Guerra Israele – Hamas, le notizie di oggi 10 gennaio sul conflitto a Gaza

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\”Stiamo facendo dei progressi reali sugli ostaggi a Gaza\”. Lo ha riferito il presidente americano ancora in carica, Joe Biden, riferendo di aver parlato con i negoziatori. \n

Secondo Sky News Arabia e l’agenzia di stampa yemenita Saba, Stati Uniti, Israele, e Regno Unito hanno lanciato 30 raid aerei a Sanaa e sul porto di Hodeidah nello Yemen. Sarebbe stata presa di mira anche una grande centrale elettrica nei pressi della capitale. Idf rivendica l’attacco in risposta ai missili e droni lanciati dagli Houthi contro Israele.

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Il numero delle vittime degli scontri a Gaza riferito dal ministero della Salute palestinese potrebbe essere sottostimato di almeno il 40%: il bilancio reale potrebbe aver già superato quota 70.000 morti, per il 59% donne, bambini e anziani. 

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Viaggio a Damasco per il ministro degli Esteri Antonio Tajani che è stato accolto dal presidente ad interim della Siria, Abu Mohammad al-Jolani (Ahmed As Shaara). L’incontro tra i due è seguito da una conferenza stampa durante la quale il vice premier ha dichiarato che \”l’Italia è pronta a fare la sua parte per favorire il processo di riforme in Siria”. 

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Continua a seguire gli aggiornamenti sul nuovo liveblog di Sky TG24 dell’11 gennaio

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Lo ha sottolineato un portavoce della Commissione commentando la decisione di Varsavia di garantire \”libero accesso\” al premier israeliano per la cerimonia degli 80 anni della liberazione di Auschwitz-Birkenau nonostante la sentenza della Cpi. LEGGI L’ARTICOLO

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Dopo l’ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove  gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall’invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.  IL PROFILO

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Tra i protagonisti dell’escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello  Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è  stato a lungo – dal  1992 – Hassan Nasrallah, che ha guidato  il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è  stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L’ANALISI

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Il ministero della Salute libanese afferma che un attacco israeliano ha ucciso due persone nel sud del Paese, dove una fragile tregua tra Israele e Hezbollah è in corso dalla fine di novembre. Lo rende noto la tv Al Arabiya.

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Una coperta utilizzata come letto, distesa sul pavimento di cemento; il chador come lenzuolo; 30 minuti d’aria in un piccolo cortile e per non più di 4 giorni a settimana. Sono solo alcune delle condizioni di detenzione a Evin, il carcere iraniano a nord di Teheran dove è trattenuta anche Cecilia Sala. Ecco i racconti diretti, di chi ci è stato, e quelli indiretti che arrivano tramite la voce di coloro che riescono a uscire dalla struttura. LEGGI QUI

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A lanciare l’allarme è l’organizzazione umanitaria Cesvi, che sottolinea come quest’anno sia stato caratterizzato da un drammatico paradosso: \”A fronte di 300 milioni di persone al limite della sopravvivenza, è sempre più difficile e pericoloso per gli operatori umanitari portare aiuti\”. LEGGI L’ARTICOLO

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L’attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche  tentativo è stato  fatto. L’APPROFONDIMENTO

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Hossein Salami, il capo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, ha visitato una base missilistica sotterranea. Lo ha riferito oggi la televisione di Stato, trasmettendo immagini del comandante in capo mentre visitava la struttura in una località sconosciuta. Il rapporto afferma che la base sotterranea è \”situata tra le montagne\” ed è stata utilizzata per lanciare un attacco missilistico contro Israele, nemico regionale di Teheran.

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Il generale 60enne, dal 2017 a capo delle forze armate, è sostenuto dai Paesi occidentali e da quelli arabi del Golfo ostili all’Iran. LEGGI QUI

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Sono 5, secondo il ministero libanese della Salute, le persone uccise oggi in un attacco israeliano nel Libano meridionale, nonostante il cessate il fuoco in vigore dalla fine di novembre tra Israele e Hezbollah. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira un camion che trasportava armi utilizzate da Hezbollah nel Libano meridionale. L’agenzia di stampa nazionale ufficiale (Ani) ha riferito che \”un drone israeliano ha preso di mira un’auto a Tayr Debba\”, circa venti chilometri a nord del confine con Israele. Una fonte della sicurezza ha riferito all’Afp che un lanciarazzi è stato preso di mira e che i razzi sono esplosi. Secondo l’esercito israeliano, \”diversi terroristi sono stati identificati mentre caricavano un camion con armi utilizzate dall’organizzazione terroristica Hezbollah nel Libano meridionale\” e un aereo militare ha colpito il mezzo \”per eliminare la minaccia\”. L’esercito israeliano afferma di aver agito \”in conformità con gli accordi di cessate il fuoco conclusi tra Israele e Libano\”.

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Dopo l’ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove  gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall’invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.  IL PROFILO

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Il Cairo ha condannato \”la pubblicazione da parte di Israele di una carta geografica che incorpora territori arabi come propri\”: lo sottolinea il sito del principale quotidiano egiziano Al Ahram. \”Il ministro degli Esteri Badr Abdelatty ha condannato la pubblicazione di una mappa da parte di canali ufficiali israeliani che include falsamente territori arabi appartenenti a Giordania, Palestina, Libano e Siria\”, sintetizza da ieri il sito riferendo un commento fatto dal capo della diplomazia egiziana giovedì durante un incontro con una delegazione dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), secondo una dichiarazione del Ministero degli Esteri egiziano. Nelle ultime ore, pubblicazioni israeliane hanno diffuso cosiddette \”mappe storiche\”, rivendicando diritti territoriali per Israele sui quattro Paesi confinanti, aggiunge al-Ahram. \”I Paesi arabi hanno condannato la presunta mappa come una flagrante violazione delle risoluzioni di legittimità internazionale e del diritto internazionale. Inoltre, la Lega Araba ha dichiarato mercoledì che tali azioni riflettono una tendenza allarmante a invocare falsificazioni storiche e a promuoverle come fatti legittimi\”, scrive ancora il sito.

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L’aereo, che ha riportato in Italia la giornalista dopo la detenzione a Teheran, è atterrato poco dopo le 16. Sala è scesa da sola dalla scaletta e ha abbracciato il compagno, che l’attendeva a pochi metri di distanza sulla pista, e poi i genitori. “Finalmente questa parentesi si è chiusa”, ha detto. Oltre alla famiglia, presenti a Ciampino anche la premier Meloni, il ministro degli Esteri Tajani e il sindaco di Roma Gualtieri. GUARDA LE FOTO

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L’Iran ha denunciato gli attacchi \”brutali\” effettuati oggi dall’esercito israeliano nello Yemen contro obiettivi dei ribelli Houthi sostenuti da Teheran. Il portavoce del ministero degli Affari Esteri, Esmaïl Baghai, \”ha condannato fermamente (…) gli attacchi brutali e senza precedenti perpetrati oggi dal regime sionista contro lo Yemen\”, ha indicato un comunicato stampa della diplomazia iraniana.

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Yahya Sinwar, capo politico di  Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall’Idf. Ma i leader di peso  “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare  che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un  martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a  Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie  rivoluzionarie iraniane. LE FOTO

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La situazione in Medio Oriente e in Siria è stata oggetto di un colloquio telefonico fra il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, con il suo omologo turco, Hakan Fidan. A darne notizia è stato Albares in un messaggio su X. \”Gli ho trasmesso il sostegno della Spagna a un processo politico pacifico e inclusivo in Siria, garantendo l’integrità territoriale del Paese\”, scrive il capo della diplomazia spagnola, che la prossima settimana sarà a Damasco per avviare un dialogo con la nuova amministrazione siriana.

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Il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer ha incontrato questa mattina il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Mike Waltz in relazione ai colloqui in corso sul rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas a Gaza. Lo riferisce Axios. Dermer è negli Stati Uniti da diversi giorni, dove ha incontrato alti esponenti dell’amministrazione uscente di Biden e di quella entrante di Trump. Durante gli incontri, Dermer ha sottolineato la speranza di Israele che ci sia continuità nella transizione per quanto riguarda il coinvolgimento degli Stati Uniti nei negoziati.

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\”Le strade ci sono, non sono conflitti insolubili\”. Così il Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, in un’intervista a Tv2000, a margine della messa di inaugurazione del nuovo santuario dedicato al Battesimo di Gesù, a al-Maghtas, in Giordania in merito ai conflitti in Medio Oriente. \”Questi sono conflitti gravi – aggiunge il card. Parolin – che lacerano il tessuto umano e che fanno tante vittime che distruggono tante realtà, però le strade ci sono. Questo lo dobbiamo sempre avere presente e speriamo che la gente si metta a percorrere queste strade\”. \”In questa situazione\”, sottolinea il card. Parolin, \”non dobbiamo perdere la speranza. D’altra parte il Papa nel denunciare indica anche delle strade. Ecco questo è importante, che ci siano dei cammini che si dovrebbero e potrebbero percorrere\”. È necessario, prosegue il Segretario di Stato vaticano, \”la buona volontà da parte di tutti\” e \”il Papa parla di una diplomazia del perdono, di una diplomazia della giustizia, di una diplomazia che sa farsi attenta anche alle esigenze degli altri\”. \”Credo che questa celebrazione – osserva il card. Parolin riferendosi all’inaugurazione del nuovo santuario in Giordania – possa essere un segno di incoraggiamento. C’era il rappresentante del re e le più alte autorità del paese. Il segnale che si è dato è che la Giordania deve continuare ad esercitare questo suo ruolo di pacificazione all’interno di una Regione percorsa da tante tensioni e da tanti conflitti\”. \”Il messaggio – conclude il card. Parolin ai microfoni di Tv2000 – sta proprio nella celebrazione. In tutte le parole che sono state dette, ma soprattutto nel fatto che c’è stata tanta gente, parlavano di seimila persone, c’era tanto entusiasmo, c’era tanta partecipazione, c’era tanta letizia\”. 

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“Stiamo facendo dei progressi reali sugli ostaggi a Gaza”. Lo ha riferito il presidente americano ancora in carica, Joe Biden, riferendo di aver parlato con i negoziatori. 

Secondo Sky News Arabia e l’agenzia di stampa yemenita Saba, Stati Uniti, Israele, e Regno Unito hanno lanciato 30 raid aerei a Sanaa e sul porto di Hodeidah nello Yemen. Sarebbe stata presa di mira anche una grande centrale elettrica nei pressi della capitale. Idf rivendica l’attacco in risposta ai missili e droni lanciati dagli Houthi contro Israele.

Il numero delle vittime degli scontri a Gaza riferito dal ministero della Salute palestinese potrebbe essere sottostimato di almeno il 40%: il bilancio reale potrebbe aver già superato quota 70.000 morti, per il 59% donne, bambini e anziani. 

Viaggio a Damasco per il ministro degli Esteri Antonio Tajani che è stato accolto dal presidente ad interim della Siria, Abu Mohammad al-Jolani (Ahmed As Shaara). L’incontro tra i due è seguito da una conferenza stampa durante la quale il vice premier ha dichiarato che “l’Italia è pronta a fare la sua parte per favorire il processo di riforme in Siria”. 

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La Polonia garantisce immunità a Netanyahu, Ue: “Rispettare mandato d’arresto”

Lo ha sottolineato un portavoce della Commissione commentando la decisione di Varsavia di garantire “libero accesso” al premier israeliano per la cerimonia degli 80 anni della liberazione di Auschwitz-Birkenau nonostante la sentenza della Cpi. LEGGI L’ARTICOLO

Bashar al-Assad, il ritratto dell’ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti

Dopo l’ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove  gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall’invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.  IL PROFILO

Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese

Tra i protagonisti dell’escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello  Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è  stato a lungo – dal  1992 – Hassan Nasrallah, che ha guidato  il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è  stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L’ANALISI

Governo del Libano: Israele rompe tregua, 2 morti nel sud

Il ministero della Salute libanese afferma che un attacco israeliano ha ucciso due persone nel sud del Paese, dove una fragile tregua tra Israele e Hezbollah è in corso dalla fine di novembre. Lo rende noto la tv Al Arabiya.

Carcere di Evin, pestaggi e 20 persone in una cella. I racconti degli ex detenuti

Una coperta utilizzata come letto, distesa sul pavimento di cemento; il chador come lenzuolo; 30 minuti d’aria in un piccolo cortile e per non più di 4 giorni a settimana. Sono solo alcune delle condizioni di detenzione a Evin, il carcere iraniano a nord di Teheran dove è trattenuta anche Cecilia Sala. Ecco i racconti diretti, di chi ci è stato, e quelli indiretti che arrivano tramite la voce di coloro che riescono a uscire dalla struttura. LEGGI QUI

Guerre e disastri naturali, oltre 200mila morti nel mondo nel 2024

A lanciare l’allarme è l’organizzazione umanitaria Cesvi, che sottolinea come quest’anno sia stato caratterizzato da un drammatico paradosso: “A fronte di 300 milioni di persone al limite della sopravvivenza, è sempre più difficile e pericoloso per gli operatori umanitari portare aiuti”. LEGGI L’ARTICOLO

La questione israelo palestinese, cos’è e come è nata

L’attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche  tentativo è stato  fatto. L’APPROFONDIMENTO

Capo Guardie Rivoluzionarie iraniane visita base missilistica sotterranea

Hossein Salami, il capo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, ha visitato una base missilistica sotterranea. Lo ha riferito oggi la televisione di Stato, trasmettendo immagini del comandante in capo mentre visitava la struttura in una località sconosciuta. Il rapporto afferma che la base sotterranea è “situata tra le montagne” ed è stata utilizzata per lanciare un attacco missilistico contro Israele, nemico regionale di Teheran.

Libano, Joseph Aoun è il nuovo Presidente della Repubblica

Il generale 60enne, dal 2017 a capo delle forze armate, è sostenuto dai Paesi occidentali e da quelli arabi del Golfo ostili all’Iran. LEGGI QUI

Beirut: “Cinque le persone uccise in un attacco israeliano nel sud”

Sono 5, secondo il ministero libanese della Salute, le persone uccise oggi in un attacco israeliano nel Libano meridionale, nonostante il cessate il fuoco in vigore dalla fine di novembre tra Israele e Hezbollah. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira un camion che trasportava armi utilizzate da Hezbollah nel Libano meridionale. L’agenzia di stampa nazionale ufficiale (Ani) ha riferito che “un drone israeliano ha preso di mira un’auto a Tayr Debba”, circa venti chilometri a nord del confine con Israele. Una fonte della sicurezza ha riferito all’Afp che un lanciarazzi è stato preso di mira e che i razzi sono esplosi. Secondo l’esercito israeliano, “diversi terroristi sono stati identificati mentre caricavano un camion con armi utilizzate dall’organizzazione terroristica Hezbollah nel Libano meridionale” e un aereo militare ha colpito il mezzo “per eliminare la minaccia”. L’esercito israeliano afferma di aver agito “in conformità con gli accordi di cessate il fuoco conclusi tra Israele e Libano”.

Bashar al-Assad, il ritratto dell’ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti

Dopo l’ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove  gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall’invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.  IL PROFILO

Il Cairo condanna una carta geografica con Israele ‘allargato’

Il Cairo ha condannato “la pubblicazione da parte di Israele di una carta geografica che incorpora territori arabi come propri”: lo sottolinea il sito del principale quotidiano egiziano Al Ahram. “Il ministro degli Esteri Badr Abdelatty ha condannato la pubblicazione di una mappa da parte di canali ufficiali israeliani che include falsamente territori arabi appartenenti a Giordania, Palestina, Libano e Siria”, sintetizza da ieri il sito riferendo un commento fatto dal capo della diplomazia egiziana giovedì durante un incontro con una delegazione dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), secondo una dichiarazione del Ministero degli Esteri egiziano. Nelle ultime ore, pubblicazioni israeliane hanno diffuso cosiddette “mappe storiche”, rivendicando diritti territoriali per Israele sui quattro Paesi confinanti, aggiunge al-Ahram. “I Paesi arabi hanno condannato la presunta mappa come una flagrante violazione delle risoluzioni di legittimità internazionale e del diritto internazionale. Inoltre, la Lega Araba ha dichiarato mercoledì che tali azioni riflettono una tendenza allarmante a invocare falsificazioni storiche e a promuoverle come fatti legittimi”, scrive ancora il sito.

Cecilia Sala, l’arrivo a Ciampino dopo la liberazione in Iran. FOTO

L’aereo, che ha riportato in Italia la giornalista dopo la detenzione a Teheran, è atterrato poco dopo le 16. Sala è scesa da sola dalla scaletta e ha abbracciato il compagno, che l’attendeva a pochi metri di distanza sulla pista, e poi i genitori. “Finalmente questa parentesi si è chiusa”, ha detto. Oltre alla famiglia, presenti a Ciampino anche la premier Meloni, il ministro degli Esteri Tajani e il sindaco di Roma Gualtieri. GUARDA LE FOTO

L’Iran denuncia: “Brutali attacchi israeliani nello Yemen”

L’Iran ha denunciato gli attacchi “brutali” effettuati oggi dall’esercito israeliano nello Yemen contro obiettivi dei ribelli Houthi sostenuti da Teheran. Il portavoce del ministero degli Affari Esteri, Esmaïl Baghai, “ha condannato fermamente (…) gli attacchi brutali e senza precedenti perpetrati oggi dal regime sionista contro lo Yemen”, ha indicato un comunicato stampa della diplomazia iraniana.

Medio Oriente, chi sono i leader eliminati da Israele in un anno di guerra

Yahya Sinwar, capo politico di  Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall’Idf. Ma i leader di peso  “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare  che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un  martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a  Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie  rivoluzionarie iraniane. LE FOTO

Ministro degli Esteri spagnolo sente l’omologo turco sulla Siria

La situazione in Medio Oriente e in Siria è stata oggetto di un colloquio telefonico fra il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, con il suo omologo turco, Hakan Fidan. A darne notizia è stato Albares in un messaggio su X. “Gli ho trasmesso il sostegno della Spagna a un processo politico pacifico e inclusivo in Siria, garantendo l’integrità territoriale del Paese”, scrive il capo della diplomazia spagnola, che la prossima settimana sarà a Damasco per avviare un dialogo con la nuova amministrazione siriana.

Media: “Dermer negli Usa incontra consigliere Tump su ostaggi”

Il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer ha incontrato questa mattina il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Mike Waltz in relazione ai colloqui in corso sul rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas a Gaza. Lo riferisce Axios. Dermer è negli Stati Uniti da diversi giorni, dove ha incontrato alti esponenti dell’amministrazione uscente di Biden e di quella entrante di Trump. Durante gli incontri, Dermer ha sottolineato la speranza di Israele che ci sia continuità nella transizione per quanto riguarda il coinvolgimento degli Stati Uniti nei negoziati.

Cardinale Parolin: “I conflitti in Medio Oriente non sono insolubili”

“Le strade ci sono, non sono conflitti insolubili”. Così il Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, in un’intervista a Tv2000, a margine della messa di inaugurazione del nuovo santuario dedicato al Battesimo di Gesù, a al-Maghtas, in Giordania in merito ai conflitti in Medio Oriente. “Questi sono conflitti gravi – aggiunge il card. Parolin – che lacerano il tessuto umano e che fanno tante vittime che distruggono tante realtà, però le strade ci sono. Questo lo dobbiamo sempre avere presente e speriamo che la gente si metta a percorrere queste strade”. “In questa situazione”, sottolinea il card. Parolin, “non dobbiamo perdere la speranza. D’altra parte il Papa nel denunciare indica anche delle strade. Ecco questo è importante, che ci siano dei cammini che si dovrebbero e potrebbero percorrere”. È necessario, prosegue il Segretario di Stato vaticano, “la buona volontà da parte di tutti” e “il Papa parla di una diplomazia del perdono, di una diplomazia della giustizia, di una diplomazia che sa farsi attenta anche alle esigenze degli altri”. “Credo che questa celebrazione – osserva il card. Parolin riferendosi all’inaugurazione del nuovo santuario in Giordania – possa essere un segno di incoraggiamento. C’era il rappresentante del re e le più alte autorità del paese. Il segnale che si è dato è che la Giordania deve continuare ad esercitare questo suo ruolo di pacificazione all’interno di una Regione percorsa da tante tensioni e da tanti conflitti”. “Il messaggio – conclude il card. Parolin ai microfoni di Tv2000 – sta proprio nella celebrazione. In tutte le parole che sono state dette, ma soprattutto nel fatto che c’è stata tanta gente, parlavano di seimila persone, c’era tanto entusiasmo, c’era tanta partecipazione, c’era tanta letizia”. 



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