2023 e 2024 prima a 46 e poi a 36 euro. Adesso, gennaio 2025, un megawatt/ora di gas viene prezzato già a circa 50 euro, mentre l’energia elettrica dai 52,3 euro a megawatt/ora del 2019, nel 2024 è arrivata a costare 108,5 euro. Adesso, le proiezioni restano pesanti. Ma cosa sta avvenendo, in realtà? Secondo molti osservatori e analisti del mercato dell’energia, per l’ennesima volta saremmo di fronte a una bolla speculativa sulla borsa di Amsterdam, quella che definisce in sostanza il valore di scambio dell’energia calcolato sul megawatt e da cui discendono a cascata tutti gli altri costi. Speculazione che starebbe di nuovo ingrossando le tasche dei valori ballerini in borsa, e che, allo stesso tempo, premono sulla crisi industriale e del manifatturiero in Toscana. In termini assoluti, le proiezioni dei dati parlano di un aumento del carico di spesa sull’energia per il 2025 in Toscana di ben 949 milioni di euro; cifra che si somma ai ridotti margini di impresa e al Pil regionale che sta subendo un arretramento, senza contare i problemi per le famiglie legati ai bassi salari. Insomma, dati che sono tutto fuorché quelli di un’era felice.

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La Toscana

Da considerare che la Toscana, come tutta l’Italia, subisce un costo dell’energia elettrica e del gas che già in periodi normali è più alto del 30% di molti altri Paesi europei, dove le politiche energetiche e i prezzi sono molto più vicini alle esigenze del sistema industriale e delle famiglie. Le zone d’Italia sulle quali sarà maggiore il rincaro della spesa energetica sono quelle del nord, con la Toscana che arriva subito dietro, quinta come regione in tutta la penisola a subire la nuova impennata dei costi. Rispunta poi il fantasma dell’inflazione. «Nel 2025 gli effetti dell’aumento delle bollette potrebbero farsi sentire pesantemente sui bilanci sia delle imprese che delle famiglie – scrivono dal centro studi della Cgia –. E c’è un altro aspetto negativo da considerare. Così come accaduto negli anni passati, potremmo trovarci davanti a un’impennata dei prezzi del gas e dell’energia che rischiano di provocare una spirale inflazionistica. Nel biennio 2022-2023, la crisi energetica ha causato una significativa perdita del potere d’acquisto per lavoratori dipendenti e pensionati, senza contare l’aumento dei tassi d’interesse e quindi il costo maggiore del denaro che ha messo in difficoltà investimenti e crescita del Pil». E non finisce qui. Se l’economia europea e italiana che viene definita «particolarmente fragile» in questo periodo, dovesse ritrovarsi davanti ad un rialzo dell’inflazione, associato come nel biennio 2022-2023 al rialzo dei costi dell’energia, si ridurrebbe la spesa per beni e servizi in modo importante e recessivo. La spia rossa è accesa.

Cosa fare?

Secondo la Cgia, l’unica strada per contrastare il rallentamento economico è «evitare il crollo dei consumi interni, obiettivo che potrebbe non essere conseguito se l’inflazione, a causa di una forte impennata dei prezzi dei prodotti energetici, dovesse tornare a crescere. È poi necessario spendere bene ed entro la scadenza del 31 agosto 2026 le risorse del Pnrr a disposizione, 130 miliardi di euro». Ma un «fantasma si aggira sull’Italia» e sulla Toscana, e si chiama impennata dei costi dell’energia e aumento dell’inflazione.



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