GALELLA IMBARAZZA LA MELONI

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Mattia e Rosa si nascondono sotto la gonnella del Presidente del Consiglio, incuranti dei rischi di un paragone azzardato. Il Premier nel 2014 parlava di pace. L’ ultras si schierava per Hamas. Intanto spuntano pure i post sessisti

Galella prima, Rosa e Mattia poi hanno deciso di nascondersi dietro la gonnella del Presidente del Consiglio dei Ministri. Almeno nella loro mitologia si disegnano più coraggiosi questi uomini di destra. Certamente ricordavamo più prudenti coloro i quali fanno politica. È la prima volta che vediamo due parlamentari ed un consigliere regionale difendersi rimettendo in pista un post del Presidente del Consiglio quasi a dire: «se ho sbagliato io, sicuramente ha sbagliato anche lei». Una scelta comunicativa alquanto surreale nel momento in cui il conflitto israelo-palestinese è all’apice della sua violenza e il Premier sta ridando una seria dignità all’Italia ricollocandola al centro della discussione internazionale.

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Prima Alessandro Galella e poi i parlamentari Mattia e Rosa, peraltro, commettono un errore. Sicuramente fa difetto loro la memoria o, quanto meno, sperano di poter intorbidire le acque. Galella, Rosa e Mattia scrivono che il post della Meloni è identico nella data e nel contenuto con quello scritto dal Consigliere Regionale. Il diavolo, però, fa le pentole ma non i coperchi. Va, in primis, evidenziata la data differente dei due post. Checchè ne dicano Galella, Rosa e Mattia tra il post dell’attuale Presidente del Consiglio e quello dell’aspirante segretario cittadino di FDI ci sono ben dieci giorni di differenza. Un dettaglio non indifferente per chi conosce la cronologia di quel periodo. Galella scrive il suo post il 18 Luglio, è il secondo post del giorno verosimilmente siamo nella mattinata. In quel giorno è appena iniziata l’offensiva di terra dell’esercito israeliano nei territori occupati di Gaza. Fino al giorno prima a colpire erano stati soltanto gli uomini di Hamas che da Gaza avevano fatto partire i razzi verso Israele provocando morti nella popolazione civile. Giorgia Meloni scrive il suo post il 28 Luglio dello stesso anno. In quel momento non scrive (a differenza di ciò che scrive Galella mentre Israele ancora deve iniziare le azioni militari) di stare con i palestinesi ma parla di una strage di bambini dicendo che nessuna causa giustifica morti innocenti. Sul tema specifico del conflitto in Terra Santa si richiama alla posizione storica di “due popoli in due Stati”, senza schierarsi con i palestinesi come, invece, fa Galella. Al di là del contenuto, è importante notare la data. Il 28 Luglio (giorno del post di Giorgia Meloni) è successivo alla richiesta di cessate il fuoco anche da parte dell’Onu, ad alcuni bombardamenti che avevano colpito scuole, ospedali e campi profughi e, giustamente, l’attuale Presidente del Consiglio come tutti i leader politici di tutto il mondo invitano le parti alla pace. Esiste una differenza essenziale tra il chiedere un cessate il fuoco in nome della pace per fermare la morte di bambini e il sostegno alla causa palestinese in un momento in cui da Gaza partivano razzi e Israele doveva ancora iniziare la propria reazione militare. Gianni Rosa e Aldo Mattia che nel loro comunicato stampa di difesa di Galella richiamano il post di Giorgia Meloni provano ad attribuire al loro segretario nazionale il pensiero filo palestinese del loro figlioccio politico che, al contrario, lei non ha mai espresso. Galella si schiera con Hamas (che in quei giorni aveva preso il posto di Fatah nella guida dell’Anp) nel suo post del 18 Luglio, la Meloni si schiera per la pace il 28 Luglio. La differenza è sostanziale. Nella fretta di tentare di difendere l’indifendibile Mattia e Rosa provano a colpire anche la Meloni.

LE DONNE FANNO CARRIERA SENZA MERITO

Ci chiediamo se gli onorevoli Aldo Mattia e Gianni Rosa saranno in grado di trovare una motivazione anche per il post che il Consigliere Regionale di FDI scriveva l’8 Marzo 2017 nel quale si chiedeva se fossero di più le donne intelligenti che non fanno carriera perché donne o le donne dementi che fanno carriera perché donne. Un post dal sapore vagamente sessista e anche un po’ insulso, soprattutto se scritto il giorno dedicato alle donne. Come gli scrive qualcuno nei commenti, infatti, l’Italia è piena di persone dementi che fanno carriera. È un problema che riguarda sia uomini che donne ed in tutti i campi. Non è escluso quello della politica.

Di Massimo Dellapenna



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