Il Papa visita la Fondazione Roma, presentati progetti nelle aree di guerra e povertà

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Francesco si è recato nel primo pomeriggio nella sede di via del Corso e ha incontrato i vertici dell’organismo che ha ringraziato per l’impegno profuso nell’attività istituzionale, sottolineando l’importanza della gratuità in tutti gli ambiti e in particolare nella cultura. La Fondazione, impegnata in diversi settori, ha avviato iniziative sanitarie e umanitarie in alcune zone del mondo come Argentina, Togo, Ucraina, Libano, Palestina

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Meno di mezz’ora nella sede della Fondazione Roma, all’interno dello storico Palazzo Sciarra Colonna, affacciato sulla centralissima via del Corso a pochi passi dal Museo dove, l’8 dicembre, si era recato per ammirare la mostra di Chagall sulla “Crocifissione bianca”. Nuova uscita a sorpresa, questo pomeriggio, per Papa Francesco che si è recato nella sede di quella che nel 1500 nasceva come il Monte di Pietà di Roma, istituito con Bolla Pontificia di Paolo III, e che oggi è un organismo attivo in cinque settori di intervento – sanità, ricerca scientifica, assistenza alle categorie sociali deboli, istruzione e formazione, arte e cultura – per promuovere, in sinergia con istituzioni pubbliche e soggetti privati, una welfare community ispirata ai principi di solidarietà e sussidiarietà.

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Il grazie per l’impegno e la gratuità

Ad accogliere il Papa, giunto in auto, all’ingresso dell’antico edificio, il presidente della Fondazione Roma Franco Parasassi. Insieme a lui i componenti del Comitato di Indirizzo, del Consiglio di amministrazione, del Collegio dei Sindaci e il direttore denerale Renato Lattante. Presenti pure alcuni familiari. Saluti, scambi di battute, poi Francesco si è recato nella piccola Cappella fatta costruire all’interno del Palazzo per benedirla. Nella Sala delle Assemblee il Pontefice si è intrattenuto con i vertici della Fondazione che ha ringraziato – informa una nota – per “l’impegno profuso nella sua attività istituzionale”, sottolineando “l’importanza della gratuità in tutti gli ambiti e, in particolare, nella cultura”.

Dal Papa anche il consueto richiamo a non perdere mai il senso dell’umorismo, l’invito, cioè, da sempre rivolto a chiunque: dai sacerdoti, ai politici, alla gente comune. Un umorismo che deve accompagnare la quotidianità di ogni uomo, ha detto oggi Francesco, ricordando anche la preghiera di San Tommaso Moro che, come ha confidato in passato, lui recita ogni giorno.

Il ricordo della visita del 2019 al “Villaggio Alzheimer”

Da parte sua, il presidente Parasassi ha ringraziato il Papa a nome della Fondazione per la visita dal carattere di assoluta eccezionalità, e ha ricordato altre due visite: quella recente già citata a Palazzo Cipolla, nell’area del Museo del Corso – Polo museale, per la “Crocifissione bianca” di Chagall, opera tanto amata e custodita in una riproduzione nello studio del Pontefice, e la visita dell’aprile 2019 al “Villaggio Alzheimer” nella zona della Bufalotta della Capitale, il centro dedicato alla cura delle persone affette da morbo dove Jorge Mario Bergoglio si era recato nell’ambito dei famosi “Venerdì della Misericordia”. Quel pomeriggio il Papa era arrivato a sorpresa nel “Villaggio” per visitare gli anziani colpiti dall’Alzheimer ma anche dal Parkinson, in quel momento a riposo nelle loro stanze o impegnati in attività ricreative, e aveva ribadito la sua vicinanza a gente che, anche a causa della malattia, rischia la solitudine e l’emarginazione. Scene e parole ricordate nel pomeriggio di oggi: il “Villaggio Alzheimer” è infatti gestito dalla Fondazione Roma che offre un modello di approccio assistenziale pionieristico per l’Italia.

Progetti umanitari in tutto il mondo

Sono tante le responsabilità di cui la Fondazione si trova oggi investita, ha spiegato Parasassi al Papa: “Tutti guardano a noi per far fronte a bisogni sempre più impellenti e diffusi”. Di fronte alle emergenze, l’ente risponde estendendo il raggio d’azione anche all’estero con iniziative di carattere umanitario e sanitario. A Papa Francesco sono stati presentati infatti i progetti realizzati in Argentina, a Bahia Blanca, provincia di Buenos Aires, a favore delle popolazioni colpite dalla devastante tempesta dello scorso dicembre; poi le iniziative in Togo, nell’Arcidiocesi di Lomé, per dotare la comunità locale di apparecchiature ecografiche per le gestanti; ancora, nel distretto di Betlemme per il potenziamento dei servizi socio-sanitari, in Libano ed in Ucraina a favore delle popolazioni martoriate dalla guerra. Tutte iniziative realizzate attraverso enti riconducibili alla Chiesa che si aggiungono ai tradizionali interventi realizzati con Caritas e Diocesi di Roma (l’ultimo dei quali a favore delle parrocchie di periferia), e con il Circolo San Pietro.

 

 

 

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