“Siamo stati costretti a lavorare senza titolo autorizzativo”

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Stanno lì, sopra le scale di piazza del Popolo, insieme per capire cosa fare nei prossimi giorni. Parlano, cercano di organizzarsi, vogliono far sentire la loro voce e le loro ragioni all’Amministrazione comunale che ha deciso di cambiare destinazione d’uso alla piazza, eliminando così il mercatino. 

Sono i venditori ambulanti, sono uomini e donne, italiani e stranieri, accomunati dallo stesso destino: fermi dal 17 dicembre, senza la possibilità di lavorare e, di conseguenza, privati di ogni fonte di reddito.

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La tensione cresce giorno dopo giorno, alimentata dalle preoccupazioni per il futuro incerto e da un senso di ingiustizia profondo. Ieri il gesto estremo di Mimmo, storico commerciante del mercatino che ha deciso di bloccare la strada, il viale Amendola, dopo essersi cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco. 

Malgrado la protesta sia rientrata prontamente, resta la disperazione di queste persone. Da un lato c’è l’Amministrazione comunale e l’assessora Lanucara secondo cui “solo due dei venditori ambulanti presenti sono in regola, e a loro è stata garantita l’occupazione dello spazio e la possibilità di lavorare” a cui si aggiunge l’annunciata riorganizzazione dei mercati rionali con i 346 posteggi regolari da organizzare, dall’altro c’è la storia che raccontano gli ambulanti che va oltre le irregolarità amministrative, in mezzo c’è la storica piazza che aspetta comunque di essere valorizzata.

“Chi critica evidentemente non conosce la storia e le troppe battaglie fatte per una messa in regola da noi ambulanti”, afferma Giovambattista Pellegrino sui social, “Finalmente nel 2018 siamo riusciti a tramite la Confcommercio con l’allora presidente Marisa Lanucara, ora assessora. Esce un bando per la riconsegna dei posteggi, sia ai morosi dopo essersi messi in regola con i pagamenti Tosap,  sia per chi voleva entrare in piazza a vendere. Il bando fu vinto da 35 commercianti di frutta e verdura e vestiario.

Io personalmente essendomi messo in regola con i pagamenti attendevo con fiducia la restituzione del posteggio revocato, in sintesi stiamo aspettando ancora la riconsegna del posteggio… non solo non hanno fatto nulla di tutto questo ma hanno permesso un mercato specialmente di domenica completamente abusivo senza un minimo di controlli per circa 4 anni, “mercato” lasciato sporco fino al lunedì, lasciando per tutta la piazza qualsiasi genere di rifiuti.

Dal lunedì al sabato il mercato si svolgeva regolarmente, dagli ambulanti vincitori di bando, costretti loro malgrado a operare senza titolo autorizzativo… 35 commercianti padri di famiglia che volendo lavorare in regola e chiedendo a gran voce la consegna dei posteggi.  Come dovevano sostenere la famiglia dal 2018 fino al 2025 visto che con il bando la licenza ambulante è stata modificata a posto fisso”.

La frustrazione dei commercianti è diretta anche verso il sindaco Falcomatà, che già durante la campagna elettorale del 2014 era stato informato delle criticità dei mercati rionali. “Si era impegnato pubblicamente a riordinare i mercati, – ricorda Pellegrino – e nel suo comizio finale al cinema Odeon aveva parlato esplicitamente della nostra situazione,” ricorda invitando tutti a riascoltare quel discorso reperibile in rete. “Che ora non ci venga a dire che non conosceva la situazione!”

A testimoniare ulteriormente il dramma umano dietro questa vicenda interviene anche la moglie Anna: “Con mio marito abbiamo mandato avanti una famiglia e laureato due figlie grazie al mercatino, con tanta dignità, rispetto e sacrifici”.

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ambulanti piazza del popolo_02

Anche Mbay e Paggo sono due venditori ambulanti di piazza del Popolo. Loro arrivano dal Senegal e vendono vestiti. Vivono a Reggio Calabria da più di vent’anni, lavorando al mercato. “Abbiamo sempre fatto sacrifici per la famiglia, anche per mandare soldi al nostro Paese, – raccontano – e siamo in regola, abbiamo la licenza ma dal 17 dicembre non possiamo più lavorare. Noi chiediamo che il sindaco ci ripensi e ci dia la possibilità di lavorare ancora qui. Magari si potrebbe dividere la piazza in due zona, una per i parcheggi e l’altra per il mercato. È giusto che si riorganizzi il mercato e che ci diano la possibilità di metterci in regola con il posto”.

“Solo da poco stavamo riprendendoci con le vendite – raccontano – dopo lo stop dovuto al Covid. È stato un periodo durissimo. Anche a fine agosto, primi di settembre, ci hanno tolto la piazza per i concerti. Poi il Natale e adesso, quando sapevamo che saremmo tornati a lavorare il 5 gennaio, è arrivata l’altra ordinanza fino al 19 gennaio per favorire i saldi invernali e infine la dichiarazione del sindaco Falcomatà. Per noi che futuro ci sarà, chiediamo solo di poter lavorare”. 

Intanto il Sul, il sindacato unitario lavoratori, è vicino alla lotta degli ambulanti e per questo ha dato loro appuntamento al 16 gennaio, giovedì, in piazza Italia, per chiedere un confronto con il Comune. 



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