Ferrara La Giunta de Pascale ha presentato le linee programmatiche per la nuova legislatura durante l’Assemblea Legislativa in cui Paolo Calvano, in qualità di capogruppo del Pd, vede diverse connessioni con Ferrara. «Il presidente ha tracciato un percorso chiaro verso uno sviluppo coeso di tutta la regione. Con uno sguardo particolare rivolto proprio a Ferrara, a partire dall’accento posto sulla necessità di un piano di reindustrializzazione, fondato sulle nuove opportunità insediative fornite dallo sviluppo della Zona Logistica Semplificata nonché dalle opportunità di alcuni strumenti di incentivazione europei, quali il nuovo programma STEP, che punta a sviluppare tecnologie avanzate e sostenibili, in particolare nei territori più fragili».
Calvano, ci vede così tanto di Ferrara nel governo regionale? «L’obiettivo è chiaro: politiche industriali mirate a rivitalizzare le zone più deboli della regione, con un focus su settori in crisi come quello industriale ferrarese. Accanto a questo, non manca l’attenzione al comparto agricolo, con misure concrete per tutelare e rilanciare la frutticoltura».
De Pascale ha parlato anche di infrastrutture che al Ferrarese servono come l’oro. «In questo contesto, l’infrastrutturazione del territorio assume un ruolo strategico. Da un lato, è fondamentale definire le tempistiche per la realizzazione di progetti chiave come la Cispadana, la terza corsia dell’A13 e la SS.16; dall’altro, si punta a rafforzare la mobilità ferroviaria con l’avvio di uno studio di fattibilità tecnico-economica per la “Ferrovia Cispadana”. Questa nuova linea avrebbe il compito di collegare Sassuolo, Reggio Emilia, Carpi, San Felice sul Panaro, Ferrara e Ravenna/Faenza fino a Rimini, supportando anche le esigenze della ZLS. L’ampliamento e l’ammodernamento della rete ferroviaria sono considerati prioritari per integrare Ferrara con il resto della regione e con i principali poli industriali, migliorando la mobilità di persone e merci e riducendo significativamente i tempi di spostamento».
Lei, anche da assessore, ha sempre dato molta importanza alle aree più lontane dalla città e dai centri industriali. «Ferrara è al centro del programma regionale anche con le proprie aree interne. L’equiparazione degli interventi nelle aree pianeggianti a quelli previsti per le zone montane apre nuove possibilità di azione, permettendo di consolidare e ampliare le iniziative già avviate per riqualificare e rivitalizzare i territori più remoti. L’obiettivo è migliorare le opportunità economiche e la qualità della vita. Il piano prevede investimenti mirati in infrastrutture, come la rete dei trasporti e la digitalizzazione, ma punta anche a incentivare le attività economiche locali. La rinascita delle aree interne, infatti, non si limita alla costruzione di nuove opere, ma passa attraverso la valorizzazione delle risorse naturali, agricole e culturali. L’intento è attrarre nuovi residenti e imprenditori grazie a incentivi mirati, innescando un circolo virtuoso di sviluppo sostenibile e crescita economica».
Il terzo tema fondamentale del piano riguarda la sanità. «Al centro delle iniziative c’è la fusione tra l’Azienda sanitaria locale e quella universitaria-ospedaliera, un intervento che punta a rendere più efficiente la gestione delle risorse. Questa integrazione ha l’obiettivo di abbattere i tempi di attesa e migliorare i servizi sanitari ai cittadini. In un territorio vasto e complesso come quello ferrarese, un sistema sanitario unificato consentirebbe di ottimizzare le operazioni e garantire un’assistenza più efficace e accessibile».
Cultura, turismo e ambiente: temi imprescindibili che mettono tutti d’accordo. «Ferrara potrà beneficiare dell’investimento regionale nel network delle Città d’arte, un’occasione significativa per consolidare il suo ruolo culturale e posizionarsi come un polo di rilievo. Una strategia che si intreccia con il rafforzamento e la valorizzazione del Parco del Delta del Po e del suo straordinario patrimonio naturale. Il piano prevede un rilancio del turismo culturale e ambientale, valorizzando le risorse storiche, artistiche e naturali del territorio, ma anche integrandole con l’offerta turistica legata alla pesca, tradizione storica della zona. Unire la cultura e l’ambiente con lo sviluppo sostenibile sarà una delle chiavi per attrarre turisti e investitori».
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