Poco dopo la morte della regina Elisabetta, avvenuta nel 2022, il governo britannico e la Casa reale hanno iniziato a progettare un memoriale che celebrasse la vita e i 70 anni di regno di questa sovrana ancora oggi tanto popolare. In contemporanea si stanno svolgendo i lavori di restauro di Buckingham Palace, iniziati nel 2019 e il cui termine è previsto per il 2027. Due iniziative che richiedono un lungo, paziente lavoro e un notevole dispendio di denaro, anche pubblico. Proprio l’utilizzo dei soldi dei contribuenti è stato criticato dagli antimonarchici, i quali ritengono che questi fondi debbano essere usati per aiutare chi è in difficoltà.
Il memoriale in onore della regina Elisabetta
Il governo britannico e la royal family stanno collaborando alla costruzione di un memoriale dedicato alla regina Elisabetta, come ha riportato la Bbc lo scorso settembre. Il tributo alla monarca sorgerà a Londra, al St. James’ Park perché, come ha spiegato proprio il governo, citato da Cbs News, questo luogo ha “un significato storico e costituzionale e una connessione personale con la defunta sovrana”. Lo scopo del memoriale è quello di “offrire non solo un monumento degno, ma anche uno spazio per la contemplazione e la comunità e sarà di dimensioni e di un’ambizione appropriati in modo da eguagliare l’impatto della regina Elisabetta II sulla vita della nazione, sul Commonwealth e, invero, sul resto del mondo”. Dovrà essere “un luogo emotivamente potente”. A questo proposito il primo ministro Keir Starmer ha dichiarato: “Il memoriale nazionale sarà ubicato a St. James’ Park, nel cuore della capitale, offrendo a tutti un luogo per onorare la defunta Regina e connettersi con la storia condivisa che custodiamo”. Infine ha aggiunto: “La duratura eredità di servizio e di devozione della regina Elisabetta II alla nostra nazione non sarà mai dimenticata”.
Una selezione in due fasi
Il memoriale sarà molto vicino al Mall, a Buckingham Palace e alle statue dei genitori della regina Elisabetta, ovvero Giorgio VI e la Regina Madre Elisabetta. Nel 2023 è stato istituito un comitato, guidato dall’ex segretario privato di Elisabetta, Lord Janvrin, che si sta occupando di valutare sia le proposte, sia il team che lavorerà al progetto. L’idea di Janvrin, riportata dalla Bbc, è molto chiara: “Il memoriale deve essere semplicemente un bel posto da visitare con la famiglia e gli amici per divertirsi e riflettere su una vita straordinaria”. Il processo di selezione si articola in due parti, come ha spiegato il governo nel suo sito ufficiale: dal 12 dicembre 2024 alle 14 (ora di Londra) del 20 gennaio 2025 potranno candidarsi gli artisti, gli ingegneri e gli architetti che aspirano a occuparsi del memoriale. Nella primavera 2025 verranno scelti cinque candidati che saranno coinvolti in una fase di ideazione ed elaborazione della durata di dieci settimane. Nell’estate 2025 sarà annunciato il vincitore tra i cinque concorrenti. Il progetto finale, però, verrà svelato nel centenario della nascita della regina Elisabetta, nel 2026. I lavori per la costruzione del memoriale dovrebbero iniziare nel 2027.
Intelligenza artificiale e realtà aumentata
“Il comitato sta cercando un design che sia bello, inclusivo e sostenibile”, ha riportato il sito del governo britannico. Negli ultimi due requisiti, in particolare, possiamo percepire “l’eco”, diciamo così, della personalità di Carlo III e dei temi che gli stanno più a cuore. Nelle intenzioni degli organizzatori il memoriale dovrebbe rappresentare qualcosa di totalmente innovativo. Per questo, ha rivelato l’Independent, potrebbe essere preso in considerazione l’uso “dell’intelligenza artificiale, della realtà aumentata o di altre nuove tecnologie”. Una prospettiva molto interessante, che consentirebbe di far conoscere la figura della regina Elisabetta attraverso mezzi che non sono ancora la norma nelle nostre società. “Niente è escluso”, ha dichiarato in proposito Alex Holmes, membro del comitato per il memoriale e presidente del Diana Award, al podcast del Times “The Royals”. “…Stiamo esaminando il modo in cui il digitale ha rivoluzionato alcune delle attrazioni [del Paese] e che si tratti di intelligenza artificiale o realtà aumentata, [ne siamo] davvero affascinati”.
Quanto costerà il memoriale?
Per il memoriale il governo ha messo a disposizione un’ingente somma compresa tra i 23 milioni di sterline e i 46 milioni di sterline, ha spiegato ancora il sito Gov.Uk che, però, ha anche precisato: “In questa fase il budget provvisorio per la realizzazione è richiesto come linea guida per lo sviluppo delle proposte da parte dei designer. Il costo finale dipenderà dal progetto vincitore e sarà condiviso a tempo debito”. Quest’ultima puntualizzazione non implica affatto che gli organizzatori abbiano già preventivato la possibilità di superare il budget messo a disposizione. Al contrario, l’idea è proprio quella di rimanere nei limiti imposti dall’esecutivo: “Il comitato giudicherà tutte le proposte in base a un criterio di rapporto qualità-prezzo” e ne discuterà con il Re e i membri senior della royal family.
Le critiche del gruppo Republic
La baronessa Valerie Amos, leader della Camera dei Lord dal 2003 al 2007, Sottosegretario generale per gli affari umanitari all’Onu dal 2010 al 2015 e ora membro del comitato per il memoriale, ha dichiarato al podcast “The Royals”: “Il rapporto qualità-prezzo è la nostra priorità. Sappiamo che la situazione finanziaria e i soldi possono facilmente diventare una questione divisiva e non lo vogliamo”. La baronessa Amos ha toccato un nervo scoperto: il denaro per realizzare il memoriale dedicato a Elisabetta II, infatti, arriva da “fondi pubblici”, come ha sottolineato la Bbc. Per questo motivo il gruppo antimonarchico Republic è già sul piede di guerra e ritiene che il progetto non sia altro che “uno spaventoso spreco di denaro quando ci sono così tante [persone] che vivono in povertà”.
“Scandaloso”
In questi giorni alla protesta contro il memoriale se ne è aggiunta un’altra che ha preso di mira la ristrutturazione di Buckingham Palace. Secondo GB News e Town & Country Magazine la royal family starebbe per ricevere ulteriori fondi dal Dipartimento del Tesoro. Di conseguenza quest’anno il Sovereign Grant, cioè il sistema di finanziamento della Corona da parte del governo, (introdotto nel 2011), dovrebbe passare da 45 milioni di sterline a 132 milioni. La Casa Reale avrebbe intenzione di utilizzare gran parte di questa somma (non è stato specificato quanto) per il restauro di Buckingham Palace. Un’opera monumentale, iniziata nell’aprile 2019 e la cui conclusione è programmata per il 2027, dal costo complessivo di 369 milioni di sterline. Graham Smith, Ceo di Republic, ha protestato a Town & Country Magazine: “Questi sono soldi pubblici, tutto questo denaro viene dal governo in un momento in cui il governo [stesso] non riesce a finanziare adeguatamente le scuole, gli ospedali, la polizia…È scandaloso…”. Secondo Smith non doveva esserci un incremento di denaro, bensì un decremento.
Accusa e difesa
Da una parte abbiamo organizzazioni come Republic che si battono per l’abolizione della monarchia britannica, ritenendo ingiusti e anacronistici i privilegi della royal family, soprattutto se messi a confronto con i problemi reali e quotidiani dei cittadini. Dall’altra parte, però, c’è chi ridimensiona questo divario, guardando la situazione da altri punti di vista. Nel caso del memoriale in omaggio a Elisabetta II, per esempio, Anna Keay, storica e membro del comitato per la realizzazione del progetto, ha spiegato al podcast “The Royals”: “Penso che non ci ringrazierebbe nessuno se facessimo qualcosa di più economico e poi, alla fine, ci ritrovassimo con qualcosa che comunque è costato molti soldi, ma è una delusione”. Qualcuno potrebbe obiettare che il memoriale non sarebbe un’opera necessaria, ma d’altro canto è pur vero che, una volta terminato, attirerà turisti. Per quanto riguarda, invece, la questione dell’incremento del Sovereign Grant il giornalista reale Richard Palmer ha fatto notare su Town & Country Magazine che “in termini dell’intero budget governativo il costo della royal family è una goccia nell’oceano”, sebbene “il momento dell’annuncio della cifra data alla royal family sia importante e clamoroso. L’aumento, in particolare quest’anno, ha indispettito molti”.
Anche in questo caso, però, va messo sull’altro piatto di una ideale bilancia il fatto che la Corona, ovvero la sua storia, le sue tradizioni e le vite dei suoi membri, rappresenti un’attrazione per chi visita la nazione.
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