I risultati del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina si traducono in più armi.

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Decantato come un gruppo funzionale “al raggiungimento di una pace giusta” in Ucraina, oggi il Pentagono ha messo nero su bianco i risultati ottenuti dal gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina. Deliverables, in estrema sintesi, decisamente (ed esclusivamente) di natura quantitativa, rilevabili soltanto attraverso l’analisi degli aumenti della capacità produttiva di armi dei “partners e alleati” del presidente (ancora per poco) Volodymyr Zelenskyy.

Tra i risultati significativi ottenuti dal “democratico gruppo di nazioni per l’Ucraina” finora spicca l’espansione della capacità produttiva di munizioni.

Gli Stati Uniti hanno investito, giusto per fare un esempio, ben 5,5 miliardi di dollari per espandere la capacità di produzione nazionale di proiettili da 155mm (passata da 14.400 a 40mila al mese, per un aumento netto del 178%), GMLRS, i missili di artiglieria di precisione (da 833 a 1167 al mese, +40%), Javelin (da 175 a 200 al mese, +14%), AIM-9X (da 116 a 137 al mese, per un aumento del 18%) e per i sempreverdi HIMARS (da 5 a 8, +60%).

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Tra gli altri risultati, ancora, si può notare come le “democratiche” Francia e Svezia raddoppieranno entro il 2025 la capacità di caricamento di munizioni ed esplosivi, la capacità di cariche modulari entro il 2026 e l’aumento, fino a dieci volte, della capacità di produzione di polvere da sparo entro il 2026. Se non sono “grandi risultati” questi, quali possono esserlo?

Ancora, Germania, Spagna, Ungheria, Sudafrica e Australia prevedono di aumentare la produzione fino a 700.000 proiettili di artiglieria e fino a 10.000 tonnellate di polvere da sparo all’anno entro il 2025; ciò include una nuova fabbrica di polvere da sparo in Romania come parte di un progetto sviluppato con la Commissione Europea e un nuovo impianto per munizioni di artiglieria in Germania. La Commissione Ue! Che meraviglioso faro democratico.

Senza contare, inoltre, che Germania, Paesi Bassi, Romania e Spagna coprodurranno fino a 1.000 missili Patriot GEM-T in Germania. L’Europa è finalmente unita!

Altresì, tra le milestones del gruppo, va rimarcato che un consorzio di 15 Paesi, guidato dalla Repubblica Ceca, ha promesso 1,7 miliardi di euro per produrre 500.000 proiettili di artiglieria entro la fine del 2024.

Grazie all’ASAP, fortemente voluto dal trilogo delle istituzioni europee (Commissione, Consiglio e Parlamento), si prevede poi che l’industria europea della difesa aumenterà la capacità produttiva annuale di munizioni a 2 milioni entro la fine del 2025.

La lontana Norvegia, si legge nella lista dei guinness “per la democrazia”, investirà più di 1 miliardo di corone norvegesi per espandere significativamente la produzione di artiglieria per almeno 15 anni. Il Regno Unito, dal canto suo, investirà 162 milioni di sterline per aumentare la produzione del missile multiruolo leggero (LMM) e fornire all’Ucraina 650 LMM. Ma Putin non deve “girarsi di palle”. Non è ammesso!

Senza contare, poi, che dal 2023, l’Ucraina ha aumentato la sua produzione nazionale totale di munizioni per mortaio e artiglieria, di calibro compreso tra 60 mm e 155 mm, da 1 milione di colpi a 2,5 milioni di colpi all’anno, per un aumento del 150%. Mica pizza e fichi!

Importante, poi, aver migliorato la capacità di “individuare le lacune” per la produzione di propellenti ed esplosivi tra “partners e alleati”. A che serve, dunque, migliorare le performance della sanità pubblica? Sorridiamo pensando anche alla consegna di 90 carri armati T-72 ricondizionati (45 olandesi e 45 statunitensi) e di oltre 100.000 pezzi di ricambio per i T-72; un imminente sforzo congiunto amplierà il supporto per i pezzi di ricambio e la revisione a tutte le principali piattaforme corazzate da combattimento dell’era sovietica tramite la NATO Support and Procurement Agency.

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Felicitazioni anche per i nuovi “crossover” industriali avviati in Ucraina da parte dei “democratici Paesi europei”. L’Ucraina UDI ha avviato, infatti, la produzione nazionale dei fucili d’assalto CZ Bren 2 in seguito a una serie di accordi con il gruppo Colt CZ (Repubblica Ceca). Il governo svedese ha annunciato finanziamenti e sostegno industriale per la produzione ucraina di missili a lungo raggio e UAS, il Regno Unito si sta coordinando con numerosi partner del settore per svolgere attività di manutenzione, riparazione e revisione delle capacità in Ucraina.

Ancora, la Nammo (Norvegia) ha annunciato che concederà la licenza per la produzione di proiettili da 155 mm in Ucraina, mentre la KNDS (Francia/Germania) sta aprendo una filiale in Ucraina per produrre proiettili da 155 mm e pezzi di ricambio. Chiude poi in bellezza la Rheinmetall (Germania) che ha firmato una lettera d’intenti per l’istituzione di uno stabilimento di produzione per i veicoli blindati Lynx in Ucraina, basandosi su una joint venture tra Rheinmetall e UDI per l’istituzione di un centro di manutenzione nel Paese per le attrezzature militari donate dalla Germania.

Tirando le somme, l’Ucraina, grazie al lavoro del gruppo di contatto, dopo le belle donne e le città d’arte, diventerà famosa anche per le armi negli anni a venire.

foto Air Force Staff Sgt. Marco A. Gomez



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